Il terremoto che ha colpito il mondo della pallanuoto varesina (con la chiusura della Piscina Comunale Fabiano) non ha certo spento l’entusiasmo in casa VON per una clamorosa promozione in Serie B. E, con vista su dicembre (in attesa che vengano definiti gironi e calendario), la Varese Olona Nuoto è già tornata in acqua per preparare una lunga e difficile stagione che sarà vissuta tra Ispra (sede di allenamento) e Varedo (impianto di gioco).

A tirare le somme dopo i primi giorni di lavoro non può che essere coach Daniele Osigliani: “La scorsa settimana ci siamo trovati per tre allenamenti a secco sul lungolago della Schiranna, dove abbiamo corso, giocato a calcetto e svolto una serie di attività per fare gruppo e riprendere il ritmo. Da lunedì 15 siamo scesi in acqua: le prime due settimane ci serviranno per ambientarci in una piscina per noi nuova e capire come gestire gli spazi, ma ringrazio fin da subito gli amici di Sport Club 12 Ispra che ci hanno accolto benissimo fin dal primo giorno. Un grazie, doveroso, anche al Comune di Varese che ci ha aiutato e ci aiuterà nel corso della stagione”.

Cambia la categoria, non la squadra. Stesso blocco portante anche se bisogna registrare qualche novità in positivo e in negativo.
“Dopo un paio d’anni di inattività è tornato a giocare con noi Sean Rabaini (classe ’03 di Verbania, ndr): ha fatto le giovanili con la VON all’epoca della Serie B, poi si è trasferito a Busto dove, due stagioni fa, ha smesso per motivi personali. Quest’anno ci sono stati i presupposti per riprendere e fin da subito si è dimostrato entusiasta. Io non posso che esserne felice perché, pur arrivando da una lunga pausa, è un atleta fortissimo: centroboa, ma capace di ricoprire più ruoli, è dotato di un’acquaticità fuori dal comune. Sarà per noi un grande acquisto. L’altro lato della medaglia riguarda però gli addii per motivi personali di Thomas Sciocco e Michele Cardinale. Soprattutto quest’ultimo è stato un autentico perno della nostra cavalcata in Serie B e, ad esempio, i cinque gol nella finalissima di Lodi lo dimostrano: è arrivato da Catania portando una mentalità diversa in allenamento e in partita, da giocatore di categoria superiore, e mi ha aiutato nel far compiere alla squadra lo switch necessario per vincere. Non sarà facile sopperire alla sua assenza, ma il suo mood ha attecchito tra i più giovani che si sentono più responsabilizzati”.

Guardando al campionato, cosa possiamo aspettarci?
“Ovviamente è prestissimo per parlarne visto che non sono ancora usciti i gironi, cosa che credo avverrà a novembre: idealmente potrebbero raggruppare le sei lombarde, le due venete e le due emiliane, ma questa è solo una mia ipotesi visto che bisogna anche considerare Torino e le squadre liguri. Di solito la Serie B parte a dicembre e finisce a maggio: le prime quattro vanno ai playoff, l’ultima retrocede mentre terzultima e penultima si giocheranno la permanenza in categoria incrociandosi con squadre di un altro girone. Il format è tra i più stimolanti che esistano perché non puoi mai adagiarti sugli allori. Obiettivo? Sappiamo che sarà difficile, ma dovremo giocare liberi perché non abbiamo nulla da dimostrare: se ci salviamo avremo compiuto un piccolo miracolo altrimenti ci rimboccheremo le maniche e ci riproveremo. Di certo mi rifiuto di partire con l’idea di non essere all’altezza”.

Vista la situazione del roster c’è la possibilità di aggiungere qualche elemento?
“Inizialmente l’idea di fare mercato c’era ma, tra la tegola della piscina e le notizie dei due forfait che sono arrivate un paio di settimane fa, non me la sono sentita di cercare giocatori sottraendoli ad altre società, per quanto sono sicuro che qualcuno avrebbe accettato. Ci presentiamo con 13 giocatori: il quattordicesimo posto sarà occupato a rotazione da due o tre ragazzi che l’anno scorso si sono ben distinti in Promozione, ma in generale abbiamo anche degli U18 e addirittura alcuni U16 davvero interessanti: preferisco valorizzare i nostri talenti piuttosto che andare a pescare altrove”.

Come saranno impostati i prossimi mesi?
“Abbiamo un programma di quattro allenamenti a settimana e ho già organizzato un primo test match con l’Acquatica Torino, squadra di categoria che potrà darci le prime indicazioni sul nostro livello. Di certo giocheremo quante più amichevoli possibili e valuteremo la possibilità di partecipare a collegiali e/o tornei: giocare, giocare e ancora giocare è l’unico modo per migliorare sotto tutti i punti di vista”.

Matteo Carraro

Articolo precedenteCelle Varazze, la prima vittoria in Serie D è a rischio. L’ambulanza costa 500€ al Saluzzo
Articolo successivoRilancio Caravate, Andrea Fagnani ci crede: “Gruppo vero, possiamo giocarcela con chiunque”

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui