E’ un venerdì di vigilia quello della Pallacanestro Varese che domani, sabato 25 gennaio alle ore 19:00, ospiterà sul parquet dell’Itelyum Arena di Masnago la Germani Brescia.
Una sfida che, al di là del valore emozionale fortissimo portato dal ritorno di Giancarlo Ferrero in quella che per 8 anni è stata casa sua, sarà molto importante per Varese che inizia un poker di sfide di altissimo livello: Brescia, Milano, Trento e Trapani.
Trovare due punti domani vorrebbe dire fare un bel balzo in avanti nella corsa salvezza ma per farlo bisognerà evitare il solito tragico approccio al terzo quarto che sta caratterizzando tutta la stagione varesina e che è stato fatale anche contro Pistoia: “Stiamo cercando la soluzione all’approccio del terzo quarto, purtroppo non l’abbiamo ancora trovata. A Pistoia quello che ha fatto il loro allenatore ha cambiato un pò le carte in tavole e noi non siamo stati abbastanza forti mentalmente nel saper controbattere ad una situazione psicologica che stava cambiando. Non abbiamo più giocato la nostra pallacanestro, loro non hanno cambiato nulla nel piano tattico del match, ci è mancata esperienza nel saper gestire la situazione, che era di difficoltà per loro e non per noi. Ci siamo messi in difficoltà da soli. Non siamo tornati indietro di tre settimane con il lavoro, come non eravamo andati avanti dopo 3 vittorie”, esordisce coach Mandole in conferenza stampa.
L’ENERGIA CON CUI SI FANNO LE COSE LA CHIAVE DI TUTTO: “Al 100%. Non c’è un solo modo di vincere nella pallacanestro, ce ne sono tantissimi: se noi giochiamo con energia possiamo battere chiunque così come se giocano senza energia possiamo perdere contro tutte le squadre di LBA. Dobbiamo avere maggior killer instint quando siamo avanti e chiudere la partita”.
ENERGIA PIU’ MENTALE O FISICA: “Penso che le due cose vadano a braccetto, alla fine è la testa che spinge le gambe. Quando non riusciamo a giocare al 100% per 40′ iniziano a tornare i pensieri di tutti i problemi mostrati in questo inizio di stagione e ci complica la situazione. Queste cose però capitano a tutti, noi dobbiamo pensare solo a noi e cercare di migliorare la situazione”.
LE CONDIZIONI DI SYKES (CHE SI E’ ALLENATO IN GRUPPO): “Keifer ha fatto allenamento ieri ed oggi con la squadra, però arriva da un mese d’inattività quindi non sta sicuramente bene a livello di forma. Deciderò domani se gioca ma non vogliamo forzare il suo rientro. Non dobbiamo pensare a lui come il salvatore della patria, confido di più in un lavoro globale di squadra”.
COME GESTIRE IL TURNOVER QUANDO RIENTRERA‘: “Abbiamo tre settimane prima della scadenza del contratto di Bradford in cui capiremo come muoverci con tutti al completo e solo dopo questo periodo andremo a fare delle valutazioni”.
BRESCIA PUNTERA’ SUL GIOCO DI BILAN: “Mi aspetto di sì, perché Brescia lo fa con tutti. All’andata giocarono 17 volte in post contro di noi ma in media sono 12. Mi fido del lavoro fatto con Kao e sicuramente del maggior peso e struttura che saprò darci Tyus”.
SFIDA PER TESTARE LA CRESCITA DI KAO: “Sapevamo sarebbe stato un percorso di crescita il suo. Quando era solo faceva più fatica, ora con Tyus abbiamo più struttura”.
FERMARE LE LORO TRANSIZIONI, FATALI ALL’ANDATA: “Sicuramente cercheremo di portarli a giocare sempre 5vs5 e mai in sovrannumero. Dovremo essere bravi a fermare le loro transizioni dove sanno fare male con tanti giocatori. Nel basket odierno se lasci correre e prendere tiri aperti ai tuoi avversari hai grandi possibilità di perdere. Dovremo prendere buoni tiri per non lasciarli poi correre in contropiede. Non dovremo concedergli, poi, tanti secondi tiri”.
REALISTICAMENTE QUESTA SQUADRA PUO’ GIOCARE 40′ AD ALTO RITMO: “Noi lavoriamo per far sì che la squadra possa giocare quanti più minuti come vogliamo e come ritengo sia l’unico modo in cui questa squadra possa fare bene. I blackout arrivano nel momento in cui non riusciamo a fare il nostro gioco, ma il nostro lavoro deve essere portato ad aumentare la continuità di gioco nella stessa gara”.
Alessandro Burin