
Progettualità, socialità, disponibilità e tanta voglia di fare. Con queste premesse il Monate si è presentato al via della scorsa stagione riuscendo subito a ritagliarsi un ruolo di primo piano all’interno del Girone B di Terza Categoria. Cammino chiuso ai playoff, non senza aver dimostrato anche nella post-season il proprio valore ed è da lì che la società ha intenzione di ripartire per essere ancor più protagonista.
Formata la coppia Antonuccio al timone (con Daniele che ha salutato Cittiglio per raggiungere il fratello Gerardo), il Monate si sta adoperando per costruire la miglior rosa possibile tenendo fede allo slogan “Cresciuti tra lago e pallone”. Aspetto che viene confermato dal direttore generale Alessandro Squizzato presentando la nuova stagione: “Nel nostro primo anno di vita, oltre a determinati obiettivi possibili, volevamo soprattutto creare uno spogliatoio dai valori sani: abbiamo coinvolto ragazzi che magari avevano smesso o che si stavano allontanando del calcio e siamo riusciti a riaccendere la loro passione con una forte propensione sociale. Sicuramente abbiamo pagato lo scotto dell’inesperienza vivendo quelle incertezze che possono e devono capitare ad una realtà nuova come la nostra; il tira e molla in panchina tra Antonuccio, Paracchini e ancora Antonuccio, ad esempio, ci ha fatto bene per crescere. A volte i terremoti sono utili per ripartire perché ti permettono di irrobustire le fondamenta e il Monate riparte da una vera e propria famiglia, in campo e fuori”.
La società stessa è oggi più forte, dato che la dirigenza ha preso coscienza delle difficoltà di un campionato come la Terza Categoria imparando a gestire certe situazioni “impreviste” e il Monate sa di approcciarsi alla nuova stagione con ottimi presupposti. “La base c’è – conferma Squizzato – e non ho problemi a indicare il nostro staff come uno dei migliori, se non il migliore, della categoria. Gerardo e Daniele Antonuccio, insieme al vice Giuseppe Barreca e al preparatore dei portieri Luca Boldetti sono per noi un vanto e potranno lavorare con una rosa di grande qualità. La maggior parte dei ragazzi sono stati confermati e siamo a buon punto per ultimare i nuovi innesti che ci poteranno ad alzare il nostro livello, tenendo a mente che coesione, propensione al sacrificio e maggior disciplina sono elementi indispensabili per fortificare la famiglia Monate e raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Al di là dei risultati sportivi, comunque importanti, Squizzato evidenzia il sempre primario focus sociale. Già l’anno scorso il Monate si è reso protagonista di parecchie iniziative di sensibilizzazione (su temi come il fair play) e di coinvolgimento del territorio. Autentici “plus” che vengono applicati al mondo del calcio. Il capo ultras è infatti un ragazzo affetto da Sindrome di Down che non ha mai fatto mancare il supporto alla squadra trascinando l’intera curva e il Monate ha risposto attraverso una serie di collaborazioni sempre più strette sia con associazioni no profit sia con altre realtà. “Vogliamo essere una squadra del territorio presente sul territorio – commenta il dg – e faremo l’impossibile affinché ciò avvenga. Aumentare gli sponsor, in tal senso, ci consentirà di fare molto di più e l’augurio è di avvicinarci sempre più a chi ha realmente bisogno e/o vive situazioni particolari”.
Il Monate anche quest’anno giocherà a Ternate (la collaborazione con la Ternatese è sicuramente stata, e sarà ancora, proficua), ma l’ambizione è ovviamente quella di poter presto giocare a casa propria. Il tavolo del dialogo con la Fulcro Travedona Monate e il Comune di Monate è aperto proprio perché la società vuole condividere i principi di valorizzazione del calcio inteso come un aspetto sociale.
E per quanto riguarda gli obiettivi sportivi? Squizzato non si nasconde: “Spesso è dai fallimenti che nascono le cose migliori. Non possiamo certo definire la nostra prima stagione un fallimento, ma è chiaro che l’ambizione fosse quella di salire subito. Ora che abbiamo preso coscienza di tante altre cose e che possiamo contare su un anno di esperienza in più, l’augurio non può che essere quello di lottare per provare a vincere il campionato”.
Matteo Carraro