Ne sono successe davvero tante in questa stagione 2024/25 di Eccellenza, che dopo le indubbie sorprese del girone di andata ha preso una piega ancora più avvincente, tenendoci con il naso incollato allo schermo fino all’ultima giornata, di fatto decisiva sia per la vetta che per il discorso playout. E mentre la post-season sta per volgere al termine, con la Caronnese che proprio ieri ha concluso la sua avventura agli spareggi nazionali, torniamo indietro di qualche settimana per il pagellone di fine anno della nostra redazione.

Pavia 10

Trentotto punti all’andata, trentotto punti al ritorno, per un totale di settantasei con cui torna in Serie D dopo sei anni. L’arma vincente dei blues? La costanza. Con un passo deciso, senza tentennare, presidiano per mesi le primissime posizioni, fino al sorpasso decisivo alla penultima giornata. Battuti solo due volte in tutta la stagione, reggono la pressione, le aspettative e la fatica, facendo il più bello dei regali a sé stessi e a un’intera città. Detto, fatto: faber fortunae suae.

Caronnese 9.5

La regular season si conclude con non poco rammarico, due punti più in basso di quel primo posto da cui è stata spodestata a 90 minuti dal termine, in casa del poi retrocesso Ispra. Eppure, messa da parte la delusione, i rossoblù ricaricano le pile e approcciano la lotteria dei playoff con un piglio da gladiatori, eliminando prima la Rhodense e poi – probabilmente contro ogni pronostico – la Solbiatese. Nelle semifinali dei playoff nazionali contro il Sandonà, riescono a ribaltare in trasferta il ko della gara di andata e solo la lotteria dei calci di rigore mette un doloroso punto finale a quest’annata. Coesione ed esperienza mano nella mano.

Rhodense 9

Una neo-promossa che ha fatto parlare tanto (e bene) di sé. Chiude il campionato in quarta posizione, centrando un obiettivo – quello dei playoff – che aveva preso forma a stagione in corso. Squadra vivace che dà del filo da torcere alle prime della classe (battendo Solbiatese e Pavia), dimostra un buon equilibrio tra attacco e difesa. La sua avventura nella post-season dura solo una partita, in casa di una Caronnese su cui solo per poco non riesce ad avere la meglio, uscendo dai giochi senza perdere. Frizzante e bella da vedere, fino alla fine.

Mariano 8.5

Al suo primo anno in Eccellenza, la formazione comense non avrebbe potuto chiedere di più. Rispetto al girone di andata, scivola dal quarto al quinto posto, e se può avere anche solo un piccolo rimpianto, forse è quello di non aver centrato la qualificazione ai playoff, da cui si è vista esclusa praticamente in dirittura di arrivo, causa forbice di punti. Allegra e mai scontata: la rivelazione dell’anno.

Solbiatese 8.5

Il 2025 inizia con la pesante sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Rovato-Vertovese, l’annata sportiva si conclude con la pesante sconfitta nella finale regionale dei playoff contro la Caronnese. Un dato amaro per una squadra che di partite in questa stagione ne ha perse solo quattro, ma che per due volte, al triplice fischio, ha dovuto fare i conti con una delusione cocente. Miglior difesa e miglior squadra casalinga del campionato, in uno stadio espugnato solo una volta, proprio quando non sarebbe dovuto succedere, lascia dietro di sé il ricordo di un percorso quasi perfetto, dove proprio quel piccolo “quasi” è stato sufficiente a rovinare i piani. La caduta di un gigante pronto a rialzarsi.

Lentatese 7.5

Con 19 punti nella prima metà di stagione e 20 nella seconda, a furia di risultati utili i neo-promossi della Brianza si allontanano sempre più dalle zone calde, assicurandosi in anticipo il lusso della salvezza. Nota curiosa: solo una volta su quindici perdono con più di due gol di scarto (contro niente di meno che la Solbiatese), a conferma del loro carattere non semplicissimo da domare. La vittoria dell’umiltà.

Cinisello 7

Con 40 punti, conquista un nono posto senza mai soffrire particolarmente. Rispetto al girone di andata, abbassa leggermente la guardia peggiorando sensibilmente le statistiche in difesa; un deficit in un certo senso compensato dall’incremento dei gol all’attivo. Altra curiosità dati alla mano: se da un lato incappa in due giornate no contro Solbiatese e Caronnese, dall’altro riesce a fermare una squadra pungente come la Rhodense. Buona la prima in Eccellenza.

Legnano 7

Si dice che a gennaio inizi un altro campionato. Non potrebbe essere più vero di così per il Legnano, che con l’arrivo del 2025 dà il là a un’autentica scalata. Dopo i soli 14 punti da settembre a dicembre, sono ben 25 quelli che conquista da gennaio ad aprile, con cui vola dal terzultimo al decimo posto. Dopotutto, già quel 3-2 sull’allora capolista Solbiatese nella prima giornata di ritorno era stato un segnale inequivocabile che qualcosa stava cambiando. L’arcobaleno dopo il temporale.

