
Lo scorso anno sollevò il Pallone d’Oro di Terza Categoria: quest’anno si ripeterà in Seconda? E, conoscendolo, lo sguardo va già alla Prima Categoria. Sì, perché Alessandro Beltrami si è ripetuto anche in questa stagione dominando la classifica marcatori del Girone X con 23 gol che hanno contribuito alla strepitosa promozione della matricola gialloblù. L’attaccante classe ’91 del Brebbia è una sentenza, il rifinitore perfetto di una squadra costruita alla perfezione che ha tenuto l’etichetta di “incognita” solo per pochi giorni prima di abbracciare la nomea di “certezza” e di “corazzata”. Beltrami ha risposto presente, a modo suo, segnando a raffica e non può non puntare al nostro Pallone d’Oro: riuscirà a vincerlo? Appuntamento a Ville Ponti lunedì 5 maggio (ingresso gratuito) per scoprirlo in occasione del 14° Premio Varese Sport.
Alessandro, che giudizio puoi dare sulla stagione a livello personale e di squadra?
“Credo che il Brebbia si meriti un bel 10. Per lungo tempo siamo stati visti come una semplice matricola, quando noi invece sapevamo di non esserlo affatto: del gruppo dello scorso anno siamo rimasti in cinque, e mi permetto di dire davvero validi, ma attorno a noi la società ha costruito una rosa davvero importante. Il nostro obiettivo minimo erano i playoff, ma il mix di esperienza e esplosività che si è innescato ci ha portati a vincere. Sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra che prima di tutto è un gruppo davvero unito: non c’è uno che vale più o meno degli altri, tutti noi abbiamo contribuito a questo successo. A livello personale sono senz’altro contento di aver superato quota 20, che è un po’ il mio standard, ma come obiettivo mi ero prefissato i 25 gol in campionato: mi sono fermato a 23, 26 contando anche la Coppa, per cui mi do un 7.5”
Secondo te, perché dovresti vincere il Pallone d’Oro? A chi, invece, lo daresti?
“Non credo di dover essere io a dire perché dovrei vincerlo. Diciamo che sentirei più mio un premio come la Scarpa d’Oro per la classifica marcatori: magari potreste inserirlo l’anno prossimo (ride, ndr). Sono comunque riuscito a dare il mio contributo alla squadra: mi diverto a fare la differenza. Quando non avrò più questo ritmo capirò che sto perdendo colpi. Non ho però dubbi su chi meriterebbe il Pallone d’Oro: Lorenzo Pedron Messina. Non lo dico perché è un mio compagno di squadra, ma perché è veramente un giocatore eccezionale che per la categoria ha qualcosa in più. Però attenzione: la Scarpa d’Oro non c’è (ride ancora, ndr) e quindi darò battaglia a lui e agli altri per il Pallone d’Oro… e che vinca il migliore”.
A chi dedicheresti il premio in caso di vittoria?
“L’anno scorso l’avevo dedicato a mia mamma che all’epoca non stava bene… poi purtroppo è venuta a mancare. Ovviamente un pensiero a lei non può mancare, ma la dedica quest’anno andrebbe a tante persone a cominciare da tutti coloro che hanno permesso al Brebbia di raggiungere questo traguardo clamoroso. La dedica più grande, comunque, andrebbe alla mia ragazza Sofia che ogni domenica è sempre la prima a sostenermi”.
Matteo Carraro