Si apre con una presentazione il nuovo anno della Pallacanestro Varese, che dà il benvenuto formale ed ufficiale a Desonta Bradford. Il vero battesimo con il mondo biancorosso per Bradford c’è già stato in realtà sabato 28 dicembre contro Napoli, in una partita che ha già messo in mostra le qualità dell’esterno americano e che potrà mettere al servizio di Varese per centrare la salvezza.

Ad aprire la conferenza è il GM di Pallacanestro Varese, Zach Sogolow: “Siamo felici di dare il benvenuto a Desonta che, come tutti abbiamo visto contro Napoli, ha già dato un grande contributo alla nostra causa. Non era facile entrare in un ambiente teso com’era il nostro, a maggior ragione in una gara importante come quella contro la GeVi, ed essere determinante com’è stato. Ci darà una grande mano a livello di fisicità, di qualità di passaggio, di velocità e di attacco al ferro”.

“Sono molto felice di essere qui, in un grande club come Varese – dice Bradford -. E’ un passo importante per la mia carriera, sono molto soddisfatto di com’è andato il mio esordio, è chiaro che però questa vittoria non basta, ne dobbiamo fare altre. L’approccio con i compagni è stato ottimo e li ringrazio per come mi hanno accolto”.

LA RAPIDITA’ DEL SUO ARRIVO A VARESE: “E’ stata una trattativa velocissima, comunque sono sempre stato allenato quindi entrare in campo non mi ha creato grandissime difficoltà nel prendere il ritmo partita”.

IMPRESSIONI SULLA SQUADRA E QUALI CARATTERISTICHE PENSA DI PORTARE: “Penso di poter portare corsa, difesa, alzare il ritmo dei possessi che poi sono le indicazioni che richiede lo staff tecnico. In difesa posso dare il mio contributo grazie alla mia fisicità. Da quello che ho visto nei primi allenamenti e partita ho notato che la squadra può avere bisogno di questo e cercherò di darglielo io con il mio lavoro”.

COSA DEVE FARE LA SQUADRA PER USCIRE DA QUESTA SITUAZIONE DI CLASSIFICA ED INIZIARE A VINCERE IN TRASFERTA: “E’ chiaro che giocare in casa ti dà una spinta maggiore, però credo che sabato con Napoli la differenza l’abbia fatta il modo in cui abbiamo giocato: aiutandoci, lavorando di squadra in entrambe le fasi di gioco e dando attenzione ai dettagli come ci era stato richiesto dal coach. Questo dobbiamo fare per uscire da questa situazione di classifica; così facendo riusciremo anche a vincere in trasferta”.

UNA VALUTAZIONE SULLE SUE ESPERIENZE DI VITA EXTRA CAMPO IN ITALIA CON TRENTO E PIACENZA: “Trento è una città più piccola di Varese così come Piacenza, hanno meno da offrire a livello di punti d’interesse, quindi essere qui mi dà anche l’opportunità di scoprire tanti luoghi interessanti. Varese mi ricorda la mia città d’origine, ne ho parlato anche con la mia famiglia che sarebbe felice di venire qui e rimanerci”.

A LIVELLO DI BASKET GIOCATO INVECE: “Trento è stata una parentesi molto importante della mia carriera. Giocavo in un basket dal livello fisico molto alto, con e contro giocatori di altissimo livello che mi hanno fatto capire quale fosse davvero il livello da raggiungere. Piacenza era un contesto diverso ma ora che sono qui a Varese voglio raggiungere il livello che avevo vissuto con la Dolomiti Energia”.

Alessandro Burin

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