Sempre che ce ne fosse bisogno (e non ce n’era bisogno), la parola fine all’agonia sportiva della Lucchese è stata messa ieri da due prese di posizione distinte ma strettamente connesse. Il Curatore Fallimentare Claudio Del Prete ha tolto ogni possibile residua speranza: “Fallito il tentativo di cui si sapeva attraverso la manifestazione d’interesse condizionata depositata in Tribunale, non c’erano più i tempi per altri tentativi. Non si è avvicinato nessuno, a meno che non si vogliano prendere in considerazione lettere irricevibili….per acquistare la società ci volevano circa 2 milioni di euro, a cui vanno aggiunti i 200mila euro per l’asta. Non so perché Varetti abbia parlato di cifre non congrue in merito ai debiti, a me risultano in linea con quelli indicati”. Per effetto di questa evidente assenza di prospettiva, l’Amministrazione Comunale ha risolto la concessione relativa all’impianto. Di fatto, togliendo ogni presupposto per l’ottenimento della Licenza Nazionale: “A seguito delle vicende che hanno condotto al fallimento della società Lucchese 1905, l’amministrazione comunale comunica di aver formalmente risolto la concessione relativa allo stadio Porta Elisa, all’adiacente centro sportivo “Sandro Vignini” e ai campi sportivi di San Vito e Sant’Anna”.

Al futuro prossimo del calcio a Lucca non resta che l’ipotesi del trasferimento del titolo sportivo del Ghiviborgo. Onde poter ripartire dalla Serie D e non dall’Eccellenza. E ora? La mancata presentazione della domanda di iscrizione porterà a dover surrogare lo slot del club toscano con una riammissione di una società retrocessa dalla Serie C nella stagione 2024/25. La classifica di priorità vede la Pro Patria davanti a Caldiero e Sestri Levante. Una volta formalizzato quanto sopra alla deadline di domani 6 giugno, si procederà all’iter di completamento organico con la società beneficiaria che dovrà presentare documentazione standard per l’allineamento ai blocchi della prossima Lega Pro. La retrocessione biancoblu potrebbe essere così durata lo spazio di poche settimane. Con le nequizie del campo sanate dalla virtuosa gestione finanziaria. In questi tempi di rella, non è certo poca cosa.

Giovanni Castiglioni       

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