Facce ben diverse per Varese, Varesina e Castellanzese al triplice fischio del turno infrasettimanale di Serie D, 4^ giornata di campionato che è coincisa con un en plein di risultati: dal trionfo biancorosso al ko rossoblù, passando per il pareggio dei neroverdi. Come da tradizione non mancano né gli aspetti positivi né risvolti più negativi che confluiscono nel nuovo podio varesotto (abbastanza scontato), a sua volta importante fonte di riflessione per analizzare il rendimento delle squadre della nostra provincia.

1° posto – Varese

Arrivano conferme sotto tutti i punti di vista per la squadra di mister Ciceri. Questo è un Varese che sa incantare e che sa soffrire, definizione specchio dei 90′ vissuti contro la Cairese: il 2-1 finale è infatti frutto di un primo tempo ai limiti della perfezione e di un secondo tempo in cui i biancorossi hanno rischiato di essere travolti dall’ondata ligure. La resistenza, per meriti e fortuna (così come avvenuto a Sestri Levante), ha fruttato altri tre punti d’oro che proiettano il Varese al secondo posto in compagnia del Ligorna a -2 dal fin qui perfetto Vado.

Inevitabile domandarsi: perché? Ciceri, a ragione, parla di una concomitanza di fattori che vanno dall’inevitabile calo fisico ad una questione mentale frutto del gol ospite che ha portato la Cairese a spingere e, di conseguenza, il Varese ad abbassarsi. Sicuramente ieri è mancato qualcosa a livello tecnico (gli attaccanti, a differenza di Sestri, hanno faticato a far salire la squadra) così come l’aver fallito il colpo del ko a inizio ripresa con Malinverno e nel finale con la doppia occasione di Pliscovaz è un malus che ha intensificato la sofferenza. Trovare una via di mezzo sembrerebbe a logica la soluzione migliore ma, ancora una volta, il risultato ripaga ogni sacrificio. L’interessante riflessione mossa dai tifosi online è che, prima o poi, la Dea Bendata potrebbe bussare a presentare il conto: se ciò dovesse venire si affronterà di conseguenza la situazione, ma non frattempo è giusto godersi un grande inizio di campionato.

2° posto – Castellanzese

La Castellanzese muove ancora la classifica, ma senza trovare la tanto attesa prima vittoria stagionale. Il 2-2 casalingo contro l’Oltrepò arriva al termine di una gara pazza, dal finale rocambolesco e ad altissima intensità emotiva. Considerando l’andamento del match, il pareggio va accolto con soddisfazione: recuperare due volte lo svantaggio, l’ultima addirittura nei minuti finali, è segnale di carattere. Ma è altrettanto vero che l’assenza dei tre punti inizia a pesare. I neroverdi hanno dimostrato di saper stare in campo e di poter creare tanto, ma devono compiere un salto in avanti sul piano della gestione. Ancora una volta, la squadra di Del Prato ha dovuto rincorrere, pur avendo avuto la possibilità di indirizzare prima la gara (clamorosa l’occasione fallita sul rigore di Chessa nel primo tempo).

Nella ripresa è arrivata la reazione, generosa e continua, ma anche punita nella sua ingenuità: dopo il pari su rigore di Colombo, è bastato un attimo di disattenzione per concedere all’Oltrepò il nuovo vantaggio. Solo l’ennesimo colpo di coda, firmato Lacchini, ha evitato una beffa ancora più amara. Il bicchiere resta mezzo pieno o mezzo vuoto? Sicuramente serve più coraggio e determinazione nei momenti chiave. I segnali di crescita non mancano, il gioco c’è, così come l’identità; ma tre punti in quattro giornate sono pochi per una squadra che ha dimostrato di poterne valere di più. La Castellanzese è una delle quattro formazioni ancora a secco di vittorie. Serve uno scatto, mentale e tecnico: il primo passo per farlo è convincersi davvero di poter vincere.

3° posto – Varesina

Doveva essere la conferma, ma lo 0-2 interno contro la Real Calepina (terza sconfitta in quattro giornate) è stata invece una pesantissima battuta d’arresto, forse la peggiore possibile, per la Varesina. Un passo indietro sotto tanti punti di vista, a maggior ragione dopo il successo di Sondrio che sembrava poter aprire un nuovo capitolo della stagione rossoblù. Invece la realtà restituisce l’immagine di una squadra che non riesce a trovare continuità né sul piano mentale né su quello tecnico.

La sensazione è che la Varesina faccia fatica a sbloccarsi, come se qualcosa frenasse un potenziale che, sulla carta, continua a esserci ma che in campo resta inespresso. La gara con la Real Calepina ha mostrato le difficoltà già viste nelle prime due uscite: mancanza di lucidità nei momenti chiave, errori banali in uscita, poca incisività nella metà campo avversaria. E il blackout mentale dopo lo svantaggio è preoccupante, così come la reazione nervosa che ha portato all’espulsione (seppur troppo severa) di Costantino. Proprio lui, l’uomo chiamato a fare la differenza, sarà assente nella delicata trasferta di Villa Valle. Una perdita pesante, anche simbolicamente.

È lecito chiedersi dove stia il problema: è una questione di stimoli? Di adattamento? Di lettura delle partite? Forse un mix di tutto questo. La squadra sembra accendersi solo a sprazzi, e la sensazione è che fatichi a trovare motivazioni contro avversari alla portata. Un paradosso per chi ambisce a un campionato d’alta classifica. Tre punti in quattro partite non sono un caso: sono un evidente campanello d’allarme. Spilli e Gheller hanno materiale su cui lavorare, ma servono risposte forti e immediate. Perché il tempo per correggere la rotta c’è, ma bisogna iniziare a farlo in fretta.

Matteo Carraro

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