Rinnovarsi ma con ambizione. Riparte così la stagione del BasketBall Gallarate che, dopo due annate non facili, ha deciso di sposare una nuova linea progettuale e di sviluppo, puntando su un gruppo giovane condito di tre senior in grado di portare qualità ed esperienza e guidato in panchina da un allenatore che ben incarna lo spirito e la filosofia dell’HUB Del Sempione, ovvero Marco Allegretti. Un nuovo corso che vede in prima linea il Direttore Sportivo Luca Ciardiello, che ci descrive così le scelte fatte e l’obiettivo della sua squadra, in un girone che si preannuncia molto combattuto.

E’ soddisfatto del mercato fatto?
“Direi che sono complessivamente soddisfatto, insieme a Coach Allegretti abbiamo fatto mosse ragionate e credo che il gruppo costruito abbia le qualità per dare buone risposte. Ovviamente il vero test sarà il campo ma la sensazione è che ci siamo mossi nella direzione giusta”.

Quali motivazioni vi hanno spinto a scegliere coach Allegretti per la panchina?
“La scelta di coach Allegretti è stata naturale, dettata dal desiderio di avere una guida che conosca bene il contesto e sappia unire competenza tecnica ad una forte capacità di gestione di un gruppo così giovane. Ha una visione chiara di gioco, grande attenzione al lavoro quotidiano e un approccio che combina ambizione e equilibrio. Credo possa essere la persona giusta per dare continuità e, allo stesso tempo, stimolare la squadra”.

Avete costruito una squadra giovane ma ambiziosa, ce la racconti…
“Abbiamo costruito un gruppo giovane, con tanta energia e voglia di dimostrare, bilanciato da qualche elementi di esperienza come Romanó, Albique e Lynch per dare stabilità nei momenti caldi. In regia Meier e Veronesi sono giocatori intensi rapidi e creativi, Clerici e Ciccarelli hanno tanta voglia di dimostrare, sono atleti versatili capaci di correre e difendere forte, Ballarin sotto canestro porta fisicità e presenza per competere a rimbalzo. Lunardi, Beretta e Rotoni saranno le nostre scommesse più grandi. È un roster che può crescere molto durante la stagione: c’è fame, c’è entusiasmo, e la sensazione è che tutti siano pronti a mettersi al servizio della squadra”.

Albique e Romanò senior guida dei giovani. Perché la scelta è ricaduta su di loro?
“Abbiamo scelto Albique e Romanò perché incarnano perfettamente il tipo di senior che volevo: professionisti seri, affidabili e con l’attitudine giusta per fare da esempio quotidiano. Non si limitano a portare esperienza in campo ma sono in grado di trasmettere ai più giovani mentalità, etica del lavoro e capacità di affrontare i momenti difficili. In una squadra giovane, avere due figure così solide è un investimento non solo tecnico, ma anche culturale”.

Com’è nato il colpo Lynch e cosa ci può dire su di lui?
“Oliver Lynch è stata un’opportunità che non potevamo lasciarci sfuggire. In poche settimane io e Thomas Valentino siamo riusciti a convincerlo a sposare il nostro progetto. È un innesto su cui riponiamo grande fiducia e da cui ci aspettiamo un contributo importante in campo”.

Che Gallarate vedremo in campo?
“Vedremo una Gallarate determinata, giovane ma con carattere, capace di correre, difendere con intensità e adattarsi alle situazioni.
Sarà una squadra che punta a crescere partita dopo partita, mettendo in campo energia, collaborazione e voglia di migliorarsi continuamente. L’obiettivo è mostrare non solo qualità tecniche, ma anche un’identità chiara: grinta, disciplina, entusiasmo e, perché no, anche un po’ di spettacolo”.

Quale può essere l’obiettivo realistico della stagione, alla luce poi del girone che andrete ad affrontare?
“L’obiettivo realistico della stagione è costruire, con il tempo, una squadra competitiva, capace di giocarsela con chiunque. Siamo consapevoli della qualità del girone: tanti derby e avversari con roster molto solidi come Gazzada, San Giorgio, Social OSA, Nerviano e, perché no, anche la neo promossa Marnate. Il nostro traguardo principale sarà raggiungere i playoff, facendo emergere i giovani, senza mettere pressione eccessiva ma puntando a costanza e progresso giorno dopo giorno”.

Alessandro Burin

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