
Presentazioni. Tutte uguali e tutte diverse. Quella relativa alla Pro Patria 2025/26 ha voluto mettere l’accento sulle radici. Sportive, territoriali, identitarie. Legami che fanno del club biancoblu il prodotto più autenticamente pop di Busto Arsizio. Assunto tradotto simbolicamente ieri sera dagli oltre 500 appassionati che hanno affollato lo “Speroni” per veder sfilare la squadra di Leandro Greco in capospalla college e nuove divise (quella ufficiale un ritorno alle origini per pantone e dimensione delle righe). Vernice affidata alla comprovata professionalità di Nicolò Ramella (per lui un ritorno a casa di spessore) e alla Responsabile Comunicazione Martina Crosta. Palinsesto di serata con l’intero organigramma di via Cà Bianca sfilato sul terreno a partire dal DS Sandro Turotti e per chiudere con il Settore Giovanile.
Tra un ricordo accorato di Raffaele Carlomagno e Leonardo Scala e il contrappunto sonoro degli ultras, il bouquet di virgolettati ha messo in fila frasi di circostanza, retorica tigrotta in misura ragionevole e qualche didascalia a futura memoria. “Metteteci l’anima” il telegramma del Sindaco Emanuele Antonelli che ha anche evocato Mister X per tirare la volata al 49% in quota Finnat Fiduciaria rappresentato da Rosanna Zema. Di fatto per la prima volta, l’avvocato bustocco ha preso parola urbi et orbi idealmente a fianco di Patrizia Testa. In quella variabile dell’equazione biancoblu (banalmente, chi davvero tira le fila della minoranza societaria), c’è tutto il futuro sportivo della Pro Patria. Ipotecato da una svolta le cui radici affondano saldamente in una storia incarnata oggi più che mai da quella maglia.
Giovanni Castiglioni