Va a finire che aveva davvero ragione Leandro Greco quando diceva di vedere cose che gli altri non vedono. Nel post prima vittoria stagionale, il tecnico biancoblu non manca di farlo notare: “Mi hanno preso un po’ in giro perché ho detto che vedo delle cose. Non mi sento unvisionario. Vedo ragazzi che danno tutto. Sono convinto di questa squadra e del percorso”. Come per ogni successo dirimente, spazio alle dediche: “Sono molto contento per i ragazzi. Per come li ho visti lavorare dal primo giorno. Sapendo da dove veniamo e quello che stiamo subendo. Dagli infortuni, alle vicissitudini, alla mancanza di risultati, alla retrocessione dell’anno scorso. Tutte cose che si accumulano. Abbiamo perso partite che non meritavamo. Oggi era una partita che si poteva pareggiare per le loro occasioni. Ma anche noi ne abbiamo avute per raddoppiare. E’ la prima volta che vinco una partita sporca. Sono contento per il Direttore che in questo periodo mi è stato molto vicino. Così anche la proprietà. Mi sento unallenatore giovane e fortunato”.

Ecco noi per esempio…

Gruppo e senso di appartenenza? Ok, ci sta anche una ragionevole dose di retorica. Christian Dimarco mette l’accento sulla capacità di risalire la corrente: “Ci siamo guadagnati questi 3 punti per il percorso, per quanto abbiamo sofferto. E’ girata anche un po’ dalla nostra. Ma penso che la fortuna non esista. Vittoria che ci dà autostima, frutto del duro lavoro fatto. Un mattoncino importante che serviva. Oggi è stato ripagato il gruppo. L’abbiamo già dimostrato in passato e lo dimostreremo ancora”. Dalle parole, torniamo ai fatti. Cioè, ai primi 3 punti fatturati al 10° tentativo. Fu vera gloria? Assolutamente. Certo, la vittoria va giusto un po’ larga per la cospicua quantità di occasioni bruciata dalla Virtus Verona. Ma la difesa ha mostrato consistenza (se non sempre organizzazione), il centrocampo applicazione in copertura (magari a scapito della costruzione), l’attacco senso dell’esecuzione (capitalizzando il non moltissimo creato). La classifica resta pessima. Ma le basi per ipotizzare un nuovo inizio ci sono tutte. Anche se con un paio di mesi di ritardo. Perché le critiche (anche quelle meno fair), servono. Eccome. E la squadra vista all’opera dopo lo 0-3 con l’AlbinoLeffe è un’evoluzione più prudente e meno pirotecnica di quella incline al tutto o niente vista nelle prime uscite (13 reti subite nelle prime 6, 4 con 2 clean sheet nelle ultime 4). Anche se Greco (così, a naso), non lo ammetterà mai. Ma, in fondo, che differenza fa? Ora Ospitaletto (domenica ore 17.30, stadio “Speroni”), poi Alcione e Lumezzane. Il Campionato della Pro Patria (ri)comincia da qui.         

Via col Veneto     

A volte, conviene veramente aggrapparsi alla cabala. Nelle ultime 21 trasferte (playout compresi), i biancoblu hanno vinto solo al “Gavagnin-Nocini”: 0-1 (Alcibiade su rigore) il 30 marzo scorso e con lo stesso punteggio ieri. Per un incrocio giocato in assoluto 10 volte e vinto 6 volte dai tigrotti (con un solo pari). Per la cronaca, 5 delle ultime 8 vittorie on the road sono state registrate nel Triveneto.    

Io tigro, tu tigri, egli tigra

Nella statistiche post partita fornite da Sky Sport spiccava quel 24 (Virtus Verona) a 5 (Pro Patria) nei tiri scagliati verso la porta avversaria. Nello specifico virtussino, 16 fuori bersaglio (tra cui le 2 traverse) e 8 tra i pali (gestiti da Rovida per la sua terza inviolabilità stagionale). Numeri che raccontano della pressione veneta (giustificata dal gol subito al 5’) e della resistenza bustocca. Fortuna? Per nulla. Solo precisione propria e imprecisione altrui. Rispetto alla questione, Gigi Fresco si è prodotto in una rosicata da Guinness: “Non vedo grandi meriti della Pro Patria ma vedo tanti demeriti nostri. Ho visto la partita della Pro Patria con il Brescia e li abbiamo messi molto di più sotto noi. La Pro Patria ha lottato e si è battuta, ma alla fine è la squadra che ci ha concesso più occasioni. Come si può dire che la Pro ha giocato con cattiveria? Gli auguro di centrare la salvezza perché sono una buona società e hanno un allenatore che ha delle idee, ma se una squadra concede tutto quello che ci hanno concesso, deve ringraziare gli errori degli avversari“.

Troppo forte

Quindi, 28 punti su 30 disponibili, 21 reti fatte, 4 subite e 6 clean sheet. Pensare che la corsa alla Serie B diretta sia già chiusa, più che un’opzione è davvero un obbligo. Il Vicenza di Fabio Gallo sta stracciando la concorrenza per spessore delle prestazioni e sensazione di superiorità (ieri 3-1 in scioltezza all’AlbinoLeffe). La vittoria del Brescia a Lecco ha affiancato le due inseguitrici a meno 7 dal Lane (rispettivi confronti diretti alla 15^ e 16^). Magari è presto per dire che è finita, ma non abbastanza per dire che è compromessa.       

Giovanni Castiglioni 
(Interviste a cura Comunicazione Aurora Pro Patria 1919 Official)

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