Inizia una settimana durissima per la Pallacanestro Varese che deve preparare la trasferta di campionato probabilmente peggiore che potesse capitare in questo momento, ovvero quella al Unipol Forum di Assago contro l’Olimpia Milano.

Per Varese, infatti, nelle ultime stagioni il viaggio in terra meneghina, si è sempre dimostrato dei più tremendi da vivere, per come poi in campo ha segnato una netta differenza tra le due squadre e realtà in tutti i sensi. E’ vero, però, che Varese all’andata riuscì a battere i meneghini dopo 6 anni ma la situazione, in questo momento, è molto diversa.

La Openjobmetis ha infatti, come prima missione, quella di recuperare la faccia dopo la figuraccia rimediata con Brescia, che ha espugnato Masnago con ben 41 punti di scarto, dominando in lungo ed in largo una squadra in balia di sé stessa, dei suoi errori e dei suoi difetti, incapace di reagire perfino a livello nervoso, mostrando quella reazione di orgoglio che quantomeno dovrebbe uscire in situazioni così tragiche.

Ed invece nulla, ed allora la prima richiesta che si fa la squadra di coach Herman Mandole è quella in primis di potersi riscattare dal punto di vista morale, della voglia e dell’energia contro una Milano nettamente più forte.

Ecco, proprio coach Mandole che, al momento, rimane saldo al suo posto, con la sensazione chiara che qualcosa potrebbe cambiare solo nel metro in cui fosse la società a prendere la decisione di sollevare il coach argentino dall’incarico (cui è legato da un triennale) per provare a dare una scossa a tutto l’ambiente. La presenza, però, al fianco di Mandole del GM Horowitz sabato in conferenza stampa in segno di sostegno e fiducia all’allenatore, fa presagire che si andrà avanti così, a meno che a prendere la scelta non sia direttamente Scola ma al momento, lo ripetiamo segnali di questo genere non ce ne sono.

Sarà allora interessante capire quali corde il coach argentino riuscirà a toccare in questa squadra che sabato ha dato l’idea di essere un corpo estraneo a sé stesso e che deve assolutamente ritrovare o trovare per la prima volta in stagione, forse, la giusta tensione mentale che la lotta salvezza, più aperta che mai benché i 4 punti di vantaggio sulla zona retrocessione lascino ancora un minimo di tranquillità, impone.

Se questo non dovesse accadere è chiaro che la trasferta milanese di domenica 2 febbraio alle ore 17:30 potrebbe rappresentare, in caso di ennesima debacle, il punto di non ritorno di questa stagione e di questa squadra, che dopo 3 vittorie consecutive e un primo tempo dominante a Pistoia, è riuscita nuovamente a gettare all’aria quanto di buono era stata brava a seminare e raccogliere, facendosi così nuovamente travolgere da uno stato di mediocrità, in termini di prestazione e risultato, dal quale sembrava essersi staccata e che invece è tornato prepotentemente.

Alessandro Burin

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