Valceresio dentro il cuore è il titolo dell’inno ufficiale che da quest’anno accompagna le partite dei biancoverdi e il testo della canzone affonda le sue radici in una realtà genuina, spontanea e laboriosa che continua a crescere trasformando Arcisate in un polo calcistico sempre più affermato. E questa società di cuore ne ha davvero tanto: lo dimostrano le due settimane di feste continue al Peppino Prisco (Carmine Ramaglia e Giuseppe Buttiglione show ai fornelli insieme a tutto l’encomiabile staff) per celebrare il Natale con tutti i tesserati, ma anche e soprattutto il clima di gioia che quotidianamente si respira fra i tre impianti arcisatesi.
E, dulcis in fundo, il progetto sportivo non può che trovare riscontri (importanti) dal punto di vista dei risultati. Attraverso il nostro Diario Biancoverde abbiamo documentato lunghi e intensi weekend di tutte le annate dell’Agonistica tra gioie e soddisfazioni, dolori e dispiaceri. Pertanto, al giro di boa della stagione, è doveroso lanciarsi nel consueto bilancio di ciò che è stato fatto fin qui per proiettarsi con il giusto spirito al 2025. Ovviamente, a tal proposito, la parola va al direttore sportivo del settore giovanile Fabio Cardelli.
L’analisi della stagione parte dai risultati, che possiamo definire la punta dell’iceberg del progetto biancoverde. Si tratta però di una parte fondamentale, per cui iniziamo a tirare le somme del percorso delle varie annate: cosa possiamo dire della Juniores Elite Under19?
“Dopo aver vissuto un momento di appannamento, la squadra sta venendo fuori bene: le quattro vittorie nelle ultime cinque partite sono valse un importantissimo balzo in classifica e, ad oggi, saremmo salvi. Non cantiamo vittoria troppo presto: sappiamo che la stagione è lunghissima, ma aver chiuso il 2024 in questo modo ci ha dato fiducia e speriamo che sia lo slancio giusto per affrontare il girone di ritorno”.
Il cammino dell’Under18 Regionale è invece assolutamente nella media.
“Sì, anche se c’è un pizzico di rammarico per aver lasciato qualche punticino di troppo per strada. La qualità di gioco espressa dalla squadra di mister Ferrarotto è però di tutto rispetto, e questo ci è stato riconosciuto anche da molti avversari; nel girone di ritorno potremmo riuscire a scalare qualche posizione con l’augurio di avvicinarci al podio”.
Under17 Provinciale in corsa per una vittoria che sarebbe clamorosa.
“Parliamo di un gruppo che gioca sotto annata, ragion per cui i risultati che i biancoverdi di mister Gigliano stanno raccogliendo sono ancor più straordinari. Siamo a -4 dalla vetta e i giochi non sono finiti, ma credo che il cammino svolto fin qui sia già da standing ovation: comunque vada, questa stagione sarà per i ragazzi un’esperienza enorme che darà i suoi frutti in futuro. Questo gruppo ha un potenziale enorme e potrà togliersi tantissime soddisfazioni”.
Cammino di medio-alto livello anche per l’Under16 Provinciale.
“Abbiamo approcciato la stagione senza troppe aspettative, ma la squadra di mister Fornaro ci sta stupendo in positivo. Al netto di qualche ko pesante contro le big, abbiamo raccolto risultati importanti su ogni campo e l’attuale quinto posto è una gran bella gratificazione; continuiamo su questa squadra con tanta determinazione”.
Tra alti e bassi, anche la stagione dell’Under15 Regionale sta riservando soddisfazioni.
“Difendere la categoria era ed è il nostro obiettivo. Purtroppo, la nostra strada si è divisa da quella di mister Gasparotto: è stata una decisione davvero sofferta, ma obbligata per dare la scossa al gruppo. Mister Sottocasa è subentrato con grande entusiasmo e la squadra ha reagito bene sfornando prestazioni importanti e raccogliendo punti preziosi: ad oggi ci giocheremmo la permanenza tra i Regionali ai playout, ma riteniamo di aver le possibilità di conquistare la salvezza diretta”.
Chiudiamo poi con l’Under14: una doppia annata straordinaria.
“Non diciamo nulla (sorride, ndr): ci godiamo quella che fin qui è una stagione perfetta da parte del gruppo di De Rocchi. Anche per quanto riguarda la Squadra B c’è veramente poco da dire: Vesia si sta confermando un allenatore emergente di ottimo livello e stiamo raccogliendo tantissime soddisfazioni. Questi ragazzi sono il nostro futuro”.
I risultati raccolti sul campo sono però lo specchio di tutto il lavoro fatto extra-campo; dico bene?
“Assolutamente sì. La Valceresio cresce, ce lo dicono i numeri visto che siamo sui 410 tesserati, ma soprattutto il clima positivo che si respira attorno al nostro ambiente perché questa società cresce soprattutto a livello di valori. Tutte le cene pre-natalizie ne sono l’esempio principi e, in tal senso, penso di parlare a nome di tutti nel ringraziare Carmine e Beppe, ma anche gli onnipresenti Michele Miani e Agron Peraj. È dalla passione di persone del genere che si forgia lo spirito della Valceresio. I genitori? Sono i primi a credere in noi e gran parte del nostro lavoro è orientato a raggiungere un grado di credibilità sempre maggiore: ci stiamo allineando sempre più alle direttive della FIGC, portando avanti anche un progetto di tutela dei minori, e puntiamo al terzo Livello di Qualità dei Club Giovanile”.
Quali sono gli auguri per il 2025 che è appena iniziato?
“Vogliamo in primis raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, e finora siamo in linea con le aspettative. Poi, come da nostra mentalità, vogliamo crescere senza fare il passo più lungo della gamba: step by step, nei prossimi due anni saremo ad un livello superiore sotto tutti i punti di vista. In tal senso è doveroso un ringraziamento al team dei mister perché è difficile, per umanità e passione, trovare in altre realtà i mister che abbiamo qui; sono fermamente convinto di avere i tecnici migliori, e di questo me ne vanto. Ferrarotto e Orrù, in particolar modo, stanno arricchendo sempre più a livello di competenze l’intero staff del settore giovanile. Nel 2025, poi, punteremo a rafforzare l’uniformità tra il vivaio, la Juniores e la Prima Squadra: un dialogo continuo e continuativo del genere non è scontato ed è totalmente improntato in ottica futura”.
Cosa dà valore alla Valceresio?
“Le persone che ne fanno parte. Valceresio di per sé è un nome, ma diventa qualcosa di unico e sensazionale nel momento in cui si arricchisce del contributo umano di chiunque: tutti noi siamo la Valceresio, che non potrebbe esistere senza l’apporto di dirigenza, staff, volontari, ragazzi e genitori. Colgo l’occasione per rivolgere un grande abbraccio a Giacomo Lo Caiolo e Leonardo Munari: il primo ha recentemente perso il papà poco prima di Natale, il secondo la mamma qualche mese fa. Un ricordo è doveroso a nome di tutta la società, ma soprattutto da parte mia perché l’intero settore giovanile è la mia seconda famiglia. La Valce siamo noi: umiltà, sacrifico e volontà sono e resteranno le nostre linee guida che continueremo a seguire per sempre”.
Matteo Carraro