Il legame tra la città di Varese e il mondo dello sport è qualcosa di profondo che ha saputo, nel corso del tempo, regalare grandissimi campioni che hanno portato in alto il nome della Città Giardino in tantissime discipline diverse. Nomi, storie, personaggi che hanno fatto grande Varese e l’Italia raccontati nella serata evento andata in scena questa sera, giovedì 20 febbraio, a Palazzo Estense in occasione della rassegna “Campioni nello Sport e nella Vita”.

L’evento, che si inserisce all’interno del progetto GAME ON, che ha preso il via nello scorso mese di settembre, finanziata dal bando “Sport e Giovani: crescere insieme” di Regione Lombardia e Sport e Salute, ha visto raccontarsi 4 grandissimi dello sport varesino come Massimo Ferraiuolo, Laura “Chicca” Macchi, Pierpaolo Frattini e Diego Dominguez.

La rassegna, moderata dal giornalista di Sky Sport Francesco Pierantozzi, ha permesso ai 4 protagonisti di raccontare aneddoti e curiosità della loro carriera in campo e della loro vita al di fuori dello sport.

Ad aprire la serata è stato Roberto Molinari, Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Varese: “Crediamo che l’inclusione sociale sia fatta soprattutto dallo sport che insegna disciplina, regole e correttezza tra le persone. Iniziative come queste sensibilizzano sulla fragilità dei giovani e noi come adulti dobbiamo avere un senso di responsabilità verso di loro“.

A seguirlo, il commento dell’Assessore Allo Sport del Comune di Varese, Stefano Malerba: “Lo sport ha una verticalità ed orizzontalità che nessun’altra attività ha. Verticalità perché chi fa sport impara regole, impara ad avere una vita sociale ed orizzontale perché chi ha fatto sport se lo porta dietro per sempre. Chi ha fatto sport si porta dietro i suoi valori tutta la vita“.

Immancabile anche la presenza del Sindaco Davide Galimberti: “Perché a Varese tanti fanno sport? le ragioni possono essere le più disparate ma penso che l’ingrediente fondamentale sia la reputazione condivisa che lo sport è innanzitutto educazione e comunità. Il fatto che all’interno di un sistema educativo e scolastico, si sia consolidato il credo che lo sport sia fondamentale, è un passaggio culturale importantissimo. eventi come questo possono solo rafforzare questo senso d’importanza dello sport nella formazione e nella crescita“.

MASSIMO FERRAIUOLO

Massimo Ferraiuolo, per tutti gli amici e non solo “Max”, è stato il playmaker della Pallacanestro Varese dal 1981 al 1992 ed ha legato in maniera indissolubile la sua storia a quella della società biancorossa, di cui è Team Manager dal 2010. Una figura carismatica non solo in campo quanto al di fuori, punto di riferimento per tutto l’ambiente della Pallacanestro Varese, compresi i tifosi.

All’inizio non mi piaceva assolutamente giocare a basket ma dopo un mese l’amore era sbocciato. Non ho mai avuto un fisico per fare il giocatore di basket ma proprio il fatto di voler raggiungere l’obiettivo di voler arrivare a giocare con i grandi mi ha permesso di arrivare in Serie A. Sono stato fortunato ma anche molto determinato. Nella Pallacanestro Varese in cui ho giocato io c’era una grandissima presenza di ragazzi varesini e questo creò un legame indissolubile con la città. Mi sono formato a livello umano e sportivo in quest’avventura, crescendo nell’educazione e nella determinazione. Nei ragazzi del nostro settore giovanile oggi rivedo il me bambino che con la speranza ed il sogno di arrivare in A ogni giorno si allenano con passione per raggiungere questo obiettivo. Io parlo sempre di tre A quando parlo di settore giovanile: altruismo, ambizione e appartenenza, tre valori fondamentali nel percorso formativo che cerchiamo di offrire ai ragazzi che giocano con noi”, le parole di Max Ferraiuolo.

LAURA “CHICCA” MACCHI

Laura “Chicca” Macchi è nata a Varese il 24 maggio del 1979 ed è stata la più grande giocatrice italiana della storia del basket femminile nazionale: conta 4 partecipazioni in Eurolega, tra il 2000 ed il 2003 e a due EuroCup, tra il 2006 ed il 2008. Macchi non si consacra solo nel basket europeo ma anche in quello americano, sbarcando nella WNBA tra il 2004 ed il 2006, dove gioca con le maglie dei Los Angeles Sparks e dei Chicago Sky. Il suo palmares è tra i più ricchi del basket femminile e conta 9 scudetti, 8 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana ed una EuroCup Women. Chicca Macchi annovera tra le sue esperienze anche ben presenze condite da 501 punti con la maglia della Nazionale.

