Nel favoloso mondo della Serie C due club continuano ad intasare le cronache nazionali. E non solo (o non soprattutto), per ragioni strettamente sportive. Il riferimento è a Triestina e Rimini le cui magagne più o meno conclamate sembrano non essere compatibili con un futuro stabile. Ma la Lega Pro presenta anche consolidati successi di pubblico. Come quello, meritevole di altra categoria, del Vicenza.

Buona la quarta    

Tre tentativi andati a vuoto. Al quarto, la stagione della Triestina sembrerebbe finalmente partita. Dopo il versamento di 950 mila euro nelle casse dell’Unione per saldare gli stipendi netti di maggio e giugno, ieri (martedì), 24 giocatori (Borriello, Matosevic, Moretti, Anzolin, Kosijer, Izzo, Frare, Tonetto, Palma, Moises, De Luca, Mutavcic, Gunduz, Attys, Correia, Ionita, Jonsson, Braima, Bagnoli, Ogliari, Vertainen, D’Urso, Ellertsson e Vicario), si sono riuniti agli ordini di Geppino Marino. Nel gruppone anche Correia che nei desiderata della proprietà dovrebbe essere ceduto per fare cassa (Juve Stabia, Monza e Lecce tra le pretendenti). Gran parte del debito societario resta comunque inevaso, le reali intenzioni di Ben Rosenzweig ignote, Settore Giovanile e Squadra Femminile sciolti per ragioni economiche e (causa deferimenti), la stagione partirà da un più che plausibile meno 13. Insomma, c’è davvero poco da stare allegri. La fibrillazione della piazza si è concretizzata nel malcontento espresso al DG Menta da una delegazione di tifosi. Sullo sfondo, la diffida legale dell’Associazione dei Club all’utilizzo del marchio alabardato. La squadra si è allenata con una toppa ad oscurare lo storico brand. Quando si dice l’ironia della sorte.

Rimini Rimini – un anno dopo

La sceneggiatura raffazzonata andrebbe benissimo per lo stracult di Bruno Corbucci con Andrea Roncato e Renzo Montagnani. Tanto che se n’è occupato ieri anche Il Corriere della Sera in un pezzo a firma Mario Gerevini. Il Rimini è stato ceduto alla Building Company di Carate Brianza in virtù di un preliminare. Senza quindi nessun passaggio di quote per effetto del sequestro conservativo autorizzato dal Tribunale di Milano lo scorso 16 luglio per un credito insoddisfatto di 175 mila euro. A dispetto dell’apparente provvisorietà, l’imprenditrice Giusy Anna Scarcella (già protagonista a giugno di una trattativa per il rilevare il Foggia, altro Club in odore di Tribunali), ha calato il carico a mezzo stampa: “Ho salvato il calcio a Rimini. Sono convinta che darà visibilità alla mia azienda che è solida e seria… Vendiamo impianti fotovoltaici residenziali, facciamo tutto in regola… Rimini è una bella piazza, mi potrà dare la giusta visibilità”. Anche i romagnoli sono stati deferiti (probabile il meno 6) e dopo aver raggiunto un accordo con il tecnico Francesco Baldini, hanno dovuto incassare il dietrofront dell’ex Spal. Ora si pensa a Piero Braglia. Ma le incognite sul futuro finanziario del club rimangono più che incombenti.

Toglietemi tutto ma non il mio Lane                   

Il titolo della campagna abbonamenti (“Questo canto d’amor”), non lascia spazio alle mezze misure. E la sola fase di prelazione (in attesa della vendita libera), ha garantito un record per il Vicenza: 6.045 tessere annuali contro le 5.957 del 2024/25 e le 5.176 del 2023/24. Nella Curva Sud del “Menti” il soldout ha preservato il 10% dei posti riservati alla vendita dei biglietti singoli. Evidentemente, il nuovo corso biancorosso affidato a Fabio Gallo ha già attizzato i supporters del Lane

Giovanni Castiglioni

Articolo precedenteMondiali U19 – Debutto positivo per i varesotti a Trakai
Articolo successivoIl Luino chiude il mercato: colpo a centrocampo dal Varese

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui