A un passo dalla vetta, in questo momento occupata dal Pavia, c’è una formazione che ormai non si può più definire come una sorpresa, bensì come una certezza. Con 13 vittorie in 19 partite, il Mariano, in qualità di neopromossa, sta facendo sicuramente registrare una stagione da record. Con una continuità di risultati da squadra consapevole che al tempo stesso sa mantenersi umile, i gialloblù, da qui a fine aprile (e magari inizio maggio), potrebbero togliersi non poche soddisfazioni.
Tra i profili più esperti della rosa troviamo Manuel Di Noto, ex Amaretto passato quest’estate alla sponda comasca. Dagli inizi alla Rhodense, passando poi per Gavirate e Meda prima del ritorno in orange e delle ultime due annate al Saronno, il centrocampista classe 1995 ha ormai collezionato più di 300 presenze nei campionati di Eccellenza e Promozione.
Il girone di ritorno è iniziato con il bottino pieno e il sorpasso sulla Solbiatese. Tutto questo conferma ancora una volta che non siete lì per caso…
“No, e ormai non possiamo più nasconderci. Penso che sia chiaro che non sia un caso, dopo diciannove partite, trovarsi ancora in alto. Non ce l’aspettavamo neanche noi, ma man mano che arrivavano i risultati, il gruppo si è rinforzato e ha continuato a crescere. Il morale è dalla nostra parte e siamo contenti”.
Le prossime cinque gare, sebbene da non sottovalutare, potrebbero essere fondamentali per immagazzinare più punti possibili prima di un filotto di tre scontri diretti (Pavia-Caronnese-Rhodense). Pensi che la stagione potrebbe passare da lì?
“Dovremo cercare di fare un buon filotto come nel girone di andata. La differenza è che adesso incontreremo squadre che si devono salvare e hanno bisogno di punti, quindi non sarà facile. Lo abbiamo visto anche l’altra settimana a Lentate e domenica con l’Ispra, che non sono state una passeggiata. Già con la Base in casa dobbiamo cercare di continuare su quest’onda e poi fare più punti possibili per arrivare tranquilli e sereni agli scontri diretti, in cui ce la giocheremo con tutte come abbiamo dimostrato all’andata”.
Tra l’altro, guardando solo i risultati, contro le primissime della classe erano arrivati un pareggio (contro Caronnese), tre sconfitte (contro Rhodense, Ardor Lazzate e Pavia) e una vittoria (contro Solbiatese). Dati sicuramente migliorabili per tentare quel che fino a qualche mese fa poteva sembrare impossibile…
“Diciamo che tra tutti questi scontri diretti, l’unico in cui avevamo meritato di perdere è stato quello di Lazzate: l’Ardor è una squadra forte, con un mister molto bravo, e avendo preparato bene la partita ci aveva messo in grossa difficoltà. La sconfitta in casa col Pavia è stata invece un risultato bugiardo: noi avevamo commesso un paio di errori, mentre loro l’avevano gestita bene e ci avevano punito. Con la Rhodense penso che sarebbe stato più giusto un pareggio per le occasioni create da una parte e dall’altra. La prestazione c’è stata quasi sempre e in generale, così come molte volte è andata bene a noi, altre volte invece abbiamo sofferto”.
Nota su questo momento del campionato: ti aspettavi una frenata da parte della Solbiatese? Pensi che per il titolo sarà una corsa a tre, a quattro o a quante squadre?
“Se va avanti così, penso che rimarrà una corsa anche a cinque. Sicuramente la Solbiatese era partita molto bene, e ha anche una rosa importante per provare a vincere, ma penso anche che avere sempre gli occhi di tutti puntati addosso aumenti la pressione. C’è anche da dire che hanno speso tanto in Coppa e un calo fisico è comprensibile. Sicuramente si rialzeranno, perché hanno un mister molto preparato, che io ho avuto per due anni, e tanti giocatori di esperienza che hanno fatto categorie superiori. Poi c’è il Pavia che oltretutto è intervenuto in modo pesante sul mercato e ad oggi, in termini di rosa, dovrebbe avere tutte le carte in tavola per vincere. Poi tra il dire e il fare…”
C‘è di mezzo il Mariano?
“Chi lo sa (ride, ndr). Noi forse siamo l’unica squadra del girone che a dicembre non ha acquistato nessuno, perché siamo già completi in tutti i reparti”.
Se potessi chiudere gli occhi e proiettarti direttamente al 27 aprile, dove vedi (o ti auguri di vedere) il Mariano?
“Arrivati a questo punto, mi auguro di restare lì davanti perché ormai ci siamo posti quest’obiettivo. Quello di inizio stagione era la salvezza e dopo averlo raggiunto abbiamo cambiato rotta, tutti insieme, per puntare a qualcosa in più. Penso che la nostra forza per il girone di ritorno sarà proprio il poter giocare senza pressioni. Il fatto è che stiamo facendo qualcosa che va oltre le nostre aspettative, quindi se perdiamo non succede niente e dal martedì si riparte, ma se vinciamo è tanto di guadagnato. Sarà la nostra arma in più, la spensieratezza”.
Chiudiamo con la nostra schedina. Come finisce l’anticipo Solbiatese-Caronnese? (sabato, ore 15:00)
“X”.
Casteggio-Sedriano? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Ispra–Robbio Libertas? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Lentatese-Cinisello? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Mariano-Base 96 Seveso? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Pavia-Legnano? (domenica, ore 14:30)
“Spero X”.
Sestese-Meda? (domenica, ore 14:30)
“1”.
Vergiatese-Saronno? (domenica, ore 14:30)
“2, per i miei amici del Saronno”.
Ardor Lazzate-Rhodense? (domenica, ore 15:00)
“X”.
Silvia Alabardi