Ha sicuramente cambiato marcia la Cares Impianti Venegono che, dopo un inizio di stagione complicato in Serie C, sta raddrizzando, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, la propria classifica.

Una riscossa che passa anche dalle mani di Lorenzo Ghezzi che, indubbiamente, insieme a Turano, rappresenta uno dei due tenori del gruppo.

Ghezzi, cosa non ha funzionato ad inizio stagione?
“Credo fosse fisiologico che avremmo avuto bisogno di tempo per conoscerci e capire al meglio quello che ognuno di noi doveva fare in campo per il bene della squadra, a partire dal sottoscritto, che son passato da giocare sugli esterni a più da lungo o a giocare in post sui cambi difensivi avversari. Con il passare delle settimane abbiamo acquisito maggior consapevolezza di questo, grazie anche al fatto che ci siamo conosciuti sempre meglio”.

Questa nuova dimensione di falso lungo le piace?
“Non mi sono mai sentito una guardia, ho sempre pensato di essere un 3 o un 4, ma non mi sento nemmeno di definirmi un lungo, credo solo di essere un giocatore bravo ad adattarsi alle diverse situazioni che si vengono a creare in campo”.

Già da prima di Natale avevate cambiato faccia, qual è stata la scintilla che vi ha permesso di riaccendere questa stagione?
“Fondamentalmente ci siamo guardati dentro e abbiamo capito che se la stagione non veniva da noi dovevamo noi essere bravi e aver voglia di andare a prenderci questa stagione. Siamo un gruppo che sta davvero benissimo fuori dal campo ed era davvero incomprensibile, per certi versi, che poi questo non si vedesse sul parquet. La classifica è molto corta, nulla è perso, abbiamo ancora la possibilità di fare una bell’annata”.

E’ arrivata così, tra le altre, la vittoria più inaspettata, ovvero quella contro Varese Academy…
“Sì, è stata una buona partita da parte nostra. Tutti ci siamo sacrificati per la causa, abbiamo fatto 40′ molto intensi, soprattutto da un punto di vista dello sforzo difensivo e questo ci ha premiato, con una vittoria che vale 4 punti”.

Arrivati quasi a inizio febbraio, pensa che la scelta di fare un passo indietro di categoria sia stata giusta?
“Io non sono uno che fa lo schizzinoso o altro, fin da ragazzino ho sempre anche accettato il fatto di fare un passo indietro per arrivare al livello cui aspiravo ed al quale non ero ancora arrivato o per il quale non mi sentivo pronto. Alla fine quest’estate, vuoi per tutto quello che è successo l’anno scorso, ero quasi obbligato a fare questa scelta. Però se mi chiedi se sono felice di essere venuto qui a Venegono dico assolutamente sì, perché sto dimostrando quello che non sono riuscito a far vedere l’anno scorso, mi sto divertendo, riesco a conciliare studio e allenamento fisico al meglio in un ambiente sano e bello come quello di Venegono”.

Ora arriva la sfida verità con Robbio, perché con una vittoria potreste iniziare a pensare a qualcosa di più della salvezza…
“La gara con Robbio sicuramente è molto importante, purtroppo arriva in un momento in cui siamo falcidiati da diversi infortuni che non ci permetteranno di arrivare al meglio alla partita. Sono certo, però, che in campo daremo tutto per provare a conquistare due punti fondamentali, pur consapevoli che ci troveremo di fronte un avversario mosso da grande spirito di rivalsa dopo la gara dell’andata”.

Alessandro Burin

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