Vincere è vincere, c’è poco da fare. Chiedete ad un bambino che fa la gara con i suoi compagni, chiedete ad un signore che gioca a carte nel bar di paese, chiedete ad una donna che si presenta ai blocchi di partenza ad un anno da quel brutto infortunio, o ad un ragazzo che incrocia le dita mentre attende l’esito di un concorso canoro…
poi, però, chiedete anche al Gallarate, che si è messo in testa un obiettivo e lo ha raggiunto, costruendolo gradino dopo gradino, mettendosi davanti a tutti dal primo giorno, senza vacillare, senza temere l’avversario o la domenica storta, inanellando numeri da record (ad oggi sono 65 le reti fatte e 23 quelle subite, quando mancano 4 giornate ndr) e crogiolandosi nelle proprie potenzialità, enormi ma non sufficienti per sostenere una causa di questa portata per un anno intero, fini a loro stesse se non incasellate a dovere in quadro che necessità di mille colori per essere apprezzato, piuttosto che in uno spartito dove bisogna saper combinare le note e dare forma ad una melodia da hit parade. Ma se il quadro ha già preso la direzione della bacheca, la melodia spopola in una Gallarate che ha alzato i decibel dopo stagioni travagliate e piene zeppe di note stonate.
E poi c’è un volto, uno più di tutti, e non ce ne vorranno gli altri ma Ciro Intermite di questi colori ne ha fatto una ragione di vita, lavorando in sordina o fronte palco con un unico obiettivo, mettere davanti al singolo sempre il bene comune. il bene di una squadra, di una città che sembra aver ritrovato lo spirito giusto e che a quello spirito vuole aggrapparsi per continuare a volare alto.

Canta Gallarate, è qui la festa.

Il video dei festeggiamenti

ML

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui