
Altro weekend a più facce per le varesotte impegnate nella 6^ giornata di Serie D: tra il Girone A e il Girone B arriva un en plein di risultati che permette di definire “facilmente” il nostro nuovo podio. Risultati che servono (o meno) per le rispettive classifiche, ma che soprattutto permettono di accendere discussioni e riflessioni.
La Castellanzese conferma l’evoluzione già vista nel turno precedente e conquista il secondo successo consecutivo imponendosi 3-2 sulla Real Calepina (avversario tutt’altro che morbido); la Varesina gioca una partita vibrante ma continua a mancare quel graffio necessario per vincere, mentre il Varese, per la prima volta in stagione, deve alzare bandiera bianca. Podio che si scrive da solo tra segnali positivi e qualche campanello d’allarme.
1° posto – Castellanzese
Piano a dirlo (la continuità si misura sul lungo periodo), ma quella della Castellanzese a Sondrio non sembra destinata a essere una fiammata isolata: dopo l’8-0 della scorsa settimana, ecco un 3-2 casalingo sulla Real Calepina che racconta di una squadra padrona del proprio gioco e consapevole delle proprie armi. Al netto dei due gol incassati nel finale (concedendo forse un po’ troppo agli avversari), il match ha mostrato chiaramente come la squadra di Del Prato abbia ritrovato brillantezza offensiva, qualità nella proposta offensiva e compattezza generale: giocate decisive e una fame costante per quasi tutti i 90 minuti.
Questa è anche la prima vittoria stagionale davanti al proprio pubblico: un segnale importante, in termini di fiducia e spinta ambientale, che proietta la Castellanzese ai margini della zona playoff (pur in una classifica cortissima). Ora il prossimo esame di maturità passerà dalla trasferta sul campo del Villa Valle: un test probante in terra bergamasca per capire se questo passo in avanti può esser considerato definitivo. Intanto i neroverdi si tengono stretti i sei punti a referto: due vittorie di fila non si vedevano da tempo. Bene così.
2° posto – Varesina
Il bicchiere continua a restare a metà. La Varesina pareggia 2-2 contro il Brusaporto al termine di una partita strana, piena di svolte, legni colpiti e rimpianti. Due volte in vantaggio, la squadra di Spilli si è fatta rimontare in entrambe le occasioni subendo tra l’altro il gol del definitivo pareggio in pieno recupero. C’è tanto, troppo da analizzare: la produzione offensiva è stata abbondante, ma ancora una volta la concretezza è mancata. Se Rosa e Guri (finalmente) hanno lasciato il segno, le tante occasioni sprecate (e i due pali colpiti) raccontano di una squadra che non sa ancora chiudere le partite. Peggio ancora, fatica a gestirle. L’emblema è rappresentato proprio dal gol subito in pieno recupero che ha gelato l’Elmec Solar Stadium; e, attenzione, dopo il momentaneo 1-1 è stata la Varesina a ringraziare la dea bendata con i legni colpiti dal Brusaporto (che ha pareggiato anche questo conto).
La sensazione è quella di un motore che continua a ingolfarsi: anche quando si intravedono progressi, manca la lucidità per capitalizzarli. Cinque punti in sei giornate sono un bottino troppo magro per quelle che erano le ambizioni estive e vedere le Fenici nel pieno della zona playout fa impressione. Il prossimo turno, ancora in casa, contro la Vogherese (appaiata in classifica) diventerà già spartiacque: sbagliare non è un’opzione.
3° posto – Varese
Il primo vero e proprio passo falso stagionale. Contro la Biellese il Varese incappa in una sconfitta che fa rumore non tanto per il risultato (0-1 al triplice fischio), quanto per la prestazione. La squadra di Ciceri approccia bene, ma si spegne troppo presto sotto la pressione di un avversario più veloce, più aggressivo e più lucido. Nel primo tempo è capitan Bruzzone a tenere a galla i suoi con un paio di interventi da applausi; nella ripresa, il cambio modulo (con passaggio al 4-2-3-1) sembra poter dare slancio, ma è proprio in quel momento che arriva la doccia fredda: il gol della Biellese, firmato da Naamad, spegne l’interruttore biancorosso.
Nel computo dei 90′ il Varese ha palesato una mancanza di energie fisiche e mentali che evidenziano soprattutto un evidente gap prestazionale tra i “titolari” e chi ha saltato parte della preparazione. Un piccolo campanello d’allarme che non va sottovalutato, soprattutto in vista del prossimo impegno: la super sfida contro il Ligorna. Un’occasione per ritrovarsi e capire quanto vale davvero questa squadra.
Matteo Carraro