
Si allunga a tre la striscia di sconfitte consecutive della Pallacanestro Varese che cade in casa anche contro Trento per 74-85. Masnago fischia al termine del match una squadra incapace di avere continuità all’interno dei 40′ e che subisce ancora tantissimo in tutte quelle situazioni che ormai sono note a chiunque: rimbalzi, dove Trento domina prendendone 45, di cui 15 offensivi, nelle difficoltà in transizione difensiva e soprattutto in un gruppo a cui mancano troppi interpreti, da Renfro, ad Alviti a Freeman, passando per un Moody che chiude come consuetudine con una prova scialbissima la sua ultima (si spera) partita a Masnago.
Nell’analisi di questa partita, però, non possono non rientrare anche alcune scelte di coach Kastritis: dal minutaggio concesso a Moody, alla scelta di non far mai giocare insieme la coppia Nkamhoua – Renfro, tentando ancora una volta di limitare quell’emorragia nel pitturato che pesa in maniera clamorosa sull’economia di un match che Varese avrebbe potuto benissimo vincere.
“Complimenti a Trento per la solidità con cui ha giocato il match. Allo stesso tempo devo essere onesto con tutti: ho visto diversi progressi da parte nostra. Se devo fare un paragone con le partite precedenti, stasera abbiamo giocato per molto più tempo come vorrei e dobbiamo essere consapevoli del fatto che solo approcciando nella maniera giusta, come abbiamo fatto stasera, possiamo essere competitivi. La cosa più importante per me e che ho detto anche ai ragazzi nello spogliatoio è di non essere frustati e continuare a lavorare come stiamo facendo, con grande intensità e fame e sono sicuro che così arriveremo a vincere partite e conquistare punti e alla fine della stagione arriveremo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti”, esordisce Kastritis in conferenza stampa.
IL PROBLEMA RIMBALZI: “Sapevamo Trento essere una squadra che punta molto sui rimbalzi offensivi, viste anche le caratteristiche dei giocatori ed abbiamo subito tanto in questo punto pur facendo ottime difese ma che si sono fermate nel momento in cui dovevamo andare a rimbalzo”.
SULLA GESTIONE DELLA COPPIA NKHAMOUA – RENFRO: “Il nostro piano è quello di farli giocare insieme, però non se questo sia chiaro a tutti che ci vuole tempo prima che Nate riesca a recuperare la giusta forma per stare in campo più minuti. Abbiamo bisogno di fare molti cambi perché la richiesta difensiva è molto dispendiosa dal punto di vista fisico. In qualche momento ci siamo trovati a giocare con quintetti atipici ma stavamo cercando di cambiare qualcosa”.
SE AVESSE POTUTO CAVALCARE DI PIU’ LIBRIZZI NEL PRIMO TEMPO: “Matteo ha giocato 27 minuti ed ha giocato troppo rispetto a quello che avrebbe dovuto, ci mette tantissima intensità e determinazione ed ogni volta che è uscito dal campo era morto. Da fuori è facile dire che ha segnato 16 punti in 11 minuti e quindi avrebbe dovuto giocare di più ma sarebbe troppo facile ragionare così e questo vale per tutti. Abbiamo bisogno, come detto prima, di fare moltissimi cambi perché l’intensità che chiediamo è molto alta”.
Soddisfatto in casa Trento coach Cancellieri che commenta così la vittoria dei suoi: “Nei momenti chiave siamo stati lucidi e bravi ad attaccare la loro pressione difensiva che c’è stata per 40′. Abbiamo continuato a muovere bene il pallone e questo ha fatto la differenza. Non era facile, veniamo da una partita di coppa dove abbiamo avuto difficoltà e reagire non era facile per un gruppo che sta cercando la sua chimica interna. Il passo avanti di oggi ci fa sperare di aver messo un mattoncino in più nel percorso di crescita”.
Alessandro Burin






















