La trasferta di Gozzano ha confermato i timori dei tifosi biancorossi: il Varese esce sconfitto per 3-1 mostrando limiti strutturali che sembrano ormai difficili da colmare. Una partita che, sul piano pratico, rischia di compromettere definitivamente il prosieguo della stagione. La squadra di Ciceri, già nel mirino della critica, è apparsa spenta (accendendosi solo a fiammate), priva di idee e, soprattutto, di personalità. Ieri pomeriggio era l’occasione perfetta per reagire al momento negativo, e invece è stata solo l’ennesima bocciatura.

Di conseguenza, il clima tra i tifosi è di rabbia, delusione e, in molti casi, rassegnazione. I commenti online e dal vivo raccontano di un pubblico stanco, ormai tristemente abituato a soffrire e a vedere una squadra che sembra incapace di reagire. Giovanni Fiorentino, che non risparmia critiche, sintetizza così il sentimento generale: “Ho visto quasi tutte le partite!!!… ma oggi hanno proprio esagerato!! Purtroppo è successo quello che temevo!! Hanno mollato!!! Non va bene!!! I giocatori/allenatore ecc… devono capire che giocano a Varese!!! Indossano una maglia CHE MERITA RISPETTO!!!”. Roberto Ferrario entra nel merito dei numeri, freddi ma impietosi: “4 vittorie sono con le ultime in classifica. Una squadra che segna solo 11 gol è poco per ambire ad alti traguardi. Difesa 16 subiti sono tanti. Siamo una delle rose con minore valore. I numeri rispecchiano la situazione: -12 vetta, +5 playout”. Alessio Contadin, andando a rispondere alle parole del tecnico nell’immediato post-partita, sintetizza: “Con il lavoro lotteremo per non retrocedere”.

Non manca la denuncia del caos tattico e della gestione della rosa. Giovanni Forni attacca duramente: “Ma per piacere, ogni domenica sempre una formazione diversa, e difensori che non sanno difendere, centrocampo incapace di contenere e soprattutto di costruire trame di gioco per gli attaccanti. Per quanto ancora assisteremo a questo squallido spettacolo? Siamo il Varese e questa maglia merita rispetto, subito un cambio di rotta perché dietro si stanno avvicinando e non aspettano di sicuro noi”. Marco Salisci evidenzia il problema del carattere della squadra: “Doveva essere una battaglia… è finita con 1 ammonito. Questo è il carattere di questa squadra”. Maurizio Sciammarella non nutre illusioni: “Lottiamo per la salvezza… altro che Lega Pro… speriamo di tenere la D… Troppa pressione sulla società, la realtà è questa… è già buona che esistiamo… Tanti i tempi d’oro non tornano…”.

Luca Vane sottolinea la difficoltà di programmare con continuità: “Ce la faremo prima o poi a tornare nei professionisti? La vedo dura cambiando ogni anno ds, allenatore e 15 giocatori su 20”. La delusione riguarda per l’appunto anche le scelte della società. Nicolò Vira si chiede: “Ma quest’anno cosa si vuole fare esattamente? Sembra che ogni anno sia quello della svolta, invece quest’anno abbiamo preso una piega che se si continua così si retrocederà pure”. Vittorio Ballerio dà una sua spiegazione: “Una società che voleva salire veramente chiamava Gonzalez in panchina e faceva una squadra seria, è evidente che l’obiettivo sia un campionato tranquillo. Il problema è che di questo passo a breve saremo in zona playout”.

Tra i tifosi c’è chi prova a lanciare un messaggio di speranza ma con la consapevolezza della necessità di un cambio netto. Italo Demichelis scrive: “Dispiace veramente tanto ma penso sia giusto dare una svolta… ci sono stati momenti difficili in passato e siete sempre stati capaci di reagire; pertanto, credo che anche questa volta non sarà diverso… spero che la squadra trovi la giusta motivazione per tornare a vincere a costo di cambiare qualcosa, subito!!!”.

Loris Pisano dice la sua: “Vengo raramente a vedere il Varese ma sono riuscito a esserci con la Cairese… ecco, se quel primo tempo mi aveva fatto pensare a una squadra da alta classifica, purtroppo la ripresa era stata un presagio di quello che sarebbe successo nelle partite successive… sicuramente la squadra è stata anche sfortunata in alcuni episodi, però non può valere come scusa per tutte queste debacle… a metà ottobre il Varese aveva già finito gli obiettivi stagionali… una roba folle per una piazza così importante”.

Pietro Marnini aggiunge un commento amaro: “Continuo a fare l’abbonamento solo per la maglia. Come avete ridotto il nostro Varese. Non ho più parole”. Edoardo Colombo si sfoga facendosi implicitamente portavoce di un pensiero condiviso da ben più di un utente: “Via tutti da Varese… non siete degni di indossare la maglia del Varese”. Simone Manenti torna al piano concreto: “Obiettivo salvezza”. Andrea Minelli commenta con realismo: “Purtroppo i tanti dubbi di inizio stagione si stanno rivelando certezze”. Andrea Merzagora è netto: “Altra (ennesima) stagione buttata nel cesso…”.

Tutti questi commenti, presi insieme, dipingono un quadro di profonda delusione e crescente nervosismo tra la tifoseria. In fondo, tutti aspettano segnali concreti di svolta, anche drastici, per non vedere compromessa un’altra stagione che si sperava potesse essere di rilancio. A chiudere il quadro, l’analisi ironica ma disillusa di Fabrizio Martignoni: “Di solito accadono in ordine queste cose:
– (entro Natale) esonero Mister
– (gennaio) mercato invernale dove cambiano 8-10 giocatori
– (febbraio) taglio all’affitto dei giocatori infortunati
– (marzo) si sparge la voce (certa!) da fonti sicure che tutte quelle davanti a noi rinunceranno a salire in serie C
– (aprile) si dà la colpa agli imprenditori locali: perché nessuno si avvicina a questa società?
– (maggio) si dà la colpa ai tifosi occasionali e alle altre società sportive varesine
– (giugno) si dà la colpa allo stadio: senza stadio non si può programmare!
– (luglio) si vocifera che faremo domanda di ripescaggio in lega Pro e qualcuno sui social darà la cosa per quasi certa
– (agosto) siamo ancora in serie D però almeno grazie a qualche conoscenza politica a Roma non ci mettono quelle più forti nel nostro girone
– (settembre) ci siamo affidati ad un nuovo DS: la squadra è quasi totalmente nuova e i tifosi si interrogano sul perché non siano stati confermati quelli buoni della stagione precedente
– (ottobre) alti e bassi nei risultati ma il girone è qualitativamente scarso… sui social si legge “non possiamo non salire quest’anno!!”
– (novembre) serie di risultati negativi…. Sconfitta contro la prima della classe: la stagione è già finita a novembre; Cori contro i giocatori e sui social si invoca nuovo mister
e via la Storia all’infinito!! UN CIRCO INFINITOOOOO!!!
”.

Matteo Carraro

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