
C’è una luce nel panorama giovanile del basket italiano, che risplende in maniera fulgida e che arriva dal varesotto. Di chi stiamo parlando? Di Luigi Suigo.
Nato a Tradate il 29 gennaio 2007, Suigo è oggi uno dei talenti più splendenti del basket azzurro a livello giovanile. Di proprietà dell’Olimpia Milano, Suigo ha mosso i suoi primi passi sui parquet della provincia bosina, partendo dalla sua città Natale ed arrivando a Varese Academy, dove è stato poi attenzionato dagli attenti occhi dello scouting meneghino che ha capito fin da subito di non potersi far scappare un prospetto come lui.
Ragazzi di 214cm, infatti, non si trovano certo tutti i giorni e per un basket come quello azzurro, che di lunghi fa una fatica immane a tirarne fuori, la prospettiva che si pone davanti a Suigo è più che interessante. Già soprannominato SuiGoat, a 17 anni ha tutte le qualità per poter esplodere in maniera definitiva e non è un caso che Ettore Messina lo abbia spesso aggregato alla Prima Squadra dell’Olimpia, con un esordio avvenuto anche in Serie A contro la Dinamo Sassari nella scorsa stagione, nel quale ha anche segnato due punti, così tanto per far subito capire che lui c’è ed è pronto a prendersi quei palcoscenici.
Senza fretta, però, il percorso di Suigo infatti, già medaglia d’argento ad Istanbul con l’Italbasket negli ultimi campionati Mondiali Under 17, si sta sviluppando in maniera graduale.
In questa stagione infatti, per la prima volta in carriera, sta vivendo un’annata senior in Serie B Interregionale con la maglia di Oleggio, nella squadra “satellite” di Milano, che mette in campo praticamente tutto il gruppo Under 19 Eccellenza di casa Olimpia, e con cui stanno dominando il Girone A del torneo, nel quale giocano Gallarate, Varese Basketball e Basket7Laghi Gazzada.
Un dominio che è anche frutto delle giocate di Suigo che, al primo impatto con un basket non più solo giovanile, sta già dimostrando tutta la propria forza, tecnica e fisica: 8.5 punti e 6.6 rimbalzi di media in 14 partite, per un giocatore in grado di fare la differenza anche nella propria metà campo, occupando l’area come pochi e in grado di dare struttura a tutta la squadra, crescendo, poi, sotto le ali di un vecchio volpone del basket minors come Pilotti.
Per Suigo, però, il futuro ha già dei connotati ben chiari: pare infatti che per lui sia pronto lo sbarco in America, con tre Università americane pronte a offrirgli un percorso di sviluppo che lo possa poi proiettare verso l’elitè del basket mondiale.
Un passo che sarebbe sicuramente centrale nello sviluppo di un ragazzo che fa sognare tanti tifosi per le potenzialità che ha in serbo e che sicuramente rappresenterebbe un colpo da seguire con estrema attenzione per la Pallacanestro Varese targata Luis Scola, che agli azzurri passati dallo sviluppo in America guarda con primaria attenzione e che un giorno, chissà, potrebbe riportare Suigo dove tutto è iniziato, in quella provincia che lo ha visto nascere e che magari, un giorno, con lui potrà sognare.
Alessandro Burin