Vorrei riuscire a ridare indietro alla pallacanestro almeno la metà di quello che ha dato a medice Chicca Macchi -.Se sei di Varese e non nasci con la passione per il basket hai un problema (ride, ndr). Lo sport trasmette valori, è importante a livello di formazione, ti dà disciplina, ti forma sotto il punto di vista relazionale con gli altri. Il rispetto, più di tutti, è la cosa che ti insegna lo sport: per te e per gli altri. Quello che impari nello sport te lo porti dietro nella vita, ed è vero. La capacità di mettere in fretta da parte una vittoria o una sconfitta è qualcosa di unico che solo lo sport ti insegna“.

PIERPAOLO FRATTINI

Pierpaolo Frattini è stato un grandissimo canottiere italiano, che ha visto come apice della carriera la partecipazione ai Giochi Olimpici di Atene 2004, Londra 2012 e Rio De Janeiro nel 2016: esperienza conclusasi con l’eliminazione dell’otto ai ripescaggi. La sua avventura nel mondo del Canottaggio non si è fermata alla sola carriera sportiva, in quanto Frattini oggi è direttore Generale della Canottieri Varese, oltre che DG del Comitato per i Grandi Eventi sul Lago di Varese che, negli ultimi anni, ha portato il meglio del canottaggio mondiale sulle acque della Schiranna, dando lustro a tutto il territorio e rilanciando il movimento in provincia.

Lo sport è trasversale, ci sono fattori uguali per tutti: l’impegno, la capacità di dedicarsi anima e corpo la ricerca del miglioramento personale continuo, il non cercare la vittoria o la sconfitta come obiettivo ma solo come punto di passaggio. Sono stato fortunato perché i miei genitori da bambino mi hanno sempre permesso di fare tanti sport: ho giocato a basket, calcio, hockey poi sono capitato nel mondo del canottaggio per caso e mi ha svoltato la vita. Mi ricordo le Olimpiadi di Atlanta in tv del 1994 e 10 anni dopo sono arrivato ad Atene, con il decisivo passaggio dal doppio all’otto. La cosa più bella dello sport per me però è il contatto con i ragazzi, il vederli crescere ed il riuscire a trasmettergli qualcosa: gli consiglio sempre di non fermarsi al risultato ma di guardare al processo di crescita“, l’intervento di Pierpaolo Frattini.

DIEGO DOMINGUEZ

Diego Dominguez ha scritto la storia del rugby azzurro, in quanto attuale recordman di punti con la maglia della Nazionale. La sua carriera si è sviluppata tra il 1984 ed il 2004, passando, in maniera indelebile, dall’Amatori Milano, dove ha giocato per 7 anni tra il 1990 ed il 1997. nel suo palmares annovera: 1 Campionato Sudamericano; 1 Coppa Fira; 4 Campionati Italiani; 1 Coppa Italia; 4 Campionati Francesi e 1 Coppa di Francia. Dominguez è stato anche insignito di: 1 Medaglia d’argento e 7 di bronzo al Valore Atletico.

Arrivare ad alto livello è molto difficile, solo pochi hanno questa opportunità, bisogna fare tantissimi sacrifici. Cambiano le discipline ma i valori alla base sono gli stessi. Io fino a 20 anni ho pagato per giocare: quote, viaggi ecc. Giocare sul campo in erba era un sogno per me, in Sudamerica di erba non ce n’è sui campi. Oggi manca un pò di senso di appartenenza verso il club che ti forma ed allora dobbiamo formare e dedicare tanto tempo per far crescere i ragazzi anche sotto questo punto di vista. Collaboro da 12 anni con il carcere minorile di Milano, facciamo 8 ore al giorno sport, tutte le discipline indistintamente e cerco di fargli capire come, se si impegnano, possono avere una chance. Ma non solo, lo sport è anche veicolo d’integrazione ed è una cosa preziosissima questa“, il commento di Diego Dominguez.

Alessandro Burin

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui