Una decisione che arriva con il peso degli anni, delle esperienze, e soprattutto dell’affetto. Giovanni Tamborini saluta l’Union Oratori Castellanza dopo quattro stagioni alla guida della prima squadra, e oltre un decennio di dedizione totale alla causa del calcio educativo. Una pausa, come lui stesso la definisce, più che un addio. Ma comunque un passaggio significativo nella storia recente della società.

“Mi sono preso una giusta pausa nell’allenare – racconta Tamborini – non solo per impegni lavorativi sempre più assorbenti, ma anche perché sento il bisogno di dedicare più tempo a me stesso e a mia moglie. Un passaggio naturale, vissuto con serenità, anche se con un pizzico di malinconia”.

Il mister lascia dopo aver costruito, anno dopo anno, un progetto tecnico ed educativo che ha portato la società dalle retrovie della Terza Categoria a giocarsela alla pari in Seconda. Un percorso costruito con pazienza, partendo dai ragazzi del 1999 e crescendo con le leve successive: 2001, 2002, 2004. “Il nostro sogno era creare una prima squadra competitiva partendo all’oratorio, e quel sogno si è realizzato”.

Sotto la sua guida, l’Union Oratori ha festeggiato due titoli storici: prima il campionato Juniores, poi quello di Terza Categoria, con una rosa giovanissima e quasi interamente cresciuta in casa e che li è valsa anche la vittoria della nostra Panchina d’Oro nel 2023. Una vittoria non solo sportiva, ma di metodo, di filosofia. E in Seconda, due ottimi piazzamenti che hanno fatto raccogliere al gruppo rispetto e applausi.

“Non sarei più in grado di dare quel qualcosa in più che mi ha sempre spinto ad allenare in questa realtà. Per me il calcio è sempre stato attenzione verso i ragazzi, prima che ricerca della vittoria”, dice Tamborini, con la coerenza di chi ha fatto della formazione – prima ancora che della competizione – la propria bandiera.

La sua carriera parte da lontano: classe 1987 come anno di debutto in panchina, quando allenava i Giovanissimi FIGC dell’allora G.S. Oratorio Sacro Cuore, oggi diventato Union Oratori Castellanza. Dopo aver appeso le scarpe al chiodo a 34 anni a causa di un infortunio, non ha mai smesso di educare attraverso il calcio. Una parentesi vincente anche al Busto 81, poi il ritorno a casa, sempre con la stessa passione e lo stesso obiettivo: crescere i ragazzi dentro e fuori dal campo.

Allenare in oratorio significa educare attraverso lo sport. Ed è quello che ho cercato di fare ogni giorno”. Ora, mentre il gruppo si prepara a un nuovo ciclo, Tamborini si fa da parte, certo che le basi siano solide. “Qualcuno smetterà, qualcuno cambierà squadra, ma la strada è tracciata. E noi saremo sempre i loro primi tifosi”.

Un saluto pieno di gratitudine e coerenza, come il suo modo di vivere il calcio. Non una fine, ma un passaggio di testimone.

Francesco Vasco

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