
La lotta per il titolo tra Laveno Mombello e Brebbia (in attesa del big match del 13 aprile) passa inevitabilmente dalla prossima giornata: bianco-blu di scena a Capolago, mentre sulla strada dei gialloblù ci saranno…. i gialloblù. Il Gazzada Schianno non ha certo vissuto la stagione che ci si poteva auspicare dopo la salvezza raggiunta lo scorso anno da matricola, ma la permanenza in categoria è praticamente raggiunta (a +7 sul quattordicesimo posto a tre giornate dalla fine) e l’annata sportiva dei ragazzi di mister Tamborino ha comunque permesso al gruppo di crescere. E di trovare nuovi punti di riferimento.
Tra questi non può non figurare Federico Saitta, difensore classe ’96 che è paradossalmente il capocannoniere della squadra con ben 8 gol segnati. “Fa un certo effetto – sorride Saitta –, ma è tutto merito della squadra e sono felice che il Gazzada Schianno abbia ripagato appieno le mie aspettative. Ho sempre pensato che questa fosse una realtà adatta alle mie esigenze: in estate sono stato cercato e voluto fortemente, non ho mai avuto dubbi nel venire qui”
Cosa ti ha convinto in particolar modo?
“La realtà stessa del Gazzada. È pazzesco pensare che siano proprio i miei compagni a fare mille cose affinché la società possa continuare ad esistere, autosostenersi e crescere. Penso a capitan Vivona, ma anche a tanti altri, che compiono sacrifici giorno dopo giorno anche solo per consentirci di avere un campo più bello”.
Ci si poteva aspettare bena altra stagione, ma l’obiettivo salvezza è quasi raggiunto…
“Sì, diciamo che le nostre aspettative erano ben altre, nel senso che speravamo di fare un campionato tranquillo per poi magari provare a pensare più in grande, ma accettiamo il verdetto del campo e vogliamo chiudere al meglio per toglierci quante più soddisfazioni possibili”.
Cosa è mancato secondo te?
“Sicuramente l’aspetto mentale ci ha influenzati in negativo perché ci siamo ritrovati ad avere più dubbi e paure che certezze. A cavallo della pausa invernale abbiamo passato un periodo davvero nero e lì il gruppo ha perso qualsiasi ambizione positiva che potevamo aver costruito in un’ottima prima parte di stagione, almeno dal punto di vista del gioco. All’inizio, infatti, avevamo la certezza di potercela giocare con tutti, ma nel momento in cui sono venute meno le nostre sicurezze è subentrata la paura di sbagliare e troppo spesso non abbiamo raccolto quanto gli avversari ci concedevano. In poche parole, hanno sempre raccolto gli altri mentre noi abbiamo lasciato tanto indietro”.
A livello personale per te è comunque stata un’ottima stagione.
“Sì, ma la soddisfazione personale non bilancia i risultati della squadra. Io cerco di dare il massimo solo per dare il maggior contributo possibile al gruppo: che segni io o qualcun altro è la stessa cosa. Di certo, per come si è messa la stagione, la fase realizzativa è stata un buon modo per rendermi utile. La doppia cifra? Dubito arrivi ma, come ho detto prima, sarebbe una soddisfazione in più solo se contribuisse a farci fare quei punti che mancano per la salvezza. Altrimenti sarà un traguardo fine a sé stesso”.
In ogni caso, per quanto arrivato solo da quest’anno, sei già uno dei leader dello spogliatoio: qual è il potenziale di questa squadra?
“Il potenziale è altissimo, ma ci sono tante cose su cui lavorare ancora. La strada è lunga, e ce lo dicono i risultati: bisogna imparare a mettersi più a disposizione dei compagni, capire che appena molliamo un secondo la paghiamo. Dobbiamo invece essere perfetti, dimostrare di voler crescere: dal più giovane al più vecchio serve che tutti migliorino giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, spingendoci oltre i nostri limiti”.
La vittoria manca ormai dal 2-1 sul CerBis del 23 febbraio: la ritroverete nelle ultime tre?
“Sono convinto di sì e sarebbe bello farlo proprio domenica contro la prima della classe. Non ho interessi personali a tifare Laveno o Brebbia, vinca il migliore, ma strappare i tre punti sul campo della capolista sarebbe per noi una straordinaria iniezione di fiducia fondamentale per la nostra autostima. Vogliamo dimostrare che non siamo ciò che i risultati hanno detto finora”.
Per l’appunto, che partita ti aspetti?
“Sappiamo di affrontare una squadra molto forte e davvero ben attrezzata. Li conosciamo e siamo consapevoli che sarà durissima, ma se non hai un minimo di follia e non ci credi allora di sicuro perderai. Se riuscissimo a fare il famoso step che ci manca… potrà succedere di tutto”.
Per chiudere, andiamo sui pronostici: come finirà Angerese – Don Bosco? (ore 15.30)
“1”.
Aurora Induno – Eagles Caronno? (ore 15.30)
“1”.
Bosto – Laveno Mombello? (ore 15.30)
“Bella partita, credo 2”.
Caravate – Cuassese? (ore 15.30)
“2”.
Jeraghese – Ceresium Bisustum? (ore 15.30)
“X”.
Mercallo – Buguggiate Caesar? (ore 15.30)
“2”.
Union Tre Valli – Valcuviana? (ore 15.30)
“X”.
Brebbia – Gazzada Schianno? (ore 15.30)
“Sono un po’ scaramantico, dico X”.
Il focus della 28^ giornata
Dopo il doppio ko della scorsa giornata, prosegue la sfida eterna tra Laveno Mombello e Brebbia (ancora fianco a fianco a 61 punti): sei i gialloblù, come abbiamo visto, riceveranno un Gazzada Schianno (27) in cerca della matematica salvezza, i bianco-blu saranno di scena a Capolago contro il Bosto che proverà a giocare uno scherzetto al suo ex allenatore. Il Buguggiate Caesar (53) non può sbagliare: dopo essersi ripreso i playoff serve una vittoria a Mercallo (39) per confermarsi. Il pareggio di giovedì sera ha praticamente messo la Cuassese (46) fuori dai giochi playoff, e i biancorossi scenderanno in campo per l’onore contro il Caravate (32). Stesso discorso per Angerese e Eagles Caronno (appaiate a 43) pronte rispettivamente a ricevere il Don Bosco (9, e in procinto di retrocedere matematicamente) e a far visita all’Aurora Induno (36). Valcuviana (20) e Ceresium Bisustum (18) sono destinate a giocarsi la permanenza in categoria ai playout: i biancoviola faranno visita all’Union Tre Valli (36) mentre i rossoblù saranno impegnati sul campo della Jeraghese (40), due squadre tranquille a metà classifica.
Matteo Carraro