
Dal campo alla sala stampa. Sono sicuramente intense queste prime giornate in casa biancorossa per Ike Iroegbu (prende la casa numero 11) che, dopo aver preso confidenza con i nuovi compagni, benché con solo due allenamenti alle spalle, è chiamato ora a presentarsi in maniera ufficiale al mondo varesino.
Ad iniziare la conferenza è però il GM biancorosso Max Horowitz che fa un importante punto sul mercato: “La decisione di passare al 6+6 è maturata prima della partita con Reggio Emilia, ovviamente ci siamo presi tutto il tempo necessario per trovare l’elemento giusto. E’ una scelta che è stata fatta in considerazione del livello del campionato e degli obiettivi che vogliamo raggiungere. Iroegbu è un giocatore che ha giocato ad un livello altissimo in Spagna, quest’anno esordendo anche in Eurolega e che porta con sé diverse esperienze anche con la Nazionale nigeriana. E’ un giocatore capace di portare grande pressione sulla palla e pericolosità nell’attacco al pitturato”.
SUL 6+6 E SULLA POSIZIONE DI MOODY: “Vogliamo vedere la squadra al completo adesso. Stiamo cercando, con meno pressione, un giocatore con le caratteristiche migliori per quello di cui abbiamo bisogno. Moody al momento è dentro i 6 stranieri, vogliamo giochi bene e cercheremo d’integrarlo al meglio con Ike. Crediamo che ora con Iroegbu abbiamo un pacchetto esterni forte, ora sta a loro dimostrarlo”.
“Questa è la mia seconda avventura in Italia dopo l’esperienza a Treviso – esordisce Iroegbu -. Torno qui dopo due anni molto belli in Spagna ed un’esperienza positiva in Turchia l’anno scorso. L’ultimo mese con Valencia in Eurolega è stato entusiasmante, mi ha aiutato a crescere. Penso che lo stile di gioco che propone Varese sia confacente alle mie caratteristiche, ovviamente dobbiamo migliorare come squadra, ce lo siamo ripetuti molte volte in questi giorni e credo che abbiamo tutte le qualità per farlo”.
COSA NON HA FUNZIONATO A VALENCIA E SE E’ PRONTO MENTALMENTE PER PASSARE DAL GIOCARE IN EUROLEGA ALLA LOTTA PER LA SALVEZZA: “Parto dall’ultima domanda: so benissimo l’importanza dell’evitare la retrocessione e che questo è il primo obiettivo che hanno solitamente le squadre europee, sono pronto a lottare per questo. per quanto riguarda la mia esperienza a Valencia, è nata dalla scelta di cambiare tardi l’agente in estate, quando ormai molte posizioni di squadre di Eurolega erano definite. questo mi ha portato a siglare con Valencia un accordo di un mese per sostituire i giocatori infortunati. Una volta rientrati loro e scaduto il termine è stata naturale la conclusione del rapporto ma l’esperienza, ripeto, è stata molto positiva. Per fortuna poi si è aperta l’opportunità di venire a Varese e sono felice di averla colta”.
SULLE RICHIESTE DI KASTRITIS: “Non vuole assolutamente snaturalizzare il mio gioco. Nella mia carriera ho fatto sia il play che la guardia, non ho nessun problema a dovermi spostare in una o nell’altra posizione, facendo il meglio per la squadra”.
L’IMPORTANZA DIFENSIVA DEL SUO RUOLO: “Con il coach abbiamo parlato dei compiti difensivi, lui chiede molto la pressione da parte degli esterni sul primo portatore di palla per recuperare il possesso e correre in transizione”.
SU EVENTUALI RAPPORTI CON I GIOCATORI NIGERIANI PASSATI DA VARESE (KAO, EBI ERE, STAN OKOYE): “Non ho parlato con loro prima di venire qui. Sono tornato in Italia perché il livello del campionato è molto alto, la città è bella, si trova vicino a Milano, Como, la Svizzera ma soprattutto la storia e la tradizione del club sono conosciutissimi e anche questo mi ha spinto a venire qui”.
I SUOI RICORDI QUANDO AVEVA GIOCATO A VARESE CON TREVISO: “Mi ricordo bene la partita, Varese giocava una pallacanestro molto veloce e ci mise in difficoltà. L’ambiente è caldissimo ed i tifosi danno una grande spinta, non vedo l’ora di fare il mio esordio qui martedì”.
Alessandro Burin
 
                 
		


 
