
Classifica alla mano i Mastini non possono che essere soddisfatti dell’avvio di stagione, anche se quel punticino mancato a Torre Pellice “rovina” l’immagine delle tre vittorie consecutive conquistate in altrettante partite. Nel complesso l’IHL giallonera è partita bene, considerando anche la settimana vissuta senza ghiaccio nella pre-season e le naturali necessità di consolidamento che accompagnano questo periodo dell’anno. Certo, tra le considerazioni da mettere sulla bilancia bisogna anche aggiungere il non aver affrontato avversari di primissima fascia, ma intanto mettere punti a referto è propedeutico per il morale. E per la classifica.
Una classifica che inizia già a delineare scenari interessanti, con cinque squadre che sembrano orientate a contendersi le prime quattro posizioni valide per l’accesso alle Final Four di Coppa Italia. Varese è ovviamente della partita, insieme a Caldaro, Feltre, Alleghe e Aosta. Proprio Caldaro e Feltre (rispettivamente i campioni in carica e i detentori della Coppa Italia) hanno sicuramente confermato i pronostici fin qui, aspetto evidenziato dal bellissimo scontro diretto deciso solo ai rigori dopo una rimonta entusiasmante dei Lucci. L’Alleghe deve ancora registrarsi appieno (un po’ come i gialloneri del resto), mentre a sensazione l’Aosta, pur con un roster di qualità, deve crescere in continuità. Sottotono finora l’Appiano; le altre squadre sembrano almeno un gradino più indietro ma, è bene ricordarlo, siamo solo all’inizio.
Tornando ai Mastini, le sensazioni restano positive ma non mancano i punti su cui lavorare. Il primo campanello d’allarme è relativo al powerplay: tre partite giocate, zero gol in superiorità numerica. Dato sorprendente, se si considera la qualità e la propositività dell’attacco giallonero (in mattinata ufficializzato l’addio di Allevato). Serve più precisione, ma anche più concretezza nelle situazioni con l’uomo in più. Un’anomalia che non potrà protrarsi a lungo. Di contro, il penalty killing funziona abbastanza bene (come già visto in preseason): è arrivato anche un gol in inferiorità numerica, segno di un’aggressività che può fare la differenza, ma ridurre i minuti in panca puniti resta un obiettivo prioritario per coach Da Rin.
La squadra, in generale, ha bisogno di costruire molto per concretizzare. Anche nell’ultima uscita contro il Fiemme, i Mastini sono cresciuti col passare dei minuti (buon segno dal punto di vista fisico) e nell’ultimo periodo hanno chiuso bene gli spazi, costringendo gli avversari a tiri sporadici e poco efficaci (di rado il Fiemme è entrato nel terzo offensivo). Un dato incoraggiante, ma che non deve far dimenticare le difficoltà patite della difesa nei 40′ precedenti. A metterci una pezza, spesso, è stato Filippo Matonti: il goalie classe 2007 ha confermato il suo talento con almeno tre interventi decisivi. La gestione dei portieri resta un tema aperto: con Pisarenko non al massimo della forma, le gerarchie tra i pali potrebbero temporaneamente variare, anche se la fiducia nei confronti del goalie ucraino da parte della società non è mai venuta meno.
Davanti Terzago si sta confermando un elemento prezioso in ogni zona del ghiaccio, mentre Bastille inizia a prendere per mano il reparto offensivo (che in generale è propositivo e positivo in tutti i suoi effettivi). Il canadese non avrà forse la fiammata improvvisa, ma sa rendersi pericoloso in velocità, ha senso del gol e un tiro che può fare male: caratteristiche da scorer che in giallonero mancavano e che potrebbero fare una grossa differenza. Il feeling con i compagni cresce e la sensazione è che possa diventare un punto fermo del sistema offensivo varesino. Come anticipato, però, dietro bisogna alzare il livello perché gli errori difensivi, se commessi contro squadre di più alto calibro, potrebbero pesare molto di più; l’organico garantisce rotazioni adeguate, ma servirà maggiore lucidità nelle letture e più compattezza soprattutto nelle transizioni. Per ora la classifica è amica, il morale anche; il tempo c’è, il talento pure. Non resta che oliare i meccanismi.
Matteo Carraro





















