Da parecchie giornate a questa parte il Girone X di Seconda Categoria ha cerchiato in rosso una data: 13 aprile. E ormai ci siamo, perché la settimana corrente ci condurrà a quella partita, LA partita: Laveno Mombello-Brebbia. L’eterna lotta fra quelle che sono state a lungo capoliste appaiate ha trovato nelle ultime due giornate risvolti inattesi: entrambe sono cadute lo stesso giorno, ma se da una parte il Brebbia si è rialzato (vincendo 6-4 contro il Gazzada) dall’altra il Laveno è rimasto a terra (perdendo 3-1 a Capolago) scavando quel gap di tre punti che separa la prima dalla seconda della classe. E domenica prossima sarà sfida verità: a 180’ dalla fine della regular season, match point per il Brebbia contro un Laveno obbligato a vincere per ritornare in vetta e giocarsi tutto all’ultima giornata (bianco-blu a Mercallo, gialloblù in casa contro gli Eagles Caronno) o all’eventuale spareggio.

Dopo aver conosciuto le sensazioni di chi insegue (leggi qui l’intervista al capitano del Laveno Andrea Frascoli), qual è l’umore della capolista? Entusiasmo a mille, comprensibile alla luce degli ultimi risultati, e la matricola gialloblù è consapevole di poter scrivere una clamorosa pagina di storia, ma in casa Brebbia si condivide la politica di “tranquillità” sposata anche dagli avversari. Parola di Claudio Corcella, esperto difensore classe ’99 (uno dei grandi ex del big match) che non ha dubbi: “Stiamo vivendo una settimana carica d’emozioni, innegabile che sia così, ma tutti noi siamo tranquilli: ci siamo concentrati su come preparare al meglio la partita, con serenità, perché non dobbiamo sovraccaricarla di aspettative. Di certo ognuno di noi vorrebbe essere già a domenica”.

A proposito di domenica, l’ultimo turno è stato da montagne russe per voi.
“Non siamo partiti bene, forse l’abbiamo presa un pochino sottogamba, ma in questo voglio evidenziare i meriti del Gazzada che, così come il Mercallo, ha dato tutto; credo sia una bella cosa vedere squadre che non hanno più obiettivi di classifica approcciare partite in questo modo, perché atteggiamenti del genere danno valore al campionato. Malgrado tutto, poi, siamo stati bravi a rientrare mentalmente in partita e a portarla dalla nostra parte; oltretutto, quando ancora mancavano alcuni minuti, ci è arrivata la notizia della sconfitta del Laveno e nel finale del match siamo entrati in trance agonistica”.

Andiamo proprio sul big match: che partita dobbiamo aspettarci?
“Secondo me loro partiranno forte. Conosco molti giocatori e le loro potenzialità: il Laveno è obbligato a vincere, per cui la pressione sarà inevitabilmente sulle loro spalle e, me lo auguro, potrebbero pagarla a livello mentale. A prescindere da tutto ciò sono certo che sarà comunque una bella partita perché, classifica e numeri alla mano, si affrontano le due migliori squadre di categoria”.

Per te in particolare che partita sarà? Ci arrivi da ex…
“Affronterò tanti miei amici e molti ragazzi con cui ho giocato insieme vincendo un campionato di Seconda Categoria. A Laveno sono stato bene, mi aspetto di trovare una bellissima cornice di pubblico, ma inevitabilmente darò il massimo per poter vincere con il Brebbia”.

Sei scaramantico?
“No, e so dove vuoi andare a parare (ride, ndr)”.

Qualora doveste vincere domenica sareste i campioni: cosa significherebbe per il Brebbia la Prima Categoria?
“Sarebbe una bellissima soddisfazione soprattutto per l’ambiente. Presidente e mister sono due ragazzi giovani ed entusiasti, uniti da quella passione che noi giocatori condividiamo al mille per mille. Già la scorsa stagione, giocando a Varano, è stato meraviglioso; quest’anno che siamo tornati a Brebbia, con la gente del paese che viene a vederci e sostenerci, si è creato un bellissimo movimento che meriterebbe un traguardo del genere. Eravamo partiti per far bene e le ambizioni c’erano, ma non ci aspettavamo tutto questo. Adesso tocca a noi: avremo qualche defezione e alcuni acciacchi, ma mentalmente e fisicamente stiamo benissimo. Siamo pronti a dare il massimo”.

Qualora non doveste vincere, invece, cambierebbe relativamente poco.
“Esatto. In primis faremmo i complimenti al Laveno, ma rimarremmo sempre in testa appaiati a loro. Se dovessimo perdere ci concentreremo subito sugli ultimi 90’ del campionato per poi pensare all’eventuale spareggio o, guardiamo tutti i lati della medaglia, agli eventuali playoff. A prescindere da come andrà affronteremo il nostro futuro con serenità”.

Come hai detto prima, le aspettative su di voi erano alte, ma forse quasi nessuno poteva aspettarsi di trovarvi a questo livello. Qual è il segreto?
“Le qualità ci sono perché questo gruppo è fatto di gente davvero forte, ma è l’amicizia il cemento con cui abbiamo costruito la nostra stagione. Il Brebbia prima di essere squadra è un gruppo di amici e il mister, essendo così giovane, è ben calato nelle dinamiche di noi ragazzi: non c’è mai stato un momento di difficoltà e anche le sconfitte sono state affrontate senza fare drammi, con la voglia di andare avanti”.

E per quanto ti riguarda, consa ne pensi della tua stagione?
“Ho avuto un rendimento altalenante perché ho preso qualche squalifica di troppo, diciamo che ho questo difetto (ride, ndr). Al netto di ciò ho sempre dato il mio contributo e, avendo aiutato a costruire la squadra, sarebbe per me una bellissima soddisfazione riuscire a coronare questo percorso”.

Matteo Carraro

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