Sedriano 7

Le dimissioni di mister Robecchi ancora nel mese di novembre prendono un po’ in contropiede i gialloblù, affidati a mister Imbriaco. Il percorso non è dei più rettilinei, toccando come punto più alto l’ottavo posto e come punto più basso il quindicesimo, dove di fatto concludono la stagione. In 180 minuti che valgono tutto, con lo svantaggio di giocare i playout da squadra peggio classificata, trovano la forza di reagire fuori casa, annullando con un 2-0 il ko dell’andata e mandando l’Ispra in Promozione. Un colpo di coda che vale la salvezza.

Ardor Lazzate 6.5

L’esclusione dalla zona playoff è un duro colpo per i gialloblù, che a settembre si erano disposti ai nastri di partenza con ben altre aspettative. Dopo un girone di andata di alti e bassi, con uno sprint finale che lasciava sperare in un balzo in avanti, alla formazione brianzola manca la continuità necessaria per competere con le pretendenti al titolo. Con il suo sesto posto, però, si riconferma anche quest’anno tra le squadre più temute. Protesa verso l’alto.

Casteggio 6.5

Con un andamento pressoché uguale nelle due metà di stagione, i pavesi si salvano in extremis, racimolando un punto dopo l’altro fino a ottenere il gruzzoletto necessario per evitare i playout. Spiccano, nel girone di ritorno, i pareggi contro Solbiatese e Sestese, così come la vittoria sul Mariano; risultati rivelatisi fondamentali per posizionarsi un piccolo gradino sopra le altre. Lento pede, fino al traguardo.

Saronno 6

Per buona parte della stagione, gli Amaretti sono lo spartiacque di un girone spaccato in due; a una distanza non esagerata dalla zona playoff e con un vuoto piuttosto considerevole alle loro spalle. Ecco, però, che nel girone di ritorno gli equilibri iniziano a cambiare e l’ulteriore terreno perso porta a una sorta di equidistanza dal gruppo di testa e da quello di metà classifica. Con un numero di vittorie quasi uguale a quello delle sconfitte, non può fare altro che accontentarsi di un settimo posto senza infamia e senza gloria. Un cammino a zig-zag.

Sestese 6

Una stagione dai due volti per i biancoazzurri, che dopo le dieci sconfitte riportate nel girone di andata cambiano decisamente registro portandosi dalla zona playout all’ottava posizione e frenando tra l’altro corazzate come Solbiatese e Caronnese. Se la difesa ritrova stabilità, il centrocampo si rafforza e ricompatta, aumentando ancor di più le occasioni da gol per il secondo miglior marcatore del girone: Alex Romano. La pesante insufficienza di dicembre è un ricordo lontano: sebbene costruita per altri traguardi, questa Sestese è comunque da promozione. Un gruppo con voglia di riscatto.

Vergiatese 6

Perde tre posizioni rispetto a dicembre, complici i due punti in meno realizzati nel girone di ritorno, che in una zona di classifica esageratamente corta fanno effettivamente la differenza. Alterna risultati sorprendenti, come le vittorie su Ardor Lazzate e Mariano o la prestazione da big al “Fortunati”, a periodi di black-out molto avari di punti, anche contro avversari decisamente alla sua portata. Alla fin della fiera, però, porta a casa l’obiettivo. Compie il suo dovere, senza strafare.

Ispra 5.5

Un’annata particolare e sfortunata per i nerazzurri, guidati fino a dicembre da Raza, da dicembre a febbraio da Ferrero, per poi chiudere la stagione sotto l’egida di Raza 2.0. La folle galoppata per la salvezza stava andando a gonfie vele, per merito anche di risultati pesanti come le vittorie contro Rhodense e Ardor Lazzate, ma ecco che sul più bello il gruppo nerazzurro perde il passo, ritrovandosi inviluppato nei playout proprio quando iniziavano a vedere la luce. Eliminato da un rognoso Sedriano, torna in Promozione dopo dodici mesi, sostanzialmente per un gol subìto di troppo. Insegue un sogno che sfuma all’ultimo.

Meda 5

Il 2024 si conclude a fari spenti, nel bel mezzo di una crisi che – contrariamente alle aspettative – non era stata passeggera. Solo 9 punti in 17 partite nel 2025, che lo condannano a un’inevitabile retrocessione come terzultima classificata, senza neanche la possibilità di giocarsi la salvezza ai playout. E così, dopo due anni, torna nel purgatorio della Promozione, probabilmente per restarci il meno possibile. Scivola, cade, crolla.

Robbio Libertas 5

L’Eccellenza ha chiesto un dazio troppo pesante ai comaschi, inermi davanti a compagini più pronte e attrezzate. Eppure se come si suol dire, non tutto il male vien per nuocere, i granata possono solo fare esperienza di questa annata. Capaci di vincere per sei volte in un campionato probabilmente al di fuori della loro portata, si congedano a testa alta, fieri di non aver mai gettato la spugna. In campo con tutta l’anima.

Base 96 Seveso 5

Fanalino di coda con 22 punti – che è anche il numero di sconfitte subite in un anno – i brianzoli lasciano una categoria che quest’anno non ha fatto sconti. Dopo il ridimensionamento rispetto alla passata stagione, neanche gli avvicendamenti in panchina hanno potuto salvare una situazione destinata a precipitare. Non può però mancare un plauso per quella X contro il futuro vincitore Pavia, dopo il pesante poker dell’andata. Senza paracadute.

Silvia Alabardi

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