Raramente quando il Varese sfida il Gozzano si va incontro a match banali. Nel bene e nel male. La partita di domenica 9 novembre non ha fatto eccezione, a maggior ragione per un varesotto doc come Daniele Dalla Costa che ha vissuto oltre 90′ in apnea dalla tribuna: il match analyst rossoblù è stato tra gli artefici del successo piemontese per 3-1, aiutando mister Manuel Lunardon a preparare minuziosamente una sfida delicata per i destini di entrambe le squadre. E a vincere è stato proprio il Gozzano.

“Quella di domenica è stata una partita speciale per me – ci racconta Dalla Costa – perché contro il Varese, da varesotto, questo è e sarà sempre il mio piccolo derby. E, per la prima volta, sono/siamo riusciti a battere i biancorossi qui a Gozzano: fin qui avevamo sempre perlopiù pareggiato, ragion per cui vincere è stata una bellissima emozione”.

Come vi siete avvicinati al match e qual è stato il segreto della vittoria?
“La nostra prestazione è stata il risultato di uno studio fatto nei minimi dettagli da mister Lunardon che, giorno dopo giorno, oltre ad essere sempre più amico, si conferma un grandissimo maestro di calcio; parliamo di un allenatore davvero preparato che vive per sfide come questa. La vittoria è naturale conseguenza di ciò che la squadra ha espresso in entrambe le fasi, attaccando e difendendo con ordine, proponendo un buon calcio: sapevamo che il Varese poteva avere dei punti deboli sulle fasce e sulle palle inattive, ma a prescindere da ciò resta una squadra veramente tosta che ci ha dato filo da torcere”.

So che è stata una vittoria dal sapore speciale per te.
“Sì, perché a fine partita è successa una cosa che mi ha fatto veramente emozionare: il presidente onorario Marilena Fornara Allesina e mister Lunardon hanno voluto dedicare la vittoria a Ginevra, la mia nipotina nata lo scorso 4 novembre. Vincere domenica è stato il climax di una settimana speciale, ma voglio sottolineare anche una altro aspetto”.

Ovvero?
“Proprio qualche istante dopo il triplice fischio sono stato chiamato da alcuni tifosi del Varese: tutti loro si sono complimentati per come abbiamo giocato, e questo fa onore a una tifoseria storica che ho davvero a cuore. Varese resta una società che prima o poi, ne sono certo, tornerà al vertice, proprio dove merita di stare. Il mio semplice ma genuino messaggio ai tifosi biancorossi è quello di tener duro: sono anni difficili, ma arriveranno tempi migliori”.

Paradossalmente hai contribuito a peggiorare l’umore della tifoseria.
“Vero (sorride, ndr), ma è il mio lavoro. Tra l’altro, lavorando per l’ex presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni, entrando in ufficio lunedì mattina, e vedendo tutte le foto storiche, è stato davvero strano: Marco ha a cuore tutto ciò che riguarda Varese e, soprattutto, è un grande tifoso biancorosso. Diciamo che ho deluso il capo, ma per una volta posso dire di aver battuto il Varese a Gozzano”.

La stagione del Gozzano, però, non finisce qui. Prossima tappa Vado: aspettative?
“Ho da poco rivisto un’intervista del grande Kobe Bryant: diceva che non appena indossava l’Anello per aver vinto l’NBA se lo toglieva subito per dimostrare che era già pronto alla prossima sfida. Ecco, con le dovute proporzioni, dobbiamo fare lo stesso. Lasciamo da parte i festeggiamenti per quella che comunque è stata una grande vittoria e pensiamo alla prossima partita che sarà ancor più tosta: andremo in casa della capolista e l’augurio è quello di riuscire a trovare quella continuità di rendimento che fin qui ci è mancata”.

Matteo Carraro

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