Tu chiamale se vuoi, compensazioni. Se in altre partite (Pro Vercelli, Giana), la Pro Patria avrebbe meritato (verbo che nel calcio conta il giusto, cioè, nulla), più di quanto ha poi raccolto, ieri sera a Cittadella il punto fatturato va ben oltre i valori espressi in campo. Perché i 14 tiri a 2 (6 a 2 nello specchio) dicono molto (tutto?) della diversa produzione offensiva (i biancoblu non segnano da 393’), e le parate di Rovida hanno messo diverse pezze ad una tenuta difensiva buona ma non impermeabile. Senza contare che i granata di Iori hanno regalato un tempo (forse anche di più) rivoluzionando il sistema di gioco senza declinarlo con gli interpreti adeguati. Non a caso, l’ingresso di Castelli e Gaddini ha alzato il volume della radio dei veneti. Probabilmente troppo tardi.

Greco fa bene a tenersi il punto (potrebbe fare diversamente?), ma il bilancio d’esercizio dopo 7 giornate è oggettivamente drammatico: 3 punti (come Perugia e Siracusa, nessuno peggio tra le 60 di Serie C) con solo il meno 20 ammollato alla Triestina (ora già a meno 9) che priva i bustocchi dell’ultima posizione. Insomma, meglio stare alla larga dalla retorica della riammissione tardiva e della squadra (ri)costruita da zero. Discorso che a luglio può valere da giustificazione, ma a fine settembre, solo da alibi. All’orizzonte doppio turno casalingo con Trento (domenica ore 14.30) e poi Brescia (7 giorni dopo) attesi allo “Speroni”. Obiettivo? Togliere lo zero dalla casella delle vittorie. Senza tante menate.                  

Le interviste possibili

Non ci fosse la classifica a ricordare le magre biancoblu, le parole in sala stampa farebbero supporre un contesto differente. Il “Tombolato” non fa eccezione all’eccesso di zuccheri nella comunicazione post partita. Dopo giorni a discreta tensione, Leandro Greco quantomeno tira il fiato: “Un punto importante perché fa morale e dà sostanza al lavoro che stanno facendo i ragazzi da tanto tempo. Dobbiamo sempre tenere presente da dove veniamo, con un gruppo completamente nuovo e con alcuni giocatori che non hanno ancora fatto sue sedute di allenamento insieme. Nel complesso sono soddisfatto. Squadra umile, mi è piaciuta. Abbiamo sofferto ma era impossibile pensare di venire a Cittadella senza soffrire. Abbiamo potenzialità e siamo sempre stati competitivi salvo domenica quando la partita è stata sbagliata più sul piano mentale che su quello tecnico. Eravamo più scarichi delle gare precedenti. Stasera mi è piaciuto più il primo tempo che il secondo. Ci è mancato l’ultimo pezzettino. Ma su quello c’è ancora tanto da lavorare. Questa squadra sa soffrire, sa dare per il compagno. Solo così possiamo avere accesso alle nostre qualità”.

Sempre in campo (due volte dal 1’), con varietà di ruoli prossima all’ubiquità. Giorgio Citterio ha scalato le gerarchie tecniche della rosa biancoblu. Circostanza che imporrebbe una riflessione sul mercato turottiano. Ma ci saranno tempi e modi anche per quello. Limitiamoci alle parole del 22enne caratese: “Un buon punto che arriva dopo una settimana difficile in cui non siamo riusciti a fare gol e contro una squadra di valore anche se adesso ha delle difficoltà. Nel secondo tempo subentra la stanchezza e la paura, non il terrore. Si vede che siamo una squadra e siamo molto uniti. Mi sento maturato, sto iniziando a trovare la mia dimensione. Cambiare tanti ruoli? Quest’anno lo vedo come un punto di forza, grazie al lavoro dell’allenatore”.

Mai dire gol

A secco di reti da 4 partite (393’ complessivi), con ultima segnatura datata 7 settembre (momentaneo 1-1 di Mastroianni con la Giana). Per trovare un’astinenza simile bisogna tornare alla stagione 2022/23, sempre 4 gare prive di gol tra 20^ e 23^ ma con soli 372’ senza andare a referto. Il record storico appartiene (neanche a dirlo) al benchmark negativo biancoblu. Vale a dire il disastroso 2015/16: 7 giornate senza reti tra 7^ e 13^ con 744’ orfani del gol. Decisamente non un trascorso a cui ispirarsi. Di contro, registrato il 2° clean sheet inCampionato. L’anno passato erano stati sempre 2 nelle prime 7, di più (4) solo nel 2020/21.  

Giovanni Castiglioni
(Interviste a cura Comunicazione Aurora Pro Patria 1919)

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