Il livello del Flag Football europeo è in costante crescita e l’Italia continua a rispondere presente: questo il verdetto degli Europei andati in scena a Innsbruck la scorsa settimana, coincisi con il trionfo assoluto della Nazionale U17 Femminile e con ottimi piazzamenti per l’U15 Mixed (quarto posto) e per l’U17 Maschile (sesto posto). Squadre costruite con calma, passione e dedizione, ognuna delle quali ha presto trovato la propria identità grazie anche al prezioso lavoro svolto dall’Head Coach Enzo Petrillo.

“La premessa da fare – comincia il tecnico azzurro – è che io ho fatto pochissimo. Il merito va in primis a ragazze e ragazze, ma anche e soprattutto ad un meraviglioso staff che ha lavorato in maniera semplicemente perfetta: il mio è stato più che altro un percorso di guida, all’interno del quale ho fornito alcuni suggerimenti sulle scelte di gioco”.

Entrando nello specifico, prima di dare il giusto spazio all’U17F, c’è rammarico per l’esito degli U15?
“Sicuramente siamo dispiaciuti perché avremmo meritato di più: dopo un percorso netto nella fase a gironi fatto di sole vittorie, purtroppo abbiamo sbagliato una partita e contro la Spagna, che avevamo battuto di un solo punto in precedenza, è arrivata una sconfitta al termine di un match altrettanto equilibrato. Sul 27-21 abbiamo avuto il possesso per la vittoria, ma una lettura sbagliata ha consegnato a loro l’ovale e si sono inginocchiati: poteva finire in qualsiasi modo e non ci sarebbe stato nulla da dire. Ovvio che resti parecchio rammarico, ma una volta di più voglio sottolineare l’apporto dato dai coach Federico Sangermani e Maurizio Digennaro: grazie a loro questi ragazzi sono cresciuti tantissimo compensando un evidente gap fisico che avevano nei confronti degli avversari. A prescindere dal risultato non hanno mai sfigurato”.

Rammarico che però non supera la gioia per il trionfo dell’Under17 Femminile.
“Esatto, perché ci siamo portati a casa l’unico Oro che mancava nel nostro palmares. Dopo due finali perse è arrivato il nostro momento e queste ragazze si meritano tutto ciò che hanno raccolto, godendosi una vittoria mai in discussione: la sfida con Germania è stata davvero a senso unico. Nonostante loro avessero mezzi tecnologici da NFL, la forza del nostro gruppo ha fatto la differenza: nella fase a gironi perdevamo 13-0 contro la Spagna e alla fine abbiamo vinto 26-13, a testimonianza del carattere delle ragazze che hanno sempre dimostrato dia vere qualcosa in più rispetto alle avversarie. Senza presunzione possiamo dire di aver dominato e ci godiamo questo grandissimo successo”.

E per quanto riguarda l’U17 Maschile cosa possiamo dire?
“Anche da questo punto di vista sono soddisfatto: siamo arrivati sesti su dodici partecipanti, ma nelle prime tre posizioni figurano due squadre del nostro girone. Per un punto saremmo finiti nella pool 1°/4° posto: è la certificazione che chi sbaglia meno vince. Anche in questo caso c’è rammarico, ma la qualità del gioco e la capacità di competere non sono mai venute meno”.

Nel complesso, qual è il bilancio di Innsbruck?
“Se doveva arrivare un segnale sullo stato attuale del Flag Football italiano dico che la spedizione austrica è stata assolutamente positiva: chiudiamo con un Oro, con un Bronzo sfiorato e con un ottimo sesto posto. I dettagli fanno la differenza, ma come potenza europea restiamo tra le migliori e il nostro percorso va valutato anche in relazioni ad altri fattori: in Italia non c’è una cultura del football radicata come in altre realtà e il nostro bacino è infinitamente più piccolo. Eppure, siamo sempre in scia alle altre, per cui dobbiamo solo farci tanti complimenti per come portiamo avanti il nostro percorso di crescita. Negli ultimi tre Europei abbiamo portato a casa sei medaglie (2 d’Oro, 2 d’Argento e 2 di Bronzo, ndr) lavorando alacremente a livello tecnico per costruire un’ossatura portante che duri nel tempo. Il nostro operato non è orientato solo al risultato immediato, ma anche e soprattutto futuro”.

Matteo Carraro
Foto AC Callea

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