
Tra bandiere che sventolano, cori improvvisati e occhi puntati sull’acqua, i supporter del canottaggio si sono dati appuntamento per vivere insieme l’ultimo atto della Coppa del Mondo. Non è solo sport: è passione, appartenenza, un legame profondo con ogni colpo di remo. Fra le tribune adiacenti alla linea d’arrivo della Schiranna, i tifosi di tutto il mondo hanno dato libero sfogo alle proprie emozioni condividendo la passione verso questo magnifico sport.
“Sono qui oggi per sostenere i miei due figli che gareggiano per la squadra canottieri Luino. Sono contenta siano riusciti ad arrivare in finale…. Forza ragazzi, vi vogliamo campioni per la coppa del mondo!!” le parole di una mamma che con orgoglio incoraggia i suoi figli. L’amore per il canottaggio ha portato tifosi da ogni angolo del mondo: tra loro, anche un ragazzo australiano, venuto apposta per sostenere la sorella in finale. “Adoro l’Italia, è tutto incredibile e sono molto emozionato di poter essere qui ad incoraggiare mia sorella. Vedere l’Australia vincere è stata un’emozione unica”.
Accanto a lui, c’è chi conosce bene l’adrenalina della competizione, ma oggi vive l’emozione da spettatore “La prima volta che venni qui fu nel 2016 da atleta per la Coppa del Mondo under 23 – racconta Edoardo Calabrese –. Ora sono sugli spalti a tifare la mia ragazza che quest’anno si sta riprendendo tutto quello che merita dopo la delusione olimpica. Con la nostra curva abbiamo cantato a squarciagola per tutta la nazionale… Daje raga!!”. Poi c’è Paolo, al suo debutto, che vive la giornata con doppia emozione “Tifo mio cugino, Davide Comini, ma la gara più emozionante è stata il due senza con Alice Codato: hanno preso l’oro e mi sono commosso. È una esperienza che non dimenticherò mai… Forza Italia spaccate tutto!!”
E non mancano i tifosi internazionali. Dalla Germania alcuni giovani atleti/supporter condividono con entusiasmo la loro esperienza: “Per noi è la prima volta qui: dalla seconda gara abbiamo capito quanto il livello fosse alto ed è proprio questo che ci motiva a migliorarci. Allenarci insieme a Berlino ci ha dato forza e ora vogliamo solo andare avanti un passo alla volta”. Gabriel, dalla Nuova Zelanda, si gode questa competizione con il cuore in gola: “Sono qui per tifare mia cugina che ha affrontato una gara carica di tensione e bellezza. Dopo tutta la fatica speriamo di tornare a casa vincitori”.
In una giornata carica di emozioni, tra grida di incitamento, lacrime di gioia e abbracci tra sconosciuti uniti dallo stesso sogno, il tifo ha dimostrato di essere l’anima silenziosa ma potentissima di questo sport. La Coppa del Mondo a Varese non è stata solo una competizione: è stata un intreccio di storie, volti e voci che resteranno impressi nella memoria di chi c’era. Perché, in fondo, oltre le medaglie e i podi, ciò che resta è il battito del cuore sincronizzato a ogni colpo di remo, l’urlo liberatorio di una curva in festa, e quella magia che solo il canottaggio sa regalare. Varese saluta i suoi campioni, ma il vero applauso va anche a chi ha saputo tifare con il cuore.
Silvia Villa
Brigitte Gomez
Alice Napolitano
Gloria Disca