
La terza giornata di Serie D regala emozioni, risposte e anche qualche rimpianto alle tre squadre della nostra provincia: dopo due turni con tante ombre, il weekend appena concluso rilancia le ambizioni di Varese e Varesina, mentre lascia un bel pizzico d’amaro in bocca in casa Castellanzese. In ogni caso, il campo ha parlato chiaro e anche questa settimana ci aiuta a stilare il nostro podio.
1° posto – Varese
La vetta, questa volta, è tutta biancorossa. Il Varese espugna Sestri Levante con un 1-0 che vale molto più dei semplici tre punti. Il peso specifico della vittoria in Liguria aumenta alla luce del valore dell’avversario, della difficoltà ambientale, dello sforzo fisico richiesto e, soprattutto, dell’impatto morale. I ragazzi di mister Ciceri dimostrano di avere cuore, testa e gambe: non è stata una prestazione perfetta, anzi, ma è proprio in questo che emerge la forza del gruppo.
La fortuna? Sì, c’è stata. Ma è la fortuna aiuta gli audaci. E il Varese ha dimostrato di volere a tutti i costi questa vittoria. Il rientro di alcuni elementi fondamentali ha fatto la differenza: Tentoni ha dato ordine, qualità e imprevedibilità al centrocampo, Bertoni ha portato ulteriore grinta e sostanza in difesa, mentre là davanti una figura come Romero rappresenta sempre un punto di riferimento di una certa importanza. Senza dimenticare quello che è ormai il “tridente-tipo” (attenzione al pieno recupero di Qeros) Cogliati-Barzotti-Guerini, un trio che anche quando non segna lavora in maniera instancabile, con intelligenza e spirito di sacrificio. In certe occasioni una punizione conquistata al momento giusto vale più di un gol. L’impressione è che il Varese stia crescendo nelle gambe ma soprattutto nella testa: non si può parlare di punto di svolta (terminologia tra l’altro impropria perché la squadra non aveva bisogno di una svolta), ma questa è una vittoria che dà consapevolezza.
2° posto – Varesina
Serviva una reazione. È arrivata. La Varesina rialza la testa e conquista i primi tre punti stagionali con un convincente 2-0 in casa della Nuova Sondrio. Una vittoria che mancava e che vale doppio, sia per l’autostima sia per la classifica: dopo due uscite sottotono, i rossoblù rispondono presente sul campo e lo fanno con personalità, organizzazione e solidità.
Rispetto alle due precedenti giornate, la differenza si è vista fin da subito: 3-5-2, approccio impeccabile, intensità alta e pochi fronzoli. Il primo tempo ha visto una Varesina padrona del gioco, capace di creare tanto, ma (ancora) poco concreta sottoporta. Difetto da correggere, certo, ma non può oscurare una prova di squadra importante. A sbloccarla ci ha pensato nella ripresa Valisena con una splendida punizione (le palle inattive devono essere un fattore in questi casi), e il raddoppio è frutto della fame di Costantino, che con il suo pressing guadagna il possesso e serve a Baud Banaga la palla del 2-0. Proprio Costantino è la notizia migliore di giornata: il bomber è pienamente recuperato, con lui, il peso offensivo della Varesina cresce esponenzialmente. Da segnalare anche la porta inviolata: dopo i cinque gol subiti nelle prime due giornate, uscire con la rete inviolata dà fiducia a un reparto difensivo che sta ancora trovando i giusti equilibri. Spilli e Gheller possono sorridere senza però abbassare la guardia: questa Varesina ha qualità e ambizione, ma serve continuità per spiccare il volo.
3° posto – Castellanzese
Chiude il podio la Castellanzese, che dopo due pareggi a reti bianche, trova i gol (all’attivo e al passivo) cadendo sul campo della capolista Folgore Caratese: il 2-1 lascia inevitabile rammarico, ma anche segnali da cui ripartire. I neroverdi hanno infatti tenuto testa alla squadra più in forma del momento, giocando a viso aperto e senza timori reverenziali. Dopo lo svantaggio iniziale subito alla prima vera occasione dei padroni di casa (che poteva tagliare le gambe a chiunque), la Castellanzese non si è disunita e ha reagito con carattere trovando il meritato pareggio con Chessa.
L’espulsione di Pereira a metà ripresa sembrava poter mettere le redini del match in mano ai neroverdi che proprio da questo punto di vista devono recriminare: superiorità non sfruttata (ovvio, non era né facile né scontato farlo) e, nel finale, è arrivata la punizione che ha deciso l’incontro. Il calcio, si sa, può essere crudele, ma è proprio in queste situazioni che si cresce. Mister Del Prato dovrà lavorare sull’aspetto mentale e sulla capacità di leggere meglio certi momenti: il gioco c’è, la squadra ha idee e qualità, ma i due punti raccolti in tre partite non possono soddisfare un gruppo che poteva meritarne qualcuno in più. Luci e ombre in una Castellanzese che ha tutte le carte in regola per rimettersi subito in carreggiata. Servirà, però, più cattiveria nei momenti chiave.
Matteo Carraro