
L’avventura calcistica di Giuseppe Sannino riparte oltre i confini europei. Il tecnico campano, classe 1957, tanto amato a Varese per le imprese alla guida della formazione biancorossa una decina di anni fa, ha accettato la proposta dell’Al-Ahly Bengasi, una delle società più prestigiose del panorama calcistico libico, dove ricoprirà il ruolo di allenatore principale.
Un ritorno in Nord Africa
Per Sannino non si tratta di una prima volta. Nel 2022 aveva già guidato l’Al-Ittihad Tripoli, esperienza breve ma significativa, che gli permise di conoscere da vicino un contesto calcistico e culturale profondamente diverso da quello europeo.
Il suo ultimo impegno era stato con il Bellinzona, dove il 30 giugno scorso aveva concluso la stagione centrando una salvezza tranquilla in terra svizzera dopo esser subentrato in corsa e con la squadra in grosse difficoltà.
Prime sedute ad alta intensità
Il primo allenamento con l’Al-Ahly si è svolto ieri. Subito ritmi alti e un approccio diretto: segno chiaro della volontà di Sannino di imprimere immediatamente la sua impronta. L’obiettivo è ambizioso: portare i libici a lottare stabilmente per le posizioni di vertice e ridare prestigio a un club dalla storia importante.
Le Final Six… in Lombardia
Un dettaglio curioso: la fase decisiva della Libyan Premier League 2024-2025 non si gioca in Libia, ma proprio in Italia.
Tre gli stadi coinvolti:
- il “Mino Favini” di Meda,
- il “Breda” di Sesto San Giovanni,
- la suggestiva Arena Civica di Milano.
Le Final Six prevedono un girone unico con sei squadre, cinque giornate e partite in contemporanea sempre alle ore 19. La competizione, già iniziata, si concluderà il 10 agosto.
Una nuova sfida da protagonista
L’Al-Ahly Bengasi ripone grande fiducia nel tecnico di Ottaviano. Sannino, dal canto suo, porta entusiasmo, esperienza e quella grinta che da sempre lo contraddistingue. La Libia e l’Italia, questa volta, si incontrano proprio sui campi lombardi. E il futuro dell’Al-Ahly passa anche dal cuore e dalla passione di un allenatore che non ha mai smesso di mettersi in gioco.
Michele Marocco