Varese Olona Nuoto tra Ispra e Varedo: come hanno recepito la notizia i diretti interessati? Lo spostamento “obbligato” era già nell’aria, ma la notizia della chiusura della Piscina Comunale Fabiano ha sicuramente scosso i sentimenti dei varesini e di chi ha sempre vissuto la struttura. La VON sarà costretta a stagione di sacrifici prima di tornare a Varese (nell’attesa che l’ex Aermacchi sia riqualificato con la nuova piscina olimpionica), ma non per questo verranno meno le ambizioni di un gruppo giovane e qualitativo che si è conquistato con grande merito la possibilità di giocare in Serie B. E la volontà è quella di ripresentarsi in città proprio in quella categoria, in un contesto adatto a tale palcoscenico.

Non posso dire di esser contento di questa situazionedichiara coach Osiglianima ho comunque deciso di non abbandonare la società e di proseguire con la squadra questo bellissimo percorso che abbiamo intrapreso tutti insieme. So che anche per i ragazzi sarà dura, ma quanto accaduto non deve fermarci né rovinare quanto di buono costruito in questi anni. Purtroppo sono cose che succedono, già in passato mi è capitato di vivere situazioni simili, se non peggiori dato che a Como in Serie B ci hanno chiuso la piscina da 50mt e siamo finiti ad allenarci in una da 25mt in cui addirittura si toccava, e l’unica cosa da fare è quella di rimboccarsi le maniche e fare del nostro meglio“.

Forte del suo ottimismo e carisma, Osigliani prosegue: “Ho subito scritto un messaggio sia alla Prima Squadra che alla Juniores per caricare fin da ora i ragazzi: bisogna accettare la situazione perché non saremo né la prima né l’ultima squadra a vivere situazioni del genere. Penso a Busto che è andato a Legnano in spazi risicati, a Como che per due anni si è dovuto allenare in Svizzera a volte senza poter usare la palla e a Bergamo neopromossa in Serie A2 che non avrà la piscina per tre anni. Non serve piangersi addosso, bisogna rimboccarsi le maniche: i ragazzi dovranno essere bravi a seguirmi e bisognerà che anche loro facciano un upgrade rispetto all’anno scorso“.

Ultimo, ma non meno importante, la speranza di tornare a Varese: “Il Comune si è messo a disposizione della società per aiutarci a trovare piscine disponibili ad accoglierci con orari adeguati per non andare a stravolgere le attività e il presidente, con il supporto di noi allenatori, si è fatto in quattro per garantirci il meglio possibile. Ora spetterà a noi, ai giocatori e alle famiglie unirci e compattarci per andare avanti sulla nostra strada. Società e Comune hanno fatto il massimo, a loro va il mio più sentito ringraziamento, e aspettiamo fiduciosi la realizzazione della nuova struttura“.

Matteo Carraro

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