
Titoli di coda. Le speranze di un possibile salvataggio della Lucchese si sono infrante ieri sul Comunicato Ufficiale vergato da Stefano Grassi, Presidente di Affida Srl (già sponsor del club toscano e principale, facciamo pure unico, soggetto interessato a rilevare il ramo sportivo dopo il fallimento in Tribunale). Le parole sottintendono il getto della spugna:
“…Siamo così arrivati a queste ore, nelle quali la situazione si è finalmente palesata: oltre alla penalizzazione di 14 punti che già di per sè è elemento fortemente ostativo, ad oggi (27 maggio) ancora non abbiamo ricevuto un documento chiaro, completo e aggiornato della esposizione debitoria, ma ci è stato detto verbalmente che – diversamente da quanto ci era stato comunicato sino al giorno dell’udienza del 21 – sono risultati debiti sportivi per oltre 2 o 3 volte maggiori di quelli che sino a qualche giorno fa ci erano stati dichiarati. Se così fosse confermato si tratterebbe di una somma che scombina i piani e le condizioni che avevamo posto e che sono state messe per scritte in una mail scambiata con l’amministrazione diversi giorni fa…”.
Come evidenziato, la presa di posizione è arrivata (non certo a caso), proprio nelle ore in cui il Tribunale Federale Nazionale (Sezione Disciplinare) ha zavorrato l’ipotetica prossima stagione con 14 punti di penalizzazione. Rendendo improbabile un intervento a risanamento delle casse del club già di per sé al limite dell’impossibile. E ora? Salvo improvvisi colpi di scena (in soldoni, entro il 4 giugno il saldo delle pendenze, entro il 6 l’iscrizione al Campionato), per quanto riguarda il futuro le strade sono sostanzialmente due (come ammesso dal DS Claudio Ferrarese): ripartenza dall’Eccellenza o affiliazione al Ghiviborgo con disputa della Serie D. Già, ma il posto lasciato libero in Serie C? E qui si arriva alle contingenze biancoblu. Causa (possibile) mancata iscrizione, lo slot vacante della Lucchese sarebbe colmato da una riammissione. Con la Pro Patria plausibilmente in pole per allinearsi al via della Lega Pro 2025/26. Recuperando per altre vie, il professionismo perso sul campo il 17 maggio nel playout con la Pro Vercelli. Grazie alla virtuosa gestione societaria, s’intende. Circostanza che, tra l’altro, accorcerebbe a giugno i tempi per poter pianificare il futuro tigrotto. Non dovendo così attendere luglio con il lungo (e oneroso) iter per il ripescaggio.
Insomma, per una piazza storica che potrebbe perdere il palcoscenico della terza serie, ce n’è un’altra pronta a rimettersi subito in bolla. Mors tua vita mea. Amaro dover dipendere dalle disgrazie altrui. Ma la legge è legge. A volte (non sempre), anche nel calcio.
Giovanni Castiglioni