L’Italia del calcio femminile ha scritto una pagina di storia agli Europei in corso in Svizzera, conquistando l’accesso alle semifinali. Un traguardo straordinario, frutto di un percorso solido, di gioco coraggioso e di una mentalità che conferma la crescita costante del movimento in azzurro.

Ma dietro questa impresa c’è anche un pezzo importante di Varesotto. A guidare la Nazionale c’è infatti Andrea Soncin, tecnico capace e determinato, che ha mosso i primi passi da calciatore proprio sui campi della Solbiatese, nel cuore della provincia di Varese. Dalla grinta maturata tra i campi di provincia alla panchina azzurra, Soncin ha saputo trasmettere alla squadra uno spirito battagliero, forgiato da anni di calcio vissuto con passione.
Varesina è anche Valentina Bergamaschi, esterna classe 1997 originaria di Cittiglio. Convocata in extremis per far fronte a un infortunio in rosa, Bergamaschi si è fatta trovare pronta, ha dato il suo contributo in campo nella manciata di minuti che le sono stati concessi fino ad ora nel pareggio per 1-1 contro il Portogallo, ma soprattutto mettendo al servizio del gruppo la sua presenza.

La semifinale non è solo un obiettivo sportivo raggiunto, ma anche un messaggio chiaro: il calcio femminile italiano è vivo, competitivo e pronto a giocarsi tutto ai massimi livelli. E sapere che una parte di questa impresa ha radici nel Varesotto rende questa storia ancora più speciale per chi vive di sport sul nostro territorio.
Ora lo sguardo è puntato sul prossimo ostacolo: sognare è lecito, crederci è doveroso.

Redazione

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