
Vincere vale milioni di euro. Chi vince lo scudetto di Serie A condivide un utile da capogiro, a cui si aggiungono i premi, i contratti che lievitano, gli sponsor. Vincere la Champions o, comunque, un trofeo europeo se non addirittura mondiale, moltiplica addirittura questi guadagni, forma numeri di cui si fa fatica anche solo a contare gli zeri, a pronunciarli, a scriverli e metterli in fila.
Ma niente di tutto questo avrà mai un valore inestimabile come vincere con i tuoi Amici. Chiedete a qualunque Pallone d’Oro, a chi ha le bacheche piene ed ha giocato nelle più blasonate squadre d’Italia e del mondo, chiedetegli dell’emozione di condividere uno spogliatoio con i compagni di sempre, della salamella e birra post-partita, del giocare nel fango, sotto la pioggia, delle scarpe comprate il 10 del mese, quando arriva lo stipendio e bisogna far quadrare i conti, chiedetegli della stanchezza dopo una settimana di 40 ore di lavoro più straordinari, o delle trasferte insieme in auto, a girare la provincia. E chiedetegli anche delle corse di una moglie/marito, al campo, insieme ai bimbi, nell’incastro tra l’ora di piscina e quella di catechismo, eppure lì, a sostenervi, a credere che in quel momento non ci sia niente di meglio. Chiedeteglielo e…sapete una cosa? Non avrete alcuna risposta ma gli brilleranno gli occhi, come mai gli sono brillati di fronte a trofei che luccicano e contratti milionari.
Ecco perché il bello del calcio è questa roba qui, perché ti “basta” vincere un campionato d’Eccellenza al Csi, con la maglia del Cardinal Schuster Moriggia di Gallarate, per essere davvero ma davvero felice. Doppiamente felice, “triplamente” felice. Perché è la vittoria di un gruppo, diventato famiglia, che ha unito i battiti del cuore di ognuno per trasformarlo in un unico battito all’unisono la cui eco è arrivata dritta in Paradiso per mantenere una promessa. Una promessa che fa rima con mister Valerio, volato via troppo presto nell’estate 2023, ma così presente, quasi da vedere ancora lì, su quel campo, il suo sorriso buono.

“È stata dura, i ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario – ha commentato Andrea Palese allenatore del Moriggia – ho sentito il peso di portare a casa un obiettivo che il nostro caro mister Valerio ha sempre voluto. Ogni discorso pre-gara è sempre stato improntato sulle sue parole, giocare con il sorriso e divertirsi. L’etichetta di “eterni secondi” ci ha dato quella carica in più per fare qualcosa di diverso. Vincere il campionato è sempre bello…chi può dire che il calcio è solo quello di serie A? Il calcio per noi è fatto di emozioni, pensieri, tensioni, una corsa nel fango, la solita pizza del mercoledì che per scaramanzia non si poteva spostare. Questi siamo noi, una squadra che quest’anno ha dimostrato di essere una famiglia, una squadra fatta di grandi doti tecniche, questo non posso negarlo, ma dove a fare la differenza è stata la mentalità. Abbiamo lavorato soprattutto su questo e abbiamo raggiunto l’obiettivo. Come diciamo sempre prima di ogni partita “Vinciamo per noi, per la maglia, per i colori e per quel Signore che sta sorridendo lassù…perché ne VALE sempre la pena!“
Questi gli “eroi” della grande cavalcata.
Cardinal Schuster Moriggia: Matteo Sala, Federico Fontanel, Mattia Castellaneta, Ermes Barbieri, Everardo Bottini, Francesco Balljgini, Rudi Dama, Giacomo Gallucci, Paolo Legnazzi (capitano), Zaccaria Bentouja, Nicolò Celona, William Cardani, Luca Piazza, Luca Farroni, Ivan Lamari, Daniele Aprile, Denis Puricelli, Daniele Bertolini, Tony Noto. Allenatore: Andrea Palese.
Presidente: Angelo Molon
Dirigenti: Gino Castiglioni, Daniele Bertipaglia, Michelangelo Vasquez, Simone Beretta.
Mariella Lamonica