Un abbraccio a tutti e spero tanto sia un arrivederci…”. Sono queste le parole con cui Ferdinando Vitofrancesco ha chiuso il suo post Instagram (riportato integralmente in basso) commentando la seconda stagione vissuta con la maglia del Varese cucita addosso e quella fascia da capitano saldamente ancorata al suo braccio. Parole che, inevitabilmente, fanno correre un brivido lungo la schiena dei tifosi: Vitofrancesco lascerà il Varese? Difficile a dirsi. Sicuramente, leggendo tra le righe di quanto scritto dal numero 2 biancorosso (“Ora non so cosa succederà ma una corsa è certa: che personalmente posso camminare a testa alta con la certezza di aver dato tutto me stesso per questi colori e per questa maglia”), non c’è ancora stata l’occasione di sedersi al tavolo con la società: l’idea del classe ’88 è sicuramente quella di proseguire a Varese ma, come si suol dire, i matrimoni si fanno in due.

Chiaramente il post social (nella storia IG di commento la scritta “Ora è il momento di ricaricare le batterie”) va preso per quello che è, vale a dire il classico bilancio di fine stagione (fatto anche da altri protagonisti) in cui, dopo aver ribadito che l’obiettivo era ben altro rispetto al sesto posto finale, il capitano del Varese evidenzia anche e soprattutto i lati positivi ribadendo, ad esempio, l’unità dello spogliatoio nei momenti positivi e in quelli negativi. E, come abbiamo visto attraverso il nostro Pagellone, pur avendo vissuto una stagione negativa dal punto di vista sportivo, in questo Varese c’è tanto di buono da cui ripartire. Tradotto: serve un direttore sportivo, serve un allenatore e serve una squadra adatta a vincere il campionato.

Mentre Serie C ed Eccellenza si avviano alla conclusione delle rispettive post-season (andando così a definire l’organico della prossima Serie D con conseguenti classiche speculazioni sulla formulazione dei gironi), è infatti inevitabile aprire la lunghissima parentesi del calciomercato. E, a tal proposito, il silenzio societario preoccupa non poco i tifosi. Se da un certo punto di vista è ancora relativamente presto, dall’altra è già paradossalmente tardi: una società che ha il preciso intento di vincere il campionato deve avere le idee chiare su come muoversi. Come va letto questo silenzio? La preoccupazione della piazza biancorossa è lecita, ma filtra comunque serenità da parte della società: sintomo che la dirigenza ha le idee chiare su come muoversi. Fuori dal campo verrà presto ufficializzato il cambio di nome (da Città di Varese a Varese Football Club) e sarà deciso il nuovo logo; parallelamente potrebbero arrivare i primi annunci relativi al progetto sportivo.

DS e allenatore, come già ribadito, sono le priorità. Da lì bisognerà poi capire quali profili portare a Varese e, soprattutto, chi confermare da quest’anno: ad oggi gli unici che dovrebbero avere un contratto già in essere per la prossima stagione sono Molinari (rinnovo che era stato ufficializzato da Rosati dopo l’infortunio di Voghera), Marangon (il “figlio di Varese” nato e cresciuto in biancorosso) e Romero (arrivato nel mercato invernale dopo aver firmato per un anno e mezzo). Per gli altri non ci sono certezze, ma sarebbe poco saggio rinunciare a un’ossatura comunque valida per abbracciare ancora una volta la strada dello stravolgimento. Non a caso l’analisi di Vitofrancesco recita “… qualcosa abbiamo imparato e che servirà in futuro …”. Imparare dai propri errori, correggerli e ripartire. Formula che Alcione e Bra hanno fatto propria, cambiando pochissimo nel corso degli anni (cambiando il giusto) con grandi risultati.

Chi dovrebbe restare? Per rispondere a questa domanda coinvolgeremo direttamente il pubblico: da quest’oggi e nei prossimi giorni, attraverso una serie di sondaggi sul nostro profilo Instagram, chiederemo ai tifosi chi vorrebbero rinnovare e chi vorrebbero vedere indossare la maglia biancorossa. Il modo migliore per misurare le sensazioni della piazza e iniziare le speculazioni sul prossimo Varese Football Club.

Matteo Carraro

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