Quattro partite, 10 punti e un secondo posto in classifica che, per quanto ancora provvisorio, racconta di una squadra viva, determinata e ben guidata. Il Varese Femminile di mister Christian Faccone ha iniziato nel migliore dei modi il Girone A di Eccellenza, raccogliendo tre vittorie consecutive prima del pari dell’ultimo turno contro la temibile matricola Cavenago. Un avvio incoraggiante che certifica ambizioni già note, ma che deve essere letto con la consapevolezza dei tanti cambiamenti (interni alla squadra ma anche relativi al campionato) che ci sono stati

A fare il punto è Claudio Vincenzi, vero e proprio cuore pulsante biancorosso, factotum del progetto femminile. Le sue parole sono lucide, cariche di passione e mai scontate: uno sguardo attento che unisce campo, spogliatoio e prospettiva societaria. “Il gruppo è coesosottolinea Vincenzie lo si vede in ogni partita. Dalla panchina c’è un continuo incitamento verso le compagne in campo, c’è appartenenza e voglia di fare squadra. Questo è un grande punto di partenza”.

La rosa allestita in estate è profonda e ben assortita: se da un lato offre più soluzioni tecniche, dall’altro impone dinamiche nuove da gestire. “Rispetto agli anni scorsi, l’ampiezza della rosa ha tolto quella certezza di dover giocare a tutti i costi. Questo può generare un po’ di ansia in alcune ragazze, ma è un processo naturale in un gruppo che vuole crescere. A tutte dico di avere pazienza: con 30 partite di campionato più la Coppa Italia ci sarà spazio per tutte. L’importante è continuare a impegnarsi, mettere in difficoltà mister Faccone nelle scelte e farsi trovare pronte quando si verrà chiamate in causa”.

Un messaggio chiaro, che si intreccia con una precisa analisi del campionato. Anche alla luce delle neopromosse affrontate fin qui, la differenza rispetto al passato si è vista eccome. “Fino a un anno fa sarebbe stata un’occasione per rodarsiprosegue Vincenzi, ma adesso non è più così: le matricole si stanno dimostrando all’altezza e sono già a 6-7 punti dopo appena quattro giornate. Il livello si è alzato tanto e in pochissimo tempo, il che rende ogni gara combattuta e più gradevole per chi guarda. Un po’ meno per noi addetti ai lavori (sorride, ndr), che eravamo abituati a vivere partite dal pronostico quasi sempre scontato. Oggi non è più così”.

Una maggiore competitività che, inevitabilmente, cambia anche la percezione della classifica. Erbusco, Doverese e Mantova stanno confermando le aspettative della vigilia, mentre altre realtà come Brugherio e FiammaMonza sembrano dover ancora carburare. “Servirà qualche giornata in più per capire il reale valore di tuttecertifica il dirigente biancorossoma quello che è certo è che ci sono tante possibili outsider, e in questo gruppo metto anche la nostra squadra. Dovremo dimostrare continuità e voglia di stare lì in alto, migliorando quanto di buono fatto l’anno scorso”. Le aspettative restano dunque alte, ma sempre accompagnate da un forte senso di realismo. “Il nostro obiettivo è fare meglio della passata stagione, anche se sappiamo che non sarà semplice. Il rispetto per le avversarie non ci deve mai mancare, ma non dobbiamo avere timore di nessuno: se manterremo l’unità e la disponibilità al sacrificio, ogni ragazza potrà essere decisiva. Il gruppo dovrà essere la nostra arma più forte”.

Il Varese Femminile si prepara ora al prossimo impegno casalingo alle Busteccehe, domenica 12 ottobre alle ore 14.30 contro il Circolo Giovanile Bresso. Una sfida alla portata, ma da non sottovalutare, in una giornata che avrà anche un significato speciale per l’intera filiera femminile: nel pomeriggio, infatti, scenderanno in campo anche le Under17 (alle 16.30 contro il Paderno Dugnano) e le Under19 (alle 18.30 contro il TeamSport Milano), per una vera e propria domenica dedicata alle quote rosa. “Una giornata importante per noiconclude Vincenziperché mostra il lavoro che stiamo facendo a tutti i livelli. Non è solo una Prima Squadra ambiziosa, ma un intero movimento che cresce, con tante ragazze coinvolte e un’identità chiara. La passione c’è, la voglia pure: il tempo ci darà le risposte”.

Matteo Carraro

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