
Primo giorno dell’anno, Centro Sportivo Vismara: sedici squadre provenienti da ogni angolo del globo sono pronte a sfidarsi alla Kings World Cup Nations, il modernissimo mondiale di calcio a 7 nato da un’idea di Gerard Piqué e sbarcato ora nel nostro Paese. Tra le fila degli Azzurri, oltre agli ex giocatori Francesco Caputo, Emiliano Viviano e Leonardo Bonucci, c’è anche un volto ben noto nel calcio dilettantistico: Domenico Rossi, attualmente in forza alla Sestese dopo i trascorsi a Legnano, Pro Patria, Vis Pesaro e l’indimenticabile stagione in B al Venezia nell’anno della promozione.
Nonostante il cammino della Nazionale sia durato meno del previsto, con le due sconfitte contro Giappone e Spagna, non si può dire che questa esperienza – almeno sotto l’aspetto personale – sia stata negativa per il centrocampista classe 2000, autore di una tripletta nel rocambolesco 8-5 contro gli iberici del 3 gennaio. Dalle dirette Sky al consueto campo di allenamento nel giro di poche ore, il bustocco si è riunito immediatamente ai compagni, con i quali, domani (domenica 12 gennaio) cercherà di inaugurare al meglio il girone di ritorno contro l’attuale fanalino di coda Base 96 Seveso.

Indossare la maglia della Nazionale, sotto gli occhi di un pubblico connesso da tutto il mondo… Si può descrivere in qualche modo?
“È stata un’esperienza molto bella grazie alla quale ho potuto conoscere persone fantastiche che prima vedevo solo sui social o su Twitch. Mi sono divertito molto e penso che questo nuovo modo di giocare a calcio a 7 potrebbe segnare una rivoluzione in Italia e riscuotere un grande successo”.
Come sei entrato a far parte di questo mondo?
“Conoscevo già un membro dello staff che mi ha chiesto se poteva interessarmi partecipare al torneo. Inizialmente ero un po’ scettico, perché avrei dovuto perdere qualche allenamento con la squadra, ma poi la società mi ha dato il permesso e così ho deciso di cogliere questa opportunità. Sono contento di averlo fatto, perché è stata la scelta giusta. Il 26 dicembre ci siamo trovati per il ritiro a Milano e lì ha avuto inizio questa avventura, che purtroppo è finita presto”.
Il finale, infatti, non è stato quello che vi aspettavate. Se poteste tornare indietro, cosa cambiereste di quelle due gare?
“Sicuramente cambieremmo il modo di giocare contro il Giappone, perché essendo una squadra che si chiudeva in difesa, anche noi avremmo dovuto fare altrettanto, per poi cercare di farli uscire e ripartire. Con la Spagna, invece, ce la siamo giocata alla pari, a viso aperto, e quando abbiamo accorciato le distanze, anche loro hanno avuto paura. Però non è bastato: siamo stati sfortunati negli uno contro uno e in generale avremmo dovuto gestire meglio la partita, perché lo scarto iniziale non era facile da recuperare”.
La tua prestazione, comunque, non è passata inosservata, soprattutto contro la Spagna. Hai creduto fino all’ultimo nella rimonta?
“Sì, diciamo che personalmente è andata bene. Nella prima partita c’è stato un torto arbitrale, perché avevo guadagnato un fallo che l’arbitro non ha concesso e da lì abbiamo preso gol. Nella seconda partita non mi aspettavo di certo di fare una tripletta, quindi è stata una grande emozione. Siamo andati vicinissimi all’impresa, perché con il terzo gol, che valeva doppio essendo negli ultimi due minuti, ci eravamo portati sul 6-5 per loro. Sarebbe bastato solo un’altra rete per vincere, ma purtroppo non è andata così”.

Un rammarico condiviso con tutti i tuoi compagni. Com’è stato giocare con ex professionisti?
“È stato come fare un tuffo nel passato, perché giocatori di quel calibro è difficile averli in squadra oggi. Caputo è stato con noi dalla prima partita, mentre Bonucci e Viviano sono arrivati per la seconda, e posso dire che anche umanamente sono davvero brave persone che si sono dimostrate subito disponibili e attaccate al gruppo”.
E ora passiamo all’Eccellenza. Dopo un girone di andata difficile, vi trovate in quattordicesima posizione con 15 punti. Tu che sei abituato a palcoscenici importanti, come hai vissuto e stai vivendo questa situazione?
“Sicuramente è una situazione un po’ pesante, perché un conto è giocarsi la salvezza con una squadra costruita con quell’obiettivo in mente, mentre un altro conto è incappare in un periodo negativo con una squadra forte che avrebbe dovuto lottare per altre posizioni di classifica. Sono sicuro, però, che con il girone di ritorno riusciremo a uscirne”.
Personalmente, quali sono i tuoi propositi per la seconda metà di stagione? E quale dovrà essere, secondo te, questa via di uscita per la squadra?
“Per quanto mi riguarda, voglio riuscire a fare più assist ed essere più decisivo a livello di gol, visto che finora ne ho segnati solo due. L’unica via di uscita possibile è restare compatti e non disunirci in caso di sconfitta. Vero che di partite ne abbiamo già perse tante, ma sono cose che possono capitare. Ora c’è solo da lavorare e andare avanti perché siamo una bella squadra. Il girone di ritorno inizierà con degli scontri diretti importanti, quindi dovremo provare a migliorare quanto fatto all’andata e vincerli tutti per risalire la classifica”.
Chiudiamo con la nostra schedina. Come finisce Casteggio-Meda? (domenica, ore 14:30)
“X”.
Ispra-Saronno? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Legnano-Solbiatese? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Lentatese-Mariano? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Pavia-Cinisello? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Robbio-Rhodense? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Sestese-Base 96 Seveso? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Vergiatese-Caronnese? (domenica, ore 14:30)
“2”.
Ardor Lazzate-Sedriano? (domenica, ore 15:00)
“1”.
Silvia Alabardi