
“Lottare per salvarsi”. “Campionato finito”. “Obiettivo salvezza”. È il gioco delle parti. All’indomani della prima sconfitta stagionale del Varese, peraltro meritata, è inevitabile che piovano online commenti negativi e pessimisti. Ci sta. Un tifoso non vuole mai perdere e nel momento in cui si prova l’amarissimo sapore della sconfitta è difficile pensare in positivo. I pensieri di Orlando Sansiveri, Alessio Ramponi e Fabrizio Bizio lo testimoniano, anche se l’attuale -3 dalla capolista Vado restituisce ben altra situazione di classifica: al tramonto della sesta giornata del Girone A il Varese è ovviamente e pienamente in corsa.
Detto questo (a maggior ragione ora che inizieranno i veri test), si può tranquillamente ragionare sulle possibilità di questa squadra. L’aver steccato uno scontro diretto con un’avversaria del calibro della Biellese (neopromossa solo sulla carta) non è certamente un buon segno ma, come ribadito da capitan Bruzzone, questa sconfitta deve dare lo stimolo giusto per reagire ed evitare di commettere gli errori visti ieri all’Ossola. Chi ha saltato la preparazione dovrà lavorare duramente per recuperare il gap con i compagni (lo squilibrio di condizione è stato abbastanza evidente e ben sottolineato da Ciceri) e all’inizio di ottobre il Varese potrà solo crescere. Se tre vittorie consecutive non hanno fatto vincere il campionato, non sarà una sconfitta a farlo perdere: e, lo ribadiamo, a ottobre è giusto che sia così.
Riprendendo la corrente di commenti social è però inevitabile respirare tanto pessimismo. “Prevedo lo stesso identico campionato dell’anno scorso, ambizioni uguali a ZERO” scrive Massimo Reggio, cui si unisce Valerio Cassani: “Anche quest’anno sarà per l’anno prossimo“. Luca Aletto aggiunge: “Mi dispiace ma anche quest’anno ci sarà un VADO che a Natale avrà minimo 6 punti in più quindi che si fa, si rimane in eterno in Serie D? Questa piazza e questo pubblico non lo merita“.
Questo commento apre implicitamente una discussione in merito alla necessità di intervenire sul mercato. Esponenti di tale corrente di pensiero sono Enzo Levato: “Certo che qualche innesto nuovo e di livello non sarebbe male…. Occasione persa visto il pareggio del Vado… Forza Varese!!!” e Bruno Giusti: “Qui se non si prendono giocatori di peso e esperienza non si va da nessuna parte. Tra gli svincolati ci sono giocatori che ancora possono dire la loro e portare esperienza ad una squadra troppo giovane… Che la società rifletta e si muova subito non facendo lo sbaglio di tutti gli anni“. Non troppo diversa l’opinione di Rock Cavuoti anche se le sue parole sembrano più che altro rivolte al lavoro della squadra in settimana: “Non troviamo scuse… certe partite non bisogna mai perderle… riflettere e capire subito dove si è sbagliato e come e dove poter migliorare perché fortunatamente il tempo c’è e le avversarie non sono scappate… per ora“.
Non manca, però, chi difende la squadra scagliandosi contro chi sembra aver già gettato la spugna. È il caso di Giovanni Forni: “Questi ragazzi oggi hanno giocato contro una signora squadra, ben organizzata e che non ha rubato nulla, un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto per il tifoso biancorosso ma non sempre si può vincere soprattutto se gli avversari si chiudono in difesa, chi alla 6° giornata sputa già sentenze sarebbe meglio che stesse a casa perché i ragazzi sono giovani e devono essere sostenuti nel bene e nel male, forza Varese“. Fausto Bettinelli si unisce al grido: “Forza“. Il realismo di Renzo Broggini chiude la giornata e apre alla super sfida con il Ligorna: “Auguri, prendo atto per quanto dichiarato dal mister, oramai abbiamo perso (giustamente) e pensiamo alla prossima trasferta”. La stagione è ancora tutta da scrivere: sicuramente il Vado ha qualcosa in più rispetto alla concorrenza e non è un caso che il tecnico della Biellese abbia sentenziato che il pericolo numero uno per il Vado… sia il Vado stesso. E il Varese, domenica prossima, non si misurerà solo con il Ligorna, ma con il Varese stesso: in questa fase del campionato le squadre devono giustamente ancora conoscersi e i biancorossi dovranno scoprire i propri limiti. In un senso o nell’altro.
Matteo Carraro