Meglio di così la stagione del Varese Femminile non poteva iniziare: tre partite, tre vittorie (di cui due clean sheet) e prestazioni corali di livello assoluto che portano le biancorosse in vetta alla classifica del Girone A d’Eccellenza insieme a Erbusco e Mantova. Posto che è l’intero organico a disposizione di mister Faccone che va elogiato, tra le protagoniste assolute figura Martina Gnocchi che ha già firmato tre reti, tra cui la prima ufficiale della nuova stagione.

Classe ’96, esperienza e qualità da vendere, la tuttofare gaviratese (nata come difensore, ma ben presto spostata a centrocampo prima di capire che può ricoprire con naturalezza qualsiasi ruolo offensivo) è stata inseguita a lungo dalla dirigenza varesina fino alla tanto agognata fumata bianca di quest’estate. E i primi frutti si vedono. Anche domenica, pur non segnando, ha disputato una prova ben al di sopra della sufficienza contribuendo ad entrambe le fasi in maniera determinate.

E proprio dall’1-0 sull’Uesse Sarnico parte la sua analisi: “Abbiamo superato una squadra molto forte fisicamente e tatticamente che ha saputo metterci in difficoltà a inizio partita; siamo però state brave a restare unite concedendo poco o nulla, per poi sbloccarla nella ripresa con un’azione provata a riprovata in allenamento. Sarnico è comunque una squadra che arriverà in alto. Dove arriveremo noi? Non lo diciamo. Affrontiamo ogni partita come se fosse una finale, ma non vogliamo sbilanciarci: sognare ci piace, così come restare con i piedi per terra”.

Dopo tre giornate, qual è secondo te la qualità migliore di questo Varese?
“La coesione. Siamo un gruppo con ottime potenzialità e, partita dopo partita, stiamo crescendo sotto il profilo fisico, tattico e tecnico. L’intesa migliora di allenamento in allenamento e sappiamo che possiamo toglierci delle belle soddisfazioni”.

Tre gol nelle prime tre partite: non male come inizio…
“Sì, direi che fin qui posso ritenermi soddisfatta. Il più bello? Forse il primo contro la Virtus Cantalupo: un tiro da fuori area che ci ha portate subito in vantaggio. È stato anche il primo gol ufficiale stagionale del Varese, oltre che il mio primo in casa con questa maglia… un’emozione enorme”.

Domenica c’è il Cavenago: che gara ti aspetti?
“Non le conosco bene, ma i risultati che hanno ottenuto finora dicono che è ben preparata. Il livello del campionato è molto equilibrato, quindi sarà un’altra grande sfida. Cercheremo di dare il massimo per portare a casa i tre punti”.

Facciamo un passo indietro: com’è nata e come si è sviluppata la tua carriera?
“Ho cominciato in quinta elementare chiaramente in una squadra maschile dove sono stata fino alla terza media. Poi, una volta raggiunta l’età dell’Agonistica, sono passata al Varese Femminile. Da lì è iniziato tutto: ho avuto la fortuna di vivere bei momenti, come l’esperienza con la Rappresentativa Lombardia, con cui ho vinto tre trofei. Poi l’Alto Verbano, dove abbiamo conquistato la Promozione e vinto i playoff salendo in Eccellenza, e poi ancora Ispra e Laveno. I miei genitori? All’inizio non erano proprio entusiasti, ma dopo il primo gol si sono convinti… e ovviamente mi seguono ancora oggi”.

Il tuo arrivo al Varese è stato a lungo corteggiato…
“Claudio (Vincenzi, ndr) mi aveva già chiesto di venire negli anni passati, ma avevo fatto scelte diverse legate anche e soprattutto al gruppo storiche di amiche con cui giocavo. La scorsa estate è tornato alla carica e ho deciso di fare questo passo, per misurarmi in un contesto più competitivo con una rosa strutturata”.

La tua duttilità è una delle armi in più di questa squadra.
“Sì, nasco difensore, ma già da giovane sono stata spostata a centrocampo. Poi, con il tempo, ho capito di avere una predisposizione più offensiva. Oggi mi trovo a mio agio in più ruoli, ma l’importante è mettersi sempre a disposizione della squadra”.

Come ti sei trovata con il gruppo?
“Molto bene. Le ragazze ci hanno accolto alla grande: entrare in un gruppo già affiatato non è mai facile, ma è bastato qualche allenamento per sentirsi parte integrante del progetto”.

Che sensazione è vestire la maglia del Varese?
“Un orgoglio. Sono di Gavirate e da piccola andavo allo stadio a vedere il Varese in Serie B. Giocare per questa squadra è un privilegio: rappresentare questi colori è davvero una grandissima emozione”.

Hai un idolo calcistico?
“Da buona interista dico Javier Zanetti per carisma e mentalità. Il cuore biancorosso mi porta a dire anche Neto Pereira, un autentico simbolo del Varese che guardavo con ammirazione allo stadio”.

Obiettivi personali per questa stagione?
“Non mi sono prefissata chissà quali traguardi, non voglio mettermi pressioni: l’importante è che vinca la squadra. Io cerco sempre di dare il 100%, creare, segnare se posso, ma soprattutto aiutare il gruppo e trasmettere un atteggiamento positivo”.

Come ti trovi con mister Faccone?
“Davvero molto bene. È una persona molto aperta al dialogo con tutte noi: il martedì analizziamo insieme la partita, vediamo cosa ha funzionato e cosa possiamo migliorare. È un lavoro continuo, ma stimolante”.

Chi temi di più nel girone?
“Erbusco e Mantova sono squadre molto organizzate e ostiche da affrontare. Ma, come dicevo, è un campionato equilibrato. Scopriremo noi stesse i nostri limiti ricordando sempre di ma sognare… con i piedi ben piantati a terra”.

Matteo Carraro

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