Giorni intensi in casa HCMV Varese Hockey: l’addio improvviso di Claude Devèze è subito stato metabolizzato e i gialloneri si sono rivolti a Massimo Da Rin per guidare i Mastini sul ghiaccio nel prossimo campionato. La nuova (vecchia) guida tecnica è stata presentata ufficialmente questa mattina alla Acinque Ice Arena con il presidente Carlo Bino che inaugura: “Come ho già avuto modo di dire, Massimo è per noi una grande opportunità e la cosa bella è che è bastata una chiamata a formalizzare il matrimonio: già in passato avremmo voluto portarlo qui e siamo orgogliosi di esserci riusciti. Riportiamo a Varese un grande allenatore e una bella persona: questa è un’opportunità per tutti“.
“Ringrazio il presidente e la società – esordisce Da Rin – per essere qui: sia con Carlo Bino che con Matteo Malfatti c’è sempre stato un ottimo rapporto e le strade in passato si sono divise per motivi professionali. Carlo ha speso per me belle parole, forse anche troppo, ma sono felicissimo di essere qui perché questa è una delle piazze italiane più importanti: sono qui per cercare di fare bene e l’ho già detto ai giocatori, perché qui non manca nulla. Torno con la voglia di chiudere il cerchio dopo l’anno interrotto per il Covid: nella mia storia giallonera manca un pezzettino“.
Quattro anni di “esodo” per il tecnico classe ’60 che ha comunque sempre seguito la squadra: “Questo è un gruppo di giocatori vincenti: dopo la doppia vittoria del 2023, forse per certi versi a sorpresa, la squadra ha acquisito ancor più fiducia e, pur in assenza di trofei, ha dimostrato il suo valore. Poi, purtroppo, non si può vincere sempre e qualche dettaglio non avrà funzionato, ma non ho dubbi sulle capacità di questi ragazzi: la forza di Varese è il blocco di senatori, che ben conosco e che sanno trascinare tutti quanti, ma anche l’avere una società che lavora al meglio e che si è assicurata un bel tesoretto di giovani davvero promettenti. La maggior parte li conosco e so cosa possono darmi: penso a un Bertin, profilo fisico e caratteriale, ma anche un Terzago che ho avuto modo di allenare negli ultimi anni. A proposito del Como, ho vissuto alti e bassi, ma nelle ultime stagioni ho arricchito il mio bagaglio tecnico soprattutto grazie ai momenti difficile: trovarmi a Varese con un roster a quattro linee non può che darmi entusiasmo e non vedo l’ora di poter cominciare a lavorare in maniera completa. Anche allenarsi a questi ritmi e con questa intensità può dare tanto, soprattutto perché avrò modo di lavorare sempre con tutti i giocatori presenti“.
L’IMPEGNO CON LO SLEDGE
“Proseguirà su un binario parallelo che non precluderà comunque il mio impegno con i Mastini. Potrebbe però esserci la possibilità di integrare nello staff una persona che mi dia una mano, ma penso ad un Davide Bertin (allenatore dei portieri, ndr) e mi dico già soddisfatto perché lui garantirà un contributo enorme“.
MESSAGGIO ALLA PIAZZA
“Siamo qui e lavoriamo con serietà per costruire qualcosa di importante. Dobbiamo stare uniti, serve pazienza, e ci sono i presupposti per far bene: detto questo non prometto nulla, se non il mio impegno al 200% ogni giorno“.
METODOLOGIA DI LAVORO
“L’hockey è semplice: il sistema base è sempre quello a qualsiasi livello. Io conosco bene questi giocatori e so cosa possono darmi: voglio una squadra veloce, di pattinatori, un gruppo che si adatti, che dimostri di esser forte a livello di sistema, che sappia ad esempio tenere il risultato. Soprattutto in casa dobbiamo dimostrare di essere forti, mettere sul ghiaccio una squadra che lotta, che abbia grinta e che sia disciplinata: con quattro linee è inevitabile avere cambi veloci per garantirà intensità“.
SULLA GESTIONE SENATORI/GIOVANI
“Chiaramente è presto per fare queste valutazioni prima di scendere sul ghiaccio ma ritengo di avere una squadra funzionale a quelle che sono le mie idee: sicuramente i senatori, in questa lega, hanno l compito di trascinare il gruppo e dare quel qualcosa in più nel momento in cui la situazione lo richiede, ma ognuno avrà modo di dare il suo contributo. Poi, ovviamente, ogni situazione dovrà essere valutata in pase alla partita: potrebbe capitare di giocare un match in PK, uno in PP, uno più “equilibrato”… per cui la mia idea sarà sempre quella di rotare le quattro linee, adattandoci alle situazioni“.
SUL MERCATO
“Ho già fatto un nome alla società: c’è la possibilità che arrivi, è un profilo che conosco bene“.
FOCUS SU TERZAGO
“In primis voglio dire che mi ha fatto piacere ricevere la chiamata di tutti i giocatori. Per quanto riguarda Terzago, parliamo di un top player del campionato che anche lo scorso anno ha dimostrato il suo valore. Sicuramente deve integrarsi in un gruppo nuovo, ma ha il vantaggio di avere quella passione, forse a volte fin troppa, che ritrovo nei vari Vanetti, Piroso, Mazzacane, Borghi, Schina: detto questo è un ragazzo intelligente, non avrà problemi a dare il suo contributo sfruttando soprattutto la sua fisicità“.
SU BASTILLE
“Ci siamo sentiti e mi ha fatto una bella impressione: credo sia un leadership e sul ghiaccio, avendo visto dei video, darà sicuramente un bel contributo. Non dimentichiamo che è stato portato da Devèze perché lui aveva ritenuto che Bastille fosse un profilo adatto a questo campionato. Sono contento di aver ricevuto la sua chiamata, così come quella di Pisarenko“.
PROPRIO SU PISARENKO
“Parliamo di un nazionale ucraino, per cui è prima di tutto un professionista. Portare un profilo del genere a Varese dà valore al lavoro della società e con Filippo Matonti abbiamo a disposizione un reparto di tutto rispetto in gabbia“.
LA CHIOSA DI CARLO BINO
“Mi fanno piacere le parole di apprezzamento di Massimo che gratificano il nostro operato. Posso garantire che in questi due giorni ho percepito davvero un gran bel clima: vedo la squadra contenta, vedo un coach davvero carico e siamo orgogliosi di avere una persona felice come un bambino per poter fare il suo lavoro come si deve“.
Matteo Carraro
