
Manca sempre meno all’inizio dei Campionati Europei giovanili di Mountain Bike. Da martedì 5 a sabato 9 agosto gli sterrati svedesi di Jonkoping ospiteranno i migliori prospetti d’Europa e, tra gli oltre 800 ragazzi e ragazze protagonisti, ci saranno anche quattro portacolori varesotti in maglia Carbonhubo CMQ (qui le parole del presidente bresciano Paolo Novaglio). Dopo aver conosciuto più da vicino Leonardo Prataviera e Aurora Strippoli, quest’oggi tocca a Pietro Zanfardin.

Estremamente appassionato di ciclismo, il classe 2011 ha iniziato a pedalare cinque anni fa in Valceresio Bike con Thomas Pedoja che ce ne descrive subito le caratteristiche: ragazzo alto dal fisico esile, ma con una grinta da invidiare e un cuore d’oro. La stagione dell’Esordiente secondo anno è in costante ascesa e ha portato, domenica 20 luglio, al trionfo di Roè Volciano (Brescia); il trampolino di lancio perfetto per il secondo Europeo in carriera. “Perché correre in bici? Perché è bello e divertente. Non c’è una spiegazione razionale: di punto in bianco, qualche anno fa, ho costruito due salti in giardino e ci passavo le giornate intere. Poi mi sono iscritto in Valceresio Bike e da lì è iniziato il percorso che mi ha portato in Carbonhubo, squadra in cui mi trovo benissimo”.

Grinta e qualità da vendere per Zanfardin che individua nella sua miglior qualità anche il difetto da correggere: “Sono molto bravo a rilanciare l’andatura dopo una curva, ma fatico a tenere lo stesso ritmo: devo senz’altro migliorare nella costanza per non andare fuori giri. Forse dovrei imparare dal mio idolo Tadej Pogacar (ride, ndr)”. L’età è dalla sua parte e, gara dopo gara, i passi in avanti si vedono eccome: proprio la voglia di migliorarsi costantemente l’ha portato al primo trionfo stagionale, e il classe 2011 commenta così il suo 2025 in magia Carbonhubo: “Come ogni anno non mancano né gli alti né i bassi ma, rispetto alla scorsa stagione, ho notato un bel miglioramento: non alterno più buoni risultati a gare in cui finivo molto indietro, ma ho una maggior costanza di rendimento”.

Idee chiare per la rassegna iridata svedese: “Sarebbe bello fare punti, ma l’unico obiettivo che mi sono prefissato è quello di scendere in pista e dare il massimo. Nella mia categoria saremo un centinaio, per cui ci sarà da battagliare fin dal principio e, a tal proposito, sarà importantissimo il Time Trial: la prova a tempo è la mia preferita, proprio perché bisogna sempre andare a tutta, e sarà quella sfida che deciderà in larga parte il mio Europeo. Di testa sono pronto: spero che rispondano anche le gambe”.
Matteo Carraro