
Che valutazione fare del pacchetto italiani della Pallacanestro Varese? In attesa che arrivi anche l’ufficialità di Mauro Villa quale nuovo decimo del roster biancorosso, considerando comunque la scelta ormai presa dal management varesino, si può tracciare una prima linea di valutazione su quello che sarà il parco azzurro a disposizione di coach Ioannis Kastritis seguendo alcuni punti.
CONTINUITA’
Ricercata, voluta, trovata. Finalmente, dopo diverse stagioni, la Pallacanestro Varese riparte da una base solida non solo in panchina, dove c’è stata la conferma di Kastritis ma anche in campo, dove 3/5 degli italiani presenti a roster lo erano già nella passata stagione. Matteo Librizzi, capitano, Elisée Assui e Davide Alviti rappresentano quello zoccolo duro che tanto i tifosi speravano di poter rivedere con in dosso la canotta della Openjobmetis nella prossima stagione, sia per un discorso puramente identitario, sia per uno tecnico.
LIVELLO QUALITATIVO
Basandoci su quanto detto dal campo nella passata stagione, che poi è l’unico metro veramente utilizzabile al momento per fare qualsiasi sorta di valutazione, il livello qualitativo del pacchetto azzurri della Pallacanestro Varese per la prossima stagione si può considerare buono. Alviti è una certezza, Librizzi sarà chiamato a confermare la crescita avuta questa stagione così come Assui, anche se per lui il capitolo è diverso, così come per Ladurner, ma ci arriveremo dopo. Per quanto riguarda Villa, sempre, lo ripetiamo, in attesa dell’ufficialità, il suo ruolo sarà parecchio marginale, soprattutto in caso di non partecipazione alla FIBA Europe Cup (fascicolo per il quale è attesa una definizione nelle prossime ore al massimo pochi giorni). Una presenza simile a quelle che ha ricoperto Virginio per diverse stagioni, con l’idea però che possa avere uno sviluppo ben diverso da quello che ha avuto Niccolò.
LIVELLO FISICO
Fisicamente la Pallacanestro Varese potrà dire la sua in campo, almeno sulla carta. Se Librizzi non fa certo di questa caratteristica uno dei suoi punti di forza, Assui, Alviti e Ladurner rappresentano tre giocatori in grado di portare quel peso e quella struttura sia sul perimetro che sulle plance che possono risultare un fattore importante, soprattutto per alzare l’aggressività difensiva e reggere agli 1vs1 avversari e per colmare quelle lacune a rimbalzo che anche con l’arrivo di Kastritis si erano palesate nella passata stagione.
INCOGNITE
Riprendiamo il filo Assui e Ladurner interrotto prima. Loro due rappresentano le due incognite, per motivi diversi, più grandi della prossima stagione a livello di italiani. Il primo, ovvero Elisée, perché indubbiamente avrà attenzioni e pressioni addosso completamente differenti da quelle che ha avuto in questa stagione, dove ogni cosa che arrivava era tutto di guadagnato. Lo status di giocatore che in un anno si è creato lo porterà ad essere una risorsa primaria per la squadra di coach Kastritis, con tutte le difficoltà che questo comporta, soprattutto in relazione all’atteggiamento che gli avversari avranno con lui. Inoltre, sicuramente, a livello offensivo, gli verrà chiesto un salto di qualità che oggi è quel margine di crescita importante che ancora deve fare. Poi c’è Ladurner, una delle più grandi scommesse del mercato bosino: dopo due anni in ombra in A2 deve dimostrare tutto quel talento e quella prospettiva che aveva messo in luce a Trento. Non sarà facile ma ai piedi del Sacro Monte sanno come si fa, basti vedere la crescita esponenziale che ebbe in un solo anno Scott Ulaneo che per percorso, ricalca molto l’acquisto di Ladurner.
Alessandro Burin