Punto di mercato in casa Pallacanestro Varese con la società, rappresentata dai due GM Max Horowitz e Zach Sogolow e coach Kastritis a fare il punto sulla costruzione della squadra 2025/2026 a meno di un mese da quel fatidico 30 giugno che è deadline per molti destini di giocatori sotto contratto.

Proprio la presenza del coach rappresenta un punto di svolta rispetto agli ultimi anni quando a fare questo incontro erano presente sempre e solo i dirigenti, vuoi perché il coach non era stato ancora deciso o non era certo di rimanere (vedasi il caso di Brase) vuoi perché Kastritis avrà un ruolo centrale nelle scelte sul mercato del club.

SULLO STAFF: “Ovviamente coach Legovich non sarà con noi e gli auguro il meglio per la sua avventura a Varsavia. Abbiamo diversi candidati, stiamo portando avanti vari discorsi e prenderemo presto una decisione. Matteo Jemoli è uno dei candidati che prendiamo in considerazioni per il ruolo di vice”.

SULLA PRESEASON: “Inizieremo il 18 agosto con la preparazione ed andremo a Gressoney come gli altri anni. Stiamo preparando, poi, il planning delle amichevoli ma adesso non possiamo dare una definizione precisa di quando e contro chi saranno”.

SULLA COSTRUZIONE DEL ROSTER: “Stiamo facendo tante valutazioni, stiamo cercando di costruirci una short-list dalla quale scegliere sia a livello di italiani che di stranieri nell’attesa di definire le situazioni di Librizzi, Assui e Alviti”.

SU ALVITI: “Lui ha un’opzione con buyout fino alla fine del mese ma la sensazione, dopo aver parlato sia con lui che con l’agente, è che ci siano buone possibilità che possa rimanere con noi, anche se non è ancora nulla di ufficiale”.

L’OBIETTIVO CONCRETO DI MANENERE TUTTI E 4 GLI ITALIANI: “L’obiettivo è quello di costruire un reparto italiani che ci possa dare la maggior possibilità di vincere più partite. Librizzi, Alviti ed Assui hanno dimostrato di poterci aiutare in questo, in particolare sotto la gestione del coach e con Esposito stiamo lavorando, seppur a distanza in quanto ora è negli USA, per far sì che possa darci un contributo sempre maggiore. Se rimangono tutti e 4 loro il quinto italiano sarà il cambio del pivot”.

SUGLI STRANIERI: “L’idea è quella di trovare giocatori che si possano integrare al meglio con la filosofia di gioco del coach. Siamo decisi a fare il 5+5, volendo dare valore al nostro pacchetto italiani. Abbiamo diversi discorsi aperti sul tavolo, valuteremo poi nei prossimi giorni”.

SU GRAY E HARRIS: “Abbiamo una deadline per prendere la decisione, siamo in una fase di valutazione anche per loro e se riterremo che possano essere due profili validi per il nostro progetto li terremo in considerazione. Tra l’altro, loro due sono due giocatori che per motivi diversi non abbiamo mai visto sotto la gestione del coach e quindi anche questo potrebbe diventare un nuovo strumento di valutazione sul loro futuro”.

SULLA SCELTA DEL GIOCO: “Vogliamo continuare sulla strada intrapresa quest’anno: una squadra unita, con grande chimica dando molta importanza alle varie caratteristiche dei giocatori. Dobbiamo portare la squadra a dare il meglio in campo partendo dalla difesa, vogliamo costruire una gruppo che ogni giorno lotti per la nostra missione. Non è un discorso di attacco o difesa, il nostro obiettivo è giocare una pallacanestro moderna dove si corre molto e si tira tanto, partendo da una difesa molto solida. Penso che la gente abbia apprezzato questo l’anno scorso e continuerà a farlo se saremo bravi a giocare con fame, aggressività e con grande spirito per arrivare ai risultati come fatto da quando sono arrivato”.

SULLA COPPA: “Per il coach è importante farla, stiamo facendo il possibile per essere nelle condizioni di poter partecipare, anche in base alle regole delle varie competizioni ed alle scelte degli altri club italiani in gioco. E’ chiaro che, collegato a questo, c’è un discorso di ricerca sponsor importante, perché sappiamo che fare la FIBA Europe Cup è un grande costo per la società”

SE FARE IL 5+5 E’ UN RISCHIO FACENDO LA COPPA: “Non pensiamo sia un rischio, l’importante è avere 8-9 giocatori che possano intercambiarsi tenendo sempre un alto livello di squadra. Giocare due volte a settimana a volte è meglio che doversi solo allenare 5 giorni prima della partita anche perché aiuta il gruppo a cimentarsi meglio nelle dinamiche di gioco”.

SUI GIOVANI: “Molti ragazzi si sono allenati con noi in queste settimane, abbiamo tanti talenti in società e diversi di loro faranno con noi la preparazione. Per loro vale la regola che è valsa per gli altri ragazzi quest’anno: avranno la possibilità di dimostrare il loro talento, dare una mano e conquistarsi spazio. Come dico sempre, non valuto i giocatori per l’età ma per quello che possono darci in campo”.

SULLA SUMMER LEAGUE: “Andremo in Summer League e cercheremo i giocatori migliori a livello di equilibrio tra talento, possibilità economiche e sviluppo potenziale. Non costruiremo, però, una squadra solo di giocatori provenienti dalla G-League ma ci rivolgeremo anche al mercato europeo”.

SU BORTOLANI: “Abbiamo parlato con l’agente, sappiamo che ci sono anche altre squadre interessate. E’ un giocatore che sicuramente ci piace molto ma in questo momento dobbiamo prima definire le posizioni degli italiani presenti da noi in squadra”.

SUL RINNOVO DI LIBRIZZI: “Stiamo lavorando per il rinnovo, Libro è un giocatore di grande importanza per la città, il pubblico e per noi come ha dimostrato quest’anno. Nulla è ancora ufficiale sul rinnovo ma stiamo lavorando perché possa rimanere con noi a lungo”.

SULLA POSSIBILITA’ CHE NON FOSSERO CONFERMATI (SOLO I GM): “Abbiamo parlato con Luis del futuro del club e di quale strada prendere tante volte, cercando di aumentare risorse e alzare il target di riferimento. Se avessimo avuto paura di non rimanere a Varese non saremmo qui oggi, non ci sono mai stati dubbi sulla continuità del nostro lavoro, abbiamo una visione che ci ispira. Abbiamo tutta l’estate per creare la miglior squadra possibile, la nostra preoccupazione è la possibilità di lasciare Varese in una brutta situazione e questo ci sprona a cercare di fare sempre meglio. Questa sfida è stimolante, siamo fortunati a lavorare qui perché Varese è un posto speciale nel mondo cestistico. Abbiamo una stampa numerosa, tantissimi tifosi ad ogni partita e c’è una grande passione per la pallacanestro qui. Per noi è importante guidare la squadra verso il successo. E’ stata una stagione molto complicata, abbiamo vissuto momenti brutti settimana dopo settimana ma questo ci darà la forza per il futuro. Come nella vita si sbaglia, s’impara e si cerca di fare sempre meglio. Ci vuole tempo per crescere”.

SE IL PROGETTO NBA EUROPE PUO’ IMPATTARE SUL PIANO DI SVILUPPO DI VARESE: “I campionati stanno cambiando, NBA Europe è un progetto assolutamente interessante anche se non è ancora chiaro quello che vorranno fare. Sicuramente è un progetto che può elevare il livello del basket europeo e che scopriremo nei prossimi anni. Abbiamo un coach che ci può portare ad un alto livello di basket e la nostra ambizione è quella di arrivare a poter disputare una competizione simile. Che ci vogliamo 3-5 o 10 anni, lavoriamo con una visione a lungo termine per arrivare a raggiungere quel livello di basket”.

Alessandro Burin

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