La Varese calcistica di questi tempi (per usare un eufemismo, dato che gli anni si fondono quasi tutti uguali uno dopo l’altro) vive di paradossi in campo e fuori. Scelte tecniche e societarie sono state analizzate, giudicate, criticate (a volte in maniera sacrosanta, altre volte meno) e metabolizzate: la costante è che le ottime sensazioni dell’estate hanno presto lasciato spazio al pessimismo e alla rabbia dei risultati di campo. La stagione corrente ne è una dimostrazione e quanto avvenuto ieri rappresenta l’ennesimo paradosso a tinte biancorosse: la squadra vince all’ultimo respiro contro la Sanremese, dando a suo modo una risposta ad un periodo nero, ma il pubblico resta glaciale.

Intendiamoci: quando al 94’ un pallone s’infila all’angolino per il gol del 3-2 a pochi minuti di distanza dalla doccia gelata dell’1-2 ligure è impossibile che lo stadio resti in silenzio e l’esplosione di gioia del Franco Ossola al gol di Tentoni lo dimostra. Al triplice fischio, però, l’immediato rompete le righe. Il risultato? Il Varese vince e respira, mentre parte della tifoseria sembra quasi “delusa” perché il funerale definitivo a questa squadra è stato rimandato. Comprensibilmente i fischi e i cori al secondo gol di Osuji si sono sprecati, ma la squadra di mister Ciceri ha avuto (questa volta va detto) la fame, la rabbia e il coraggio di crederci fino all’ultimo. E anche quella “fortuna” tanto decantata a inizio campionato. Ovvio che una vittoria del genere non scacci la crisi biancorossa, ma dovrebbe comunque portare fiducia ed entusiasmo; non aumentare i malumori che, altrettanto comprensibilmente, restano ben radicati fra i tifosi.

Salviamo solo il risultato ed il fatto di aver lottatoscrive Marco Salisci. Eurogoal che se lo ritenta 132 volte non entra e con davanti una squadra modestissima. Purtroppo pensiamo alla salvezza. Il Mister mi spiace ma ha sbagliato tutto lo sbagliabile. Sostituzioni comprese“. Andrea Catella si gode il successo sottolineando però un grande e grosso “ma”: “Incredibile!!!… ma oggi chi era presente mi racconta di un Ciceri che ha sbagliato tutto o quasi e di una Sanremese che deve fare il mea culpa x aver perso“. Il sarcastico commento di Enzo Levato non è troppo distante “La vittoria de ‘L’ARMATA BRANCALEONE’…. servono provvedimenti…“.

Più morigerata l’analisi di Attilio Martegani: “Un po’ di morale per i ragazzi, ma i problemi restano. Forza Varese“. Su questa stessa linea, in maniera molto più ottimistica, si muove Giovanni Forni: “Oggi contava solo vincere per scacciare le paure, ho visto nella squadra gli occhi della tigre e la volontà di non mollare mai avanti Varese”. Italo Demichelis prova a trarre un bilancio rispondendo implicitamente alla contestazione del pubblico:”Lo dico sin dalla prima giornata… il Varese ha solo necessità di avere l’appoggio incondizionato dei loro tifosi e tanta tranquillità… il tempo per rimettersi in carreggiata c’è“.

Il peso specifico di questa “vittoria scaccia-crisi(lo è davvero?) sarà dato solo dal tempo: di certo lavorare in settimana forti dei tre punti è un bene, ma ulteriori risposte dovranno essere date dalle prossime partite, a cominciare da domenica 23 novembre quando il Varese farà visita ad una delle migliori neopromosse viste fin qui, quella Valenzana Mado scottata dagli ultimi due ko contro le corazzate Vado e Ligorna.  

Matteo Carraro

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