Se c’è stata una nota positiva nella debacle di Pistoia per la Pallacanestro Varese, quella è sicuramente la prestazione di Elisee Assui. L’ala azzurra classe 2006 ha dimostrato ancora una volta tutta la sua crescita costante, fatturando 6 punti ed 1 rimbalzo in soli 5′ di utilizzo.

Crescita tecnica, fisica, tattica ma anche caratteriale per un ragazzo chiamato ad essere leader con i pari età con cui gioca in B Interregionale e U19 e che ha già fatto suo questo ruolo in maniera perfetta anche quando parla di Serie A, andando diretto al punto e senza nascondersi dietro tanti giri di parole.

A Pistoia un primo tempo dominato, poi il crollo. Che cos’è successo?
“Ci siamo accontentati. Abbiamo pensato che la partita ormai fosse finita, abbiamo smesso di correre, di passarci la palla e di giocare come sappiamo e Pistoia ci ha travolto, spinta anche dalla voglia di tornare alla vittoria dopo 9 ko consecutivi”.

Il problema di questa squadra, da inizio stagione, è il terzo quarto. Vi siete dati una risposta all’interno del gruppo del perché accadano questi crolli?
“Sinceramente non ancora. Non riusciamo a spiegarci perché nel terzo quarto abbiamo questi crolli. Ci approcciamo al meglio al secondo tempo, siamo sempre carichi e concentrati. Davvero, è difficile spiegarsi il motivo”.

E’ più una questione mentale o magari di difficoltà a riprendere il ritmo partita tra primo e secondo tempo?
“Visto che continua a succedere direi che è molto più mentale che tecnica o tattica”.

L’unico lato positivo di domenica è stata la sua prestazione. Come sta vivendo questa crescita continua che sta dimostrando partita dopo partita?
“Bene ma con molta concentrazione. So che in Serie A non posso permettermi errori, devo essere bravo a farmi trovare sempre pronto quando sono chiamato in causa e per questo devo sempre mantenere un alto livello di attenzione e concentrazione”.

Piccolo tra i grandi ma grande tra i piccoli nel ruolo di leader della B Interregionale. Le piace questa doppia dimensione?
“Sì, assolutamente. Con la Serie A ho la possibilità d’imparare tantissimo, vedo come lavorano i professionisti e come si rapportano in spogliatoio, cerco di fare mie tante piccole cose che poi porto in B quando il ruolo di leader spetta a me e devo dire che mi piace essere un esempio per i più giovani”.

Questa doppia dimensione la porta però anche a vivere weekend molto pesanti dal punto di vista degli impegni sportivi. Come resiste a tutto questo?
“E’ solo una questione di routine e di abitudine. Alla fine gioco a pallacanestro, faccio quello che amo, quindi non mi pesa”.

Sabato arriva un match importantissimo contro Brescia. Che gara si aspetta?
“Tosta ma diversa rispetto a quella dell’andata. Noi siamo cambiati e avremo il pubblico di Masnago dalla nostra parte. Daremo tutto per cercare di portare a casa i due punti”.

Sarà l’occasione del ritorno di Giancarlo Ferrero a Masnago, che per lei ha speso parole davvero belle. Che cosa le ha lasciato nei suoi anni qui a Varese?
“Mi ha lasciato tanto. Giancarlo è in primis una persona stupenda. Ho un bel rapporto con lui, mi è sempre stato vicino, mi ha dato tanti consigli e non vedo l’ora di poterlo rincontrare”.

Alessandro Burin
Foto Ossola

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