È il momento di dare i voti in Prima Categoria. Dopo una stagione avvincente fino all’ultimo, meno in zona titolo dove il Gallarate ha dettato legge dal primo giorno, di più in zona playoff, tantissimo in zona salvezza, arrivano le pagelle per evidenziare promossi, rimandati a settembre e bocciati.

Gallarate 9.5

Ma davvero dobbiamo ancora trovare parole per descrivere il Gallarate? Una sola hit dalla scorsa estate: e se ne va, la capolista se ne va. Se ne è andata, praticamente subito, dalla prima giornata, in un percorso interrotto giusto da un paio di scivoloni, che ha cementificato ancor di più un gruppo che voleva vincere e ha vinto. Con quattro giornate d’anticipo, tra l’altro, con 74 punti, con 73 gol fatti (miglior attacco), con 26 reti subite (miglior difesa al pari del Tradate Abbiate), con due candidati al premio Pallone d’Oro di Varese Sport, Matteo Petruzzi e Filippo Rossi, ed un condottiero, Pierluigi Contaldo che non solo ha portato la nave in porto ma lo ha fatto con i tempi e i modi giusti sottolineando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che chi vince ha sempre ragione. 
Il Gallarate è…ci vediamo in Promozione, saluti e baci!

Folgore Legnano 8.5

Miglior risultato della storia della società grigiorossa, frutto di un girone di ritorno in cui gli Amendolara boys hanno decisamente cambiato marcia mettendo a referto la miglior classifica possibile. Alla fine i punti sono stati 61, i gol fatti 57 e quelli subiti 34, che vanno a mescolarsi, però, ad un pizzico di amarezza per l’uscita di scena al primo turno playoff. Ma di contro c’è anche un premio individuale che ha strappato consensi ed applausi, come quello di miglior allenatore di Prima Categoria vinto, appunto, dal coach legnanese. Cos’altro aggiungere? Nulla, se non che due anni di fila ai piani alti non sono più indizio, sono una prova: questa squadra è una certezza.
La Folgore Legnano è…diventata (una) grande.

Tradate Abbiate 8

Cercate la classifica di Prima Categoria, pigiate sulla freccina “indietro” e tornate alla 6ª giornata quando i biancoblu avevano messo a segno appena 5 punti e galleggiavano lì, in zona salvezza. Poi guardate quella stessa classifica alla giornata 30. Cosa è cambiato? È cambiato tutto, o quasi. Il Tradate Abbiate parte male, malissimo, ma quando con fatica trova la retta via, inizia a percorrerla un passo per volta, un punto alla volta, fino ad arrivare a quota 59, con 53 reti fatte e 26 subite. 3° posto e playoff, con vittoria nella finale di girone dopo aver stoppato la Valceresio e aver messo ko il Gorla Minore. Ed ora a 90 minuti dal termine dal 3° turno playoff, continua a crederci. In fondo, perchè smettere di farlo proprio adesso?
Il Tradate Abbiate è…un’escalation da brividi!

Valceresio 7.5

Vietato dimenticare che si trattava di una neopromossa, vietato dimenticare di tutto ciò che è successo in questo percorso tra corse ai piani alti, periodi bui, un giocatore, Vezzoli, candidato al Pallone d’Oro, vittorie convincenti ma anche un pareggio arrivato in extremis e valso un playoff. E poi? E poi è mancata un po’ di esperienza e di freschezza in quella partita lì, ma per una squadra che 2 anni fa retrocedeva mestamente in Seconda e tornata in Prima con tanto entusiasmo e un po’ in avanscoperta, questa stagione deve essere messa in cassaforte più che come una stagione di rivalsa, come un grande insegnamento. Per il resto 4° posto con 52 punti, 57 gol fatti, 35 subiti. 
La Valceresio è…una bella storia!

Gorla Minore 7.5

Se si pensa che questa squadra ha giocato 4 playoff negli ultimi 4 anni (2 in Seconda e 2 in Prima), non si può non pensare al fatto che in un modo o nell’altro, quando c’è da arrivare in fondo il Gorla sa sempre come fare. Anche cambiando numerosi giocatori, anche cambiando modulo, anche attraversando montagne russe, alla fine, è un po’ come la proprietà commutativa dell’addizione: cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia, i gialloblù in fondo ci arrivano sempre, magari stanco e provato, ma a testa alta. 
Il Gorla Minore è…la solita equazione algebrica riuscita.

Marnate Gorla 6

Diciamoci la verità, questo Marnate Gorla è stato un po’ come un* ex fidanzat* che torna, ti dice che è cambiato, ti fa passare dei momenti bellissimi e alla fine, fa un passo indietro. Non tanto (non solo) perché con quella rosa lì ed un mister giovane (poi esonerato ndr), ci si aspettava qualcosa in più a prescindere, quanto perché ha fatto un girone intero a caccia del Gallarate, stoppandolo persino con un pareggio, ed “illudendoci” che questo campionato potesse essere più combattuto e che l’antagonista potesse essere proprio la formazione biancoverde, ed invece nel girone di ritorno lo scenario è totalmente diverso. 3° al giro di boa, 6° alla 18ª giornata e 6° alla 30ª, con 55 gol fatti e 53 subiti, troppi per chi avrebbe voluto da subito essere tra le big di questo campionato. 
Il Marnate Gorla è…un tormentone estivo, che canti per 3 mesi, e poi finisce in fondo alla playlist.

Cantello Belfortese 6.5

Quando militava in zona playoff nelle prime dieci giornate, forse c’è stato un sussulto tipo il risveglio dopo un bellissimo sogno, perché se sei lì è perché te la stai giocando, ma se sei lì senza averlo pronosticato si può anche parlare di over performer. E così, nonostante i piedi ben piantati a terra, le gambe hanno iniziato a tremare un po’, scivolando tra la 6ª e la 9ª posizione, con tanto di domenica da urlo (4-0 sul Gallarate) ed un Pallone d’Oro di grande orgoglio: quel Misir Memaj che voleva chiudere la carriera a modo suo, con tanti gol (21) ed un sorriso pieno. Ci è riuscito. Alla fine è 7° posto con 42 punti (45 gol fatti, 42 subiti).
Il Cantello Belfortese è…missione compiuta, col sorriso.

For Soccer 6

Escono i gironi e pensi “Ecco la comasca di turno che ci farà compagnia per tutta la stagione”, per il resto viaggi alla giornata e alla giornata scopri le potenzialità della squadra. Partita per salvarsi, ma ritrovatasi in altissimo riuscendo persino a rifilare al Gallarate una pazza sconfitta (4-3 e sì, chi ha strappato qualche punticino alla corazzata numero uno guadagna di diritto note di merito), a fine girone d’andata si è beccata un 7.5 che inevitabilmente lasciava presagire un grande girone di ritorno. Così non è stato. Gennaio e febbraio sono stati mesi duri, il meccanismo si è inceppato e pur rimanendo a debita distanza dalle sabbie mobili retrocessione, la salvezza matematica è giunta solo negli ultimi 180 minuti. Diciamo che per quest’anno, da neopromossa e con l’incognita girone, è andata bene così, tradotto 8° posto con 38 punti (53 gol fatti, 55 subiti).
La For Soccer è…paziente.

Antoniana 6.5

In questo caso è d’obbligo partire da un nome, Francesco D’Ascanio. Non averlo visto tra le nomination del Pallone d’Oro ha sinceramente sorpreso prima noi. Quando metti a segno 24 gol, anche di rara bellezza, pensi che un posto tra i più votati da parte degli allenatori ti spetti di diritto, ed invece…invece il calcio sa sorprendere, qualche volta anche in maniera eclatante, ma questo nulla toglierà ai meriti dei 5 candidati (e di tanti altri giocatori che avrebbero potuto essere lì perché sì, è stata anche una Prima Categoria di grandi talenti), ma nulla toglierà nemmeno al capocannoniere del girone, un vero lusso per un campionato simile. Detto ciò, l’Antoniana si salva con un 9° posto e 37 punti, con tanti giovani che sono un po’ il fiore all’occhiello della società e con mister Senziani che su quel campo ci vive. What else? Vedremo il prossimo anno.
L’Antoniana è…una buona dose di shopping su Shein (qualità contenuta, ma risultato efficace)

Garbagnate 6.5

Un’altra compagine che non conoscevamo e che non conosceva questo gruppo, si è (è stata) “intrufolata” nel girone e con una buona dose di umiltà ha detto “squadra giovane ed obiettivo salvezza, vediamo che succede”. C’era la paura che la corsa alla permanenza in Prima Categoria potesse essere più difficoltosa, ed invece, nonostante tutto, è andata. Nessun volo pindarico e nessun tonfo, sacrificio certo, ma anche entusiasmo, ed un obiettivo costruito domenica dopo domenica per poi essere raggiunto ufficialmente nelle battute finali di stagione, frutto anche di un bagarre salvezza che ha davvero tenuto tutti sugli attenti fino alla fine. 
Il Garbagnate è…promossa senza esami a settembre.

San Michele 6

Anche in questo caso w l’onestà e chi scrive è sinceramente un po’ “stufa” di rifilare l’ennesima sufficienza stiracchiata al San Michele. Ciò che è stato fatto nel girone di ritorno è un mezzo capolavoro perché quindici giornate fa questa squadra sembrava spacciata. Un po’ come sembrava spacciata l’anno prima e forse quello prima ancora. Il San Michele spalle al muro tira fuori il meglio di sé ma è davvero così necessario arrivare fino a quel punto? Risposta, no. Quindi, va bene la salvezza, va bene i numeri nettamente migliori rispetto al trend della prima parte (32 gol fatti, 45 subiti), va bene tutto insomma, ma…#anchemeno.
Il San Michele è…cin cin e tiratina d’orecchie.

Union Villa Cassano 6

Solo due parole, che fatica. Abituati ad un Cassano da piani alti, si era capito subito che quest’ultima stagione fosse iniziata sotto un auspicio diverso, ma di lì ad acciuffare la salvezza negli ultimi 90 minuti o quasi, ce ne passa. Un anno difficile, con tanto di cambio in panchina, con una rosa che non si è mai tirata indietro a partire da capitan Bardhocaj, ma che si è dovuta spremere fino all’ultimo per restare in Prima Categoria. Va beh, l’anno prossimo magari sarà un’altra musica, per quest’anno ci si fa bastare il 12° posto con 35 punti (32 gol fatti, 45 subiti).
L’Union Villa Cassano è…fiuuu, per un soffio.

France Sport 7

È un discorso che cambia un po’ quando si parla di France Sport perché non si può non tenere conto del fatto che questa squadra era stata costruita per fare (bene) la Seconda Categoria ed invece si è ritrovata in Prima accettando un ripescaggio in extremis. Da qui la prospettiva cambia completamente. In tutto ciò mister Franceschetti ed i suoi ragazzi si sono salvati. Lo hanno fatto al 92esimo del playout con l’Arsaghese, lo hanno fatto con tanti ragazzi volenterosi ma anche con Pietro Pivato che per la prima volta approda in questo campionato e non delude le aspettative, anzi si prende la scena. 13ª piazza con 31 punti, 41 gol fatti e 68 subiti (peggior difesa del girone), ma alla fine…
La France Sport è…un mezzo miracolo.

Arsaghese 4.5

Che dire…questa volta è retrocessione. Lo scorso anno venne corso un rischio enorme, quest’anno i presupposti erano tutt’altri ma qualcosa non ha funzionato lo stesso, anzi non ha funzionato fin da subito. Girone d’andata totalmente in affanno, girone di ritorno in cui non è mai stata cambiata marcia. Qualche punto in più è arrivato, qualche posizione è stata risalita, ma non abbastanza da avere almeno la chance di giocarsi un playout con il favore del campo e del doppio risultato, e proprio quel doppio risultato l’ha condannata. La retrocessione arriva al 92° del match di ritorno con la France Sport, ma forse passa di più dal match di andata dove in casa propria i biancorossi si sono schiantati contro uno 0-0 al sapore di sentenza. L’avvento di mister Pavone, succeduto a mister Di Cesare, è bastato per sperare ma non per riuscire nell’impresa e alla fine non si può far altro che prendere atto della 14ª posizione, dei 29 punti, dei 30 gol fatti e dei 49 subiti. 
L’Arsaghese è…ritrovarsi in montagna con la batteria del telefono scarica, in un posto senza segnale e con l’auto in panne.

Sommese 5

Dopo 2 belle salvezze, la Sommese torna in Seconda Categoria e lo fa senza nemmeno passare dai playout. Fa male, e forse non ce lo si aspettava nemmeno troppo, ma il campo ha parlato e messe nero su bianco una verità indigesta ma da accettare a tutti i costi, se si vuole ripartire. 38 gol fatti, 55 subiti, tra le peggiori difese del girone, la squadra guidata da mister Montagnoli, nel corso della stagione coadiuvato poi da mister Martusciello, non è riuscita a trovare il bandolo della matassa e si è smarrita strada facendo fino all’epilogo finale. 
La Sommese è…un leone che si lecca le ferite.

Cas 4

Bisogna dare merito a mister Compagnone e ai suoi ragazzi per averci provato, in qualche modo, ma che non bastasse era piuttosto prevedibile. Certo, l’inizio del girone di ritorno qualche minima speranza l’aveva pure accesa, ma da lì a pensare che la carreggiata verso la salvezza fosse perfettamente percorribile con un pandino anni ’80, che ha fatto fatica a passare la revisione e con un serbatoio forato, ce ne passa. Dopo la retrocessione dalla Promozioe, il Cas retrocede anche dalla Prima Categoria, lo fa assestandosi in ultima piazza con 15 punti, 22 reti fatte e 55 subiti, ma soprattutto dando a chiunque una sensazione di smarrimento totale.
Il Cas è…pive nel sacco.

Mariella Lamonica

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