C’è qualcosa di nuovo oggi nella Pro Patria, anzi d’antico. Ovviamente parafrasando, quella vecchia lenza di Giovannino Pascoli non avrebbe saputo dirlo meglio. Quanto ascoltato mercoledì pomeriggio nella Sala Stampa dello “Speroni ci riconsegna infatti un format biancoblu non così dissimile (facciamo pure identico), a quello lasciato in coda alla stagione conclusa sabato 17 maggio con la retrocessione (con l’elastico) ai playout. E cioè, una donna (non più sola) al comando, un DS cui è appaltato l’intero progetto sportivo e un socio di minoranza a tempo indeterminato.

Profili che corrispondono alle generalità di Patrizia Testa, Sandro Turotti e Finnat Fiduciaria. Quest’ultima rappresentata dalla front woman Avvocato Rosanna Zema. E qui restiamo alle solide realtà. Quanto ai sogni, ad alimentare le suggestioni ci ha pensato la novità del triangolo tigrotto che alla sua prima ufficiale ha portato in dote l’ambizione di salire al piano di sopra. Leggasi Serie B dove la Pro Patria latita (con l’annata entrante), giusto da 60 anni (1965/66). Quanto la prospettiva possa essere credibile andrà filtrato attraverso la consistenza di budget necessariamente superiori a quelli messi in campo nell’ultimo triennio. Insomma, ritorno al futuro in via Cà Bianca. Banale, ma rende l’idea.             

Turotti e mezzo   

Ormai è un vecchio tormentone. Non serve un DG di ruolo perché la statura del DS basta (e avanza), a coprire le competenze. Sull’argomento, Patrizia Testa è stata piuttosto netta. A dispetto del prospettato ampliamento dell’organigramma. Ma è stato altrettanto chiaro anche Turotti che a precisa obiezione ha chiosato: “Fossi stato Direttore Generale, avrei messo in discussione diverse scelte…”. A occhio e croce, il tema è destinato a trascinarsi.      

Bassi nella manica

La domanda è una e una sola: sì, ok, ma chi c’è dietro? Destino a cui non può sottrarsi neppure Finnat le cui mosse sarebbero concertate (secondi fonti di stampa), con il manager bustocco Luca Bassi, riferimento operativo del maggiore azionista dell’Atalanta Stephen Pagliuca. La Zema si è astenuta dal confermare (o negare). Così, a naso, il link appare però un po’ forzato. Al di là di conoscenza diretta, buoni uffici e potenziali sinergie. Morale della favola? Meglio limitarsi a chi sta davanti. Per chi sta dietro c’è sempre tempo.           

La prova del 49

Non occorre scomodare l’aritmetica per capire che 49 non vale 51. Anche se c’è piena unanimità di intenti e condivisione di programmi. Allo stato, i rapporti di forza rimarranno quelli certificati dall’ingresso del nuovo socio datato dicembre 2024. Almeno sul breve. Forse anche sul medio. E non è detto che Finnat non intenda catalizzare altri partner prima di innescare lo switch a maggioranza. Periodo di prova? Vien da pensarlo.         

Confesso che ho allenato

Allenatore navigato. Lo specimen è puramente dedotto ma vari indizi portano in quella direzione. Anche perché sarebbe quantomeno azzardato affidare un “anno zero” (copyright del Biellese), ad una guida a chilometraggio limitato. I nomi spendibili non sono molti. “Meno di quanto si pensa” per confidenza dello stesso Turotti.    

Discontinuo ergo sum

Aspettando di capire se la riammissione (a differenza del ripescaggio), sciolga i contratti pregressi (il Consiglio Federale del 19 fornirà indicazioni di massima ma l’ufficialità del mantenimento della categoria arriverà solo in seguito), l’invocata “discontinuità” porterà ad una costruzione di organico con logiche e tempistiche differenti rispetto al recente passato. Ovvero, rimarranno in pochi (forse pochissimi) nel rispetto di una rinnovata contrattualistica. Ma non attendiamoci rivoluzioni copernicane. La stella polare resterà l’età media molto bassa. E il legame con il territorio. Una Pro Patria made in Busto. Per forza o per amore, in fondo, non fa differenza.     

Giovanni Castiglioni

Articolo precedente27ª edizione del Trofeo Alfredo Binda – Comune di Cittiglio, ufficiale la data: si corre il 15 marzo 2026
Articolo successivo“Non per forza ma per amore”: Il Basket Siamo Noi apre la campagna associativa 2025/2026

